la bradipessa

MA NN ERA UNA VACANZA AL LAGO? -3- ALPINISMO ALLA CIMA JAZZI


Una valle da dove mancavo da troppo tempo. Un'ascensione che mi era stata consigliata da uno degli istruttori del corso CAI e definita come una delle più belle che avesse mai fatto. Ecco le premesse per la mia seconda (e temo ultima) uscita coi ramponi di questa stagione. Una cima estremamente panoramica. Una notte in un vero nido d'aquila. Grandi solitudini per una che detesta ormai le folle: nella settimana di  vacanza nn sono mai scesa in paese alla sera nè per vedere i fuochi, nè per passeggiare tra le bancarelle. L'idea della calca mi faceva orrore. per cui ho amato i grandi spazi e un saluto va all'unica persona che abbiamo incontrato e con cui abbiamo condiviso questa avventura.I GIORNO: SALITA AL BIVACCORegione: Piemonte, VCOLocalità di partenza: Macugnaga da dove si prende la funivia che porta al Monte Moro (2984m)Meta: Bivacco città di Luino (3562m): 4-6 posti letto, cucina a gas, stoviglie, illuminazione a pannello solare, acqua di fusioneDislivello: 600m + saliscendiPunti di appoggio: nessunoPeriodo:luglio-agosto; io l'ho fatto venerdì 17-8-12: ghiacciaio nn in ottime condizione: molti i crepacci aperti, molti i ponti di neve nn portanti, parecchio ghiaccio affiorante tempo di percorrenza: 5h solo salitacartografia IGCTipo di percorso: traversata di alta montagna con tratti su ghiacciaioDifficoltà: PDPresenza di acqua lungo il percorso: noMateriale necessario: normale dotazione da ghiacciaio (picozza, ramponi, imbrago)Itinerario: Dalla stazione a monte della funivia, ci si dirige verso sinistra seguendo dei bolli gialli e 2 tubi neri. Ci si muove su traccia evidente per terreno detritico raggiungendo la bocchetta di Galkerne (2904m) dove si trova un gabbiotto dello sci estivo. Si prosegue ora in Svizzera su terreno più disagevole, guidati da alcuni ometti fino a raggiungere un'altra bocchetta da dove si accede al ghiacciaio di Seewjinen. Qui occorre calzare i ramponi e legarsi in cordata. Si prosegue in traversata dapprima con andamento pianeggiante, si affronta poi un tratto più ripido cui fa seguito un altro pezzo pianeggiante. Giunti in vista di un secondo tratto ripido che dà accesso alla Cresta di Stenigalchi, si abbandona il tracciato della traversata dei Camosci e si prosegue nella medesima direzione abbassandosi leggermente a raggiungere il plateau glaciale, aggirando in questo modo i 2 Roffelhorner. NN affrontare direttamente il pendio ripido che ci si trova di fronte come abbiamo fatto noi perchè alla sua sommità ci si trova in una zona molto crepacciata difficile da superare che ci ha fatto perdere un'ora. Guadagnare quindi la cresta che si percorre fino a raggiungere il bivacco.II GIORNO: SALITA ALLA VETTALocalità di partenza: Bivacco città di Luino (3562m)Meta: Cima Jazzi (3804m)Dislivello: 300m + saliscendiPunti di appoggio: rifugio Sella (3029m): di proprietà del CAI SEO Domodossola, risulta da anni aperto ma in assenza di guardiano. Parlando con la sezione di appartenenza parrebbe che sia stato dichiarato inagibile per caduta sassi e su internet si trovavano relazioni che denunciavano condizioni igieniche scadenti. Io ci ho fatto un giro e nn mi è sembrato così disastroso: bagno pulito e funzionante, 20 posti lettoPeriodo: luglio-agosto; io l'ho fatto sabato 18-8-12tempo di percorrenza: 2h salita + 7h discesa (la discesa è lunga e laboriosa, da nn sottovalutare!)Tipo di percorso: ascensione su ghiacciaioDifficoltà: PD+Equipaggiamento: normale da ghiacciaio (imbrago, corda, ramponi, picozza)Presenza di acqua lungo il percorso: sorgenti sotto il rifugio SellaItinerario: dal bivacco traversare su terreno detritico sotto la cima del Corno Nero per accedere all'amplissimo bacino del Findelgletscher. Si calzano i ramponi e ci si lega in cordata e ci si abbassa leggermente procedendo in direzione ovest. Si passa nei pressi del passo del nuovo Weissor da dove si attacca l'ampia spalla nevosa della Jazzi. Giunti in cresta, la si percorre brevemente raggiungendo la croce di vetta.Per la discesa, si torna sui propri passi fino al passo del nuovo Weissor (3498m; ometto) dove si tolgono i ramponi. ci si porta sul versante che precipita verso Macugnaga e si affronta un primo travrso verdo destra (faccia a monte) fino a trovare una corda fissa dove è possibile attrezzare una prima doppia fino ad un terrazzino. Un altro traverso fino a una catena e un'altra doppia conducono sulla cima di una piccola cresta tra 2 canaloni. la si discende su terreno detritico molto instabile fino al passo jacchini dove si trova un tubo di metallo e un casotto. la cosa più rapida sarebbe scendere lungo il ghiacciaio ma è soggetto a importanti e pericolose scariche di sassi, pertanto conviene mantenersi sulla cresta alla sua destra, seguendo i rari ometti sempre su terreno detritico. Si raggiunge così il rifugio Sella. A questo punto il tracciato migliora notevolmente. Il sentiero attraversa il torrente a lato del rifugio e si abbassa rapidamente dapprima su pietraia e poi per pascoli. A quota 2350m si tralascia il bivio a destra per il Belvedere (nn segnalato; volendo si può andare a prendere la seggiovia risparmiando così circa 500m di dislivello, ma il sentiero compie un lungo giro e nn abbiamo ritenuto conveniente andare di lì) e si continua a scendere per pascoli. Si passa nei pressi di un alpeggio, si tralascia a sinistra il bivio per il bivacco Hinterbalmo e si continua a scendere. Si raggiunge il torrente che si attraversa su di un ponticello e ci si immette su una strada sterrata che si segue fino alla stazione a valle della seggiovia.In FOTO (MIA): la croce di vetta della Jazzi e, dietro, l'impressionante e maestosa parete del Monte Rosa