la bradipessa

CIASPOLALUNA 2012 AL RIFUGIO LANCIA


Ed eccoci all’annuale appuntamento con la ciaspolaluna, iniziata col nervoso e finita col sorriso.Marte chiamo il gestore del rifugio prescelto per gli ultimi accordi. A parte un gruppo che ha paura del freddo va tutto bene. Giove alle 22 mi tel I. chiedendomi cosa stesse succedendo: su FB aveva letto che 11 persone si erano cancellate. Nessuno che avesse alzato il tel per avvertirmi, ben sapendo che io a sera difficilmente accedo a internet. Accendo il pc e nn mi resta che constatare che il gruppo capeggiato dall’Uomo Sector ha dato forfait. Lui voleva fare altro visto la neve caduta in settimana e aveva sobillato gli altri facendo terrorismo sul freddo. Vene ho altre 3 disdette, 2 stanno male, l’ultimo me lo dice alle 16.45 senza una giustificazione, NN mi resta che alzare il tel e comunicarlo al gestore. Vorrei sotterrarmi. Vorrei che queste persone che se ne fregano del lavoro altrui facessero anche solo per una sett il mio lavoro o quello del gestore e venissero trattate con la stessa maleducazione che ci hanno riservato.Cmq pochi ma buoni sab partiamo in ritardo da Agrate. Arriviamo a Giazzera e ci incamminiamo. La luna c’è, nn fulgida come gli anni scorsi ma sufficiente a evitarci di accendere i frontali. La neve c’è, poca ma sufficiente a dare all’ambiente un aspetto invernale. Ci dividiamo in piccoli gruppetti, il silenzio è assoluto e la magia è sempre la stessa. In rifugio mangiamo bene, dormiamo altrettanto bene sotto i piumoni e la mattina il cielo è velato ma nn ci impedisce di avventurarci verso il Col Santo. Il gruppo è fantastico, uno dei migliori degli ultimi anni. Nevermind fa il passo e arrivati alla sella dei colli Santi decidiamo di proseguire verso il Col Santino. Il panorama è grandioso, il freddo nn lo sentiamo. Bellissima anche la discesa sulla dorsale con splendide vedute sulle dolomiti di Brenta. Davvero i miei complimenti ai coraggiosi che mi hanno seguito e che mi hanno regalato di nuovo il sorriso. Spero sia nata anche una nuova e bella amicizia, come a sostituire quelle più vecchie.  Gli altri infatti con me hanno chiuso. Fa male, ma certe cose è meglio vederle ed era una situazione che si trascinava da troppo tempo, anche se mi rifiutavo di ammetterlo a me stessa.I giorno: salita al rifugioRegione: Trentino Alto Adige, provincia di TrentoLocalità di partenza: A22 uscita Rovereto Sud. Attraversare la città e iniziare a salire verso Trambileno, poi proseguire fino a Giazzera (1094m)Meta: RIFUGIO LANCIA (1802m): di proprietà del SAT di Rovereto, dispone di 65 posti letto ed è aperto con servizio di alberghetto continuativamente da inizio giugno a fine settembre e nel periodo natalizio, nei we da gennaio a metà marzo e in altri periodi prendendo accordi con il gestore che è gentilissimo e competente; cena ottima e abbondante, 36€ la mezza pensione; l'unica cosa, forse per il gran freddo, nn c'era acqua nei bagni, il che ha creato qualche problema... Per il resto standard di pulizia ottimi.Dislivello: 700mPunti di appoggio: nessuno periodo: l'itinerario è in genere percorribile da dicembre a metà marzo; io l'ho fatta sabato 04-2-12: poca neve dalla partenza, ciaspole nn necessarietempo di percorrenza: 2h30 Tipo di percorso: traversata su strada innevata battutacartografia reperibile in locodifficoltà: T/E  Pericoli oggettivi: nessunoItinerario: lasciata l'auto tra le case del paese (nn esiste un vero e proprio parcheggio) ci si incammina lungo il sentiero 101 che sei prende appena a monte delle case. Ben presto questo confluisce su una sterrata in corrispondenza di un tornate. Proseguire su questa lungamente in salita. Si oltrepassa una sbarra e si sale a destra, poi si ignora un bivio sulla sinistra (è la strada da cui scenderemo l'indomani). Si passa nei pressi della malga Cheserie (1402m), poi la strada sale un po' più decisamente raggiungendo infine il rifugio.II giorno: Col Santo (e col Santino)Località di partenza: rifugio Lancia (1802m)Meta: Col Santo (2112m)Dislivello: 300m (+100m se si vuole fare la deviazione al Col Santino)Punti di appoggio: nessunoperiodo: l'itinerario è in genere percorribile da dicembre a aprile; io l'ho fatta domenica 5-2-12tempo di percorrenza: 3h30 per l'intero giro (+1h per il col Santino)Tipo di itinerario: traversatadifficoltà: E (EE la deviazione per il Col santino)Pericoli oggettivi: prestare attenzione al pendio che conduce al colle dei Col Santi: è ripido e può scaricare; la deviazione al col Santino è un po' esposta e necessita di neve sicuraItinerario: dal rifugio proseguire sulla strada (indicazioni per il rif Papa) che si lascia ben presto risalendo il ripido pendio sulla sinistra (palina segnaletica). In breve si raggiunge il colle dei Col Santi (1980m). Da qui, se si volge a destra si può raggiungere il Col santino (2110m) che si rimonta sul versante sud con alcuni traversi un po' delicati; raggiunto il filo dell'ampia cresta in breve si raggiunge l'ampia cupola sommitale. Da qui si torna nuovamente al colle dei Col Santi e si risale a sinistra gli ampi pendii che conducono alla vetta del Col Santo (croce e libro di vetta). Si scende sulla dorsale sttentrionale raggiungendo in breve la selletta che lo separa dal Dos dell'Anziana (2001m). Tagliando appena sotto questo, si prosegue lungo la panoramica dorsale in direzione dapprima est e poi Nord. Si raggiungono così delle malghe a quota 1662m. Si ignora il bivio a destra per la malga valli ma si prosegue dritto su strada sterrata (segnavia 132) fino a confluire sulla strada fatta il giorno rpima all'andata. Da qui in breve all'auto.In FOTO (MIA): parte del gruppo in discesa sulla dorsale