la bradipessa

ECRINS BAGNATA, ECRINS FORTUNATA


Decisamente nn ci sono più le stagioni di una volta. Quest’anno in montagna è stato un susseguirsi di we di tempo incerto, tanto che i ramponi sono riuscita a metterli con un mese di ritardo rispetto gli anni scorsi. E solo perché abbiamo deciso di rischiare perché cmq le previsioni nn erano incoraggianti. Sinceramente mi sarebbe seccato farmi 4h di auto e nn concludere niente, ma per domenica il meteo sembrava ok e qualcosa ci ha spinto a partire. Sab abbiamo iniziato a camminare sotto un cielo nuvoloso che ogni tanto ci regalava qualche scroscio di pioggia. Però nn abbiamo mollato e dom ci siamo alzati alle 3 con le stelle che facevano capolino tra gli ultimi sfilacci di nubi. Salita bellissima, in ambiente grandioso, con il ghiacciaio che contrastava con i picchi selvaggi circostanti. Peccato che a 10min dalla vetta ci siamo trovati nella nebbia. Così abbiamo la scusa per aver fatto il Dom (più semplice) rispetto alla Barre. La verità è che era la prima uscita dell’anno e, memore della via del sale, questa volta ho lasciato la superbia a casa con il suo cavallo. Ed è andato tutto alla perfezione: salita di soddisfazione, in ottima compagnia, che mi ha regalato il mio XII 4000; discesa lunghissima, ma buonissima la merenda col pollo arrosto e la birra ad Ailefroide. I GIORNO: SALITA AL RIFUGIORegione: Francia, haute AlpsLocalità di partenza: da Milano A4 fino a Torino, proseguire sulla A32 fino a Oulx Ovest, quindi salire fino al Colle del Monginevro. Scendere sul versante opposto fino a Briancon. Attraversare il paese in direzione sud e prendere a destra la strada che sale ad Ailefroide. Percorrerla fino a pre de M.me Carl dove finisce (1875m)Meta: rifugio des Ecrins (3070m): di proprietà del CAF, dispone di 120 posti letto in camerata ed è aperto con servizio di alberghetto da aprile a settembre . Rapporto qualità/prezzo discreto (42€ la mezza pensione), standard di pulizia discreti, bagni accettabiliDislivello: 1200mPunti di appoggio: rifugio Glacier blanc (2250m): di prorietà del CAF, è aperto da metà maggio a metà settembrePeriodo:l'itinerario è percorribile da luglio a settembre; io l'ho fatto sabato 28-7-12 tempo di percorrenza: 4h30 solo salitacartografia IGCN Tipo di percorso: traversata di alta montagna con tratti su ghiacciaioDifficoltà: EEAPresenza di acqua lungo il percorso: noMateriale necessario: normale dotazione da ghiacciaio (picozza, ramponi, imbrago)Itinerario: parcheggiata l’auto nell’apposito spiazzo, ci si incammina lungo la stradine sterrata che attraversa la piana glaciale. Al termine si trova un bivio ove occorre prendere a sinistra e iniziare a risalire il costone su mulattiera. Al bivio successivo andare a destra e innalzarsi con tornanti, a tratti scavati nella roccia. Ci si immette così in una valle laterale dove si scorge l’imponente Glacier Blanc. Si scende a guadare il fiume su di un ponticello e si risale sul versante opposto, superando alcuni passaggi su rocce montonate attrezzati con catene. Si perviene quindi ad un ripiano glaciale ove sorge il rifugio Tuckett. Un ultima salita conduce al refuge de Glacier Blanc (2h10). Si prosegue su morena nella medesima direzione per poi abbassarsi e raggiungere il ghiacciaio. Qui ci sono 2 possibilità: o risalire interamente il ghiacciaio (prestare attenzione ai crepacci; occorre legarsi e avere conoscenza della progressione su ghiacciaio) o proseguire su sentiero. Visto che nn avevamo voglia di tirare fuori corda e ramponi, abbiamo optato per la seconda possibilità. Si scorge dunque un grosso sasso su cui è disegnata una casetta. Seguendo i numerosi bolli bianchi ci si innalza su terreno detritico e si compie un lungo traverso a monte del ghiacciaio, per poi abbassarsi e raggiungerlo nuovamente passato il tratto più tormentato. Ora occorre proseguire lungo il ghiacciaio fino a raggiungere la quota 3070m. Lo si lascia e su sentiero si rimonta il dosso ove sorge il rifugio.II GIORNO: SALITA ALLA VETTALocalità di partenza: rifugio des EcrinsMeta: Dom de la Neige des Ecrins (4025m)Dislivello: 1000m circaPunti di appoggio: nessunoPeriodo: l'itinerario è percorribile da luglio a settembre; io l'ho fatto domenica 29-7-11: condizioni buone, ghiacciaio per lo più chiuso, crepacci aperti ben visibili, ponti di neve per lo più portantitempo di percorrenza: 3h45 solo salitaTipo di percorso: ascensione su ghiacciaioDifficoltà: F+ (max 40°, crepacci)Equipaggiamento: normale da ghiacciaio (imbrago, corda, ramponi, picozza)Presenza di acqua lungo il percorso: noItinerario: dal rifugio scendere nuovamente su ghiacciaio e percorrere un lunghissimo tratto pianeggiante fino alla fine della conca glaciale. Qui piegare a sinistra e poi rimontare un tratto ripido sotto a degli impressionanti seracchi. Volgere a sinistra e superare un tratto screpacciato a cui segue un altro pendio ripido. Compiere quindi un lungo traverso sotto la cresta della barre des Ecrins fino a una selletta. Proseguire nella medesima direzione superando la terminale e un breve tratto di roccia, quindi per breve e facile cresta si giunge in vetta.Discesa per la via di salita.In FOTO (MIA): la barre e il Dom sembrano inaccessibili. Sembra incredibile essere arrivati fin lassù...