I GIORNO: ZURIGODopo la massacrata del Monviso, ci voleva un we di relax. Così, complici le nuvole, siamo fuggiti in Svizzera con l'idea di utilizzare un po' i roller. NN ci aspettavamo di certo il sole, ma eravamo assolutamente impreparati al diluvio che ci ha colto a Zurigo. I pattini pertanto sono rimasti in auto e noi abbiamo vagabondato per le vie. Zurigo è la classica cittadina svizzera: pulita, ordinata. La camminata inizia dalla stazione nei pressi della quale, in un edificio simile a un castello delle fiabe, sorge il museo della Svizzera. Il percorso avviene lungo il corso del fiume, dapprima sulla sponda destra in un quartiere storico dalle vie acciotolate che ogni tanto si allargano in piazze abbellite da piante e fontane. Si incontra St Peterskirke, la chiesa con l'orologio murale più grande d'europa, di forme romaniche con contaminazioni barocche e gotiche. Poco oltre ecco il Fraumunster con il chiostro riccamente affrescato; purtroppo all'interno si celebrava un matrimonio e quindi nn abbiamo potuto vedere le vetrate di Chagall. Si arriva quindi al lago, sulle cui sponde si trova un grande giardino botanico con voliere. Il ritorno avviene lungo la sponda sinistra dove sorge il Grossmunster che con le 2 torri gemelle è uno dei simboli della città. L'interno mostra delle vetrate colorate particolarissime e una cripta romanica che conserva una statua medievale di Carlo Magno. Mi sarebbe piaciuto visitare anche il museo d'arte moderna che ospita opere di Rodin, Piacsso, Chagall e Monet, ma i miei piedi erano così fradici che abbiamo preferito tornare in hotel.Mangiare e dormireLa Svizzera è ahimè carissima. Come hotel abbiamo scelto l'NH. NN è comodissimo, dista circa 10km dal centro, ma avevo dei buoni che mi hanno permesso di pernottare spendendo 87CHF senza colazione. Le camere sono standard, ma funzionali e silensiose. L'hotel ha annesso un piccolo centro benessere con sauna.Per cena siamo andati allo Zeuhauskeller, una birreria con cucina. Cibo buono e prezzi accettabili vista la zona.II GIORNO: IL LAGO DI LUCERNA COI ROLLERL'itinerario partirebbe dalla stazione di Lucerna, ma per evitare che il parcheggio diventasse una voce molto incidente sul costo del we, abbiamo deciso di partire dai sobborghi, a Ronnimoos. Si tratta di seguire il percorso 66: i cartelli sono per lo più ben visibili e messi dove serve. L'itinerario nn è semplicissimo in quanto si svolge per lunghi tratti in ambiente urbano e quindi per salire e scendere dai marciapiedi bisogna avere un minimo di tecnica o si corre il rischio di schiantarsi ad ogni attraversamento. Ci sono inoltre numerose salite e discese. Molto bello (anche se un po' complesso per via della pavimentazione) l'attraversamento del centro di Lucerna, con i ponti coperti. Il tratto più suggestivo è a Stanssad dove si pattina praticamente a pelo dell'acqua. In 30km si arriva a Beckenried da dove si ritorna a Lucerna con bus o traghetto. peccato per il tempo (nuvoloso) che ci ha nascosto il panorama circostante, ma il filare sull'asfalto coi pattini facendo poca fatica è sempre una bella sensazione.In FOTO (MIA): cigni e papere sul lago
A SPASSO PER LA SVIZZERA: ZURIGO, LUCERNA E IL SUO LAGO
I GIORNO: ZURIGODopo la massacrata del Monviso, ci voleva un we di relax. Così, complici le nuvole, siamo fuggiti in Svizzera con l'idea di utilizzare un po' i roller. NN ci aspettavamo di certo il sole, ma eravamo assolutamente impreparati al diluvio che ci ha colto a Zurigo. I pattini pertanto sono rimasti in auto e noi abbiamo vagabondato per le vie. Zurigo è la classica cittadina svizzera: pulita, ordinata. La camminata inizia dalla stazione nei pressi della quale, in un edificio simile a un castello delle fiabe, sorge il museo della Svizzera. Il percorso avviene lungo il corso del fiume, dapprima sulla sponda destra in un quartiere storico dalle vie acciotolate che ogni tanto si allargano in piazze abbellite da piante e fontane. Si incontra St Peterskirke, la chiesa con l'orologio murale più grande d'europa, di forme romaniche con contaminazioni barocche e gotiche. Poco oltre ecco il Fraumunster con il chiostro riccamente affrescato; purtroppo all'interno si celebrava un matrimonio e quindi nn abbiamo potuto vedere le vetrate di Chagall. Si arriva quindi al lago, sulle cui sponde si trova un grande giardino botanico con voliere. Il ritorno avviene lungo la sponda sinistra dove sorge il Grossmunster che con le 2 torri gemelle è uno dei simboli della città. L'interno mostra delle vetrate colorate particolarissime e una cripta romanica che conserva una statua medievale di Carlo Magno. Mi sarebbe piaciuto visitare anche il museo d'arte moderna che ospita opere di Rodin, Piacsso, Chagall e Monet, ma i miei piedi erano così fradici che abbiamo preferito tornare in hotel.Mangiare e dormireLa Svizzera è ahimè carissima. Come hotel abbiamo scelto l'NH. NN è comodissimo, dista circa 10km dal centro, ma avevo dei buoni che mi hanno permesso di pernottare spendendo 87CHF senza colazione. Le camere sono standard, ma funzionali e silensiose. L'hotel ha annesso un piccolo centro benessere con sauna.Per cena siamo andati allo Zeuhauskeller, una birreria con cucina. Cibo buono e prezzi accettabili vista la zona.II GIORNO: IL LAGO DI LUCERNA COI ROLLERL'itinerario partirebbe dalla stazione di Lucerna, ma per evitare che il parcheggio diventasse una voce molto incidente sul costo del we, abbiamo deciso di partire dai sobborghi, a Ronnimoos. Si tratta di seguire il percorso 66: i cartelli sono per lo più ben visibili e messi dove serve. L'itinerario nn è semplicissimo in quanto si svolge per lunghi tratti in ambiente urbano e quindi per salire e scendere dai marciapiedi bisogna avere un minimo di tecnica o si corre il rischio di schiantarsi ad ogni attraversamento. Ci sono inoltre numerose salite e discese. Molto bello (anche se un po' complesso per via della pavimentazione) l'attraversamento del centro di Lucerna, con i ponti coperti. Il tratto più suggestivo è a Stanssad dove si pattina praticamente a pelo dell'acqua. In 30km si arriva a Beckenried da dove si ritorna a Lucerna con bus o traghetto. peccato per il tempo (nuvoloso) che ci ha nascosto il panorama circostante, ma il filare sull'asfalto coi pattini facendo poca fatica è sempre una bella sensazione.In FOTO (MIA): cigni e papere sul lago