la bradipessa

PATAGONIA 2013, PARTE II: VUELTA ALLO HIELO SUR


ecco il racconto di quello che era lo scopo del viaggio e che tanto mi spaventava. Siamo stati fortunatissimi col tempo (6gg senza nuvole e senza vento) e quindi è stato tutto molto più semplice del previsto. Parecchia gente in giro, nn sembrava di stare in uno dei luoghi più remoti della terra. Zaino da 15kg, pesante ma portabile; anzi mi sono stupita di quanto sia riuscita a camminare con quel peso sulle spalle. Splendidi panorami. Quello che più mi ha stupito è che lo Hielo Sur che avevo visto nelle foto era un piattone unico, mentre io l'ho trovato parecchio tormentato da crepacci e seracchi. Assenza di neve, assenza di traccia. Il che ha significato farcela e spt il IV giorno nn è stato semplcissimo, tanto che per me la tappa più impegnativa, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico, è stata proprio quella, più che la salita a passo Marconi. Quello che ho imparato è che, con la giusta preparazione, forse è proprio vero che everything is possible.DETTAGLI DI VIAGGIOCome arrivare: El Calafate è collegata con Buenos Aires da diversi voli giornalieri tenuti da diverse compagnie: la LADE (la più economica ma difficile da prenotare perchè i voli escono di mese in mese; nn ha una gran fama dal punto di vista dell'affidabilità), la Aerolinas Argentinas (anch'esse nn ha una gran fama come effidabilità, ma il nostro volo è arrivato in orario) e la LAN (parrebbe la migliore). Da El Calafate bus per El Chalten: ci sono 2 compagnie che fanno la spola tra le 2 città e una terza che parte direttamente dall'aeroporto.Quando andare: gennaio e febbraio sono i mesi migliori. Novembre è il mese dello scialpinismo (ma nn so se ne vale la pena...); dicembre presenta molta neve che può rendere faticoso l'incedere nelle giornate più calde; marzo regala splendidi colori, ma il tempo è più instabile e i crepacci sono tutti aperti in assenza di tracciaBibliografia e cartografia: La prima idea ci è venuta leggendo la rivista del CAI (Montagne 360) di novembre-dicembre 2011: Una sommaria descrizione si trova anche nel libro "Patagonia e Terra del Fuoco; itinerari e trekking alla fine del mondo" di Antonio de Soto Gil. Cartografia reperibile in luogoMangiare e dormire: E' un trekking che nn presenta punti di appoggio durante il quale bisogna essere completamente autonomi sia con tenda e sacchi a pelo sia per quel che riguarda l'alimentazione. Noi abbiamo comprato del cibo liofilizzato dal sito expeditionfood.com che era ottimo come rapporto peso/calorie, era molto più buono di quanto pensassi ed è praticissimo perchè preparandosi direttamente nella busta nn è necessario poi lavare il pentolino. Tener presente che il tempo può cambiare rapidamente, è quindi bene avere con sè più cibo di quello che si pensa di utilizzare.Attrezzatura necessaria: completa da campeggio (tenda, materassino, sacco a pelo con confort intorno a -5°C, fornelletto); normale da ghiacciaio (corda, imbrago, ramponi, picozza, qualche chiodo da ghiaccio utile anche per montare la tenda su ghiacciaio); utile un telefono satellitare (il cell nn prende) e un gpsFormalità: è necessario registrarsi presso l'ente del parco comunicando il percorso che si intende compiere e il giorno del presunto rientro; inoltre si passa in Cile e bisognerebbe quindi comunicarlo anche alla gendarmeria per avere il visto e il timbro sul passaporto.I giorno, dal ponte sul Rio Electrico (460m) alla Playtia (560m)Dislivello: 100m + saliscendiLunghezza: 15kmtempo di percorrenza: 4h (+1h30 in sosta)difficoltà: EE Impegno fisico: ++Itinerario: dal ponte sul rio Electrico (raggiungibile in taxi da El Chalten) prendere il sentiero a destra che si inoltra nella valle parallelo al fiume, nn sempre visibile. Dopo circa 1h nel bosco si giunge a un bivio ove occorre tenere ancora la destra raggiungendo dopo un'altra ora il rifugio Piedra del Fraille, ultimo posto ove è possibile mangiare qualcosa di fresco e ultimo contatto con la civiltà. In teoria qui bisognerebbe registrarsi e pagare 100AR$, ma nn tutti lo fanno... Proseguendo su terreno pianeggiante si raggiunge un pianoro al termine del quale ci si trova di fronte a un promontorio da aggirare seguendo bolli e ometti. Poco oltre è necessario guadare l rio Pollone che, spt se affrontato nel pomeriggio inoltrato, può risultare difficoltoso e richiedere tempo. Proseguendo nella medesima direzione ci si innlza sopra il lago Electrico e si supera una paretina un po' esposta tramite una cengia naturale (bolli e ometti). Si scende brevemente raggiungendo la spiaggia dove è possibile campeggiare.II giorno, dalla Playtia (560m) al bivacco Garcia de Soto (1587m)Dislivello: 1000m Lunghezza: 15kmtempo di percorrenza: 6h (+3h in sosta)difficoltà: PD- (II in roccia,  pendio a 30°, crepacci)Impegno fisico: +++Itinerario: risalire alle spalle della spiaggia su traccia di sentiero ad un colletto che immette alla conca dove si trova il lago Marconi. Abbassarsi fino a lambire il lago e costeggiarlo fino a mettere piede sul ghiacciaio. Il primo tratto è coperto di detriti e nn necessita l'uso dei ramponi. Camminare verso la testata della valle, mettere i ramponi e piegare a destra. Risalire il ghiacciaio verso una zona seraccata visibile sulla sinistra. Mantenersi però sulla destra ad affrontare un tratto su roccette: si risale un canalino, poi sfruttando un sistema di cengie si piega a sinistra. Rimesso piede sul ghiacciaio, si sale un ripido pensio verso il passo Marconi. Al termine la pendenza si fa minore.Per evitare i crepacci conviene teners al centro e poi piegare lentamente verso destra verso il bivacco.varianti: esiste anche la possibilità di campeggiare proprio al passo Marconi, ma montare la tenda sul ghiacciaio nn è comodissimo e nel bivacco fa cmq più caldo, anche se significa allungare la tappa. Il bivacco dispone di 6 posti letto con materassi nuovissimi e comodi, alcune bombole di gas e alcuni generi alimentari di prima necessità.III giorno, dal bivacco Garcia de Soto al Circo des los Altares (1345m)Dislivello: trascurabile Lunghezza: 18kmtempo di percorrenza: 5h30 (+2h30 in sosta)difficoltà: PD- (crepacci)Impegno fisico: +++Itinerario: dal bivacco ripercorrere la strada del giorno prima fin verso quota 1500m. Fare quindi un ampio semicerchio verso destra (crepacci) abbassandosi verso la parte centrale dello Hielo. Proseguire sempre dritto tenendo la Cordillera marconi a sinistra fino al Circo des los Altares ove si pianta la tenda.IV giorno, dal Circo des los Altares a Laguna Esquies (1090m)Dislivello: trascurabile Lunghezza: 18kmtempo di percorrenza: 6h30 (+3h in sosta); N.B. credo che in realtà la tappa sia più breve, ma orientarsi tra i seracchi in assenza di traccia nn è stato semplicedifficoltà: PD- (crepacci, orientamento)Impegno fisico: +++Itinerario: si prosegue nella stessa direzione del giorno prima, dapprima tenendosi sulla destra per evitare alcune zone crepacciate, poi, quando il ghiacciaio comincia a perdere quota e diventa quindi più tormentato, spostarsi gradatamente verso sinistra fino a trovare un plateau che porta fuori dal ghiacciaio su terreno detritico. Seguendo gli ometti, superare un promontorio, poi abbassarsi a destra in un canalino e rimontare sul ghiacciaio. Proseguire in discesa mantenendosi il più vicino possibile al margine sinistro fino a quando si nota un laghetto. Scendere in quella direzione, costeggiarlo tenendolo sulla destra e montare la tenda sulla spiaggetta.V giorno, da Laguna Esquies a Laguna Toro Dislivello: 400m + saliscendiLunghezza: 15kmtempo di percorrenza: 5h30 (+2h30 in sosta)difficoltà: EE Impegno fisico: +++Itinerario: seguendo gli ometti dal termine del ghiacciaio si reperisce una traccia che, con molti saliscendi, tocca alcuni laghetti e raggiunge Laguna Ferrari (1h30). Da qui il sentiero si fa più evidente e con un lungo traverso si porta fin sotto il Paso del Viento che viene raggiunto con alcuni tornanti (45'). Passati sull'altro versante, si perde quota con un lungo traverso. Giunti nei pressi del ghiacciaio, si scende su terreno instabile fino a toccare la lingua su cui si rimonta. Per la presenza di detriti di solito nn è necessario indossare i ramponi. Si segue il ghiacciaio fin dove precipita incassandosi in una gola. Ci si riporta quindi sulla morena a destra e, seguendo gli ometti in salita, si raggiunge una fascia rocciosa che si supera in un canalino. Si scende quindi verso sinistra. A sinistra si nota una tirolese che tesa su un canyon, permetteva di portarsi sulla sinistra idrografica della valle evitando il guado. Al momento però era inagibile e quindi occorre proseguire in discesa fino a raggiungere l'ampio greto del fiume che va guadato. Si costeggia quindi il lago e si raggiunge l'accampamento di Laguna Toro.VI giorno, da Laguna Toro a El ChaltenDislivello: 500mLunghezza: 18kmtempo di percorrenza: 5h (+2h30 in sosta)difficoltà: EImpegno fisico: +++Itinerario: ci si allontana dall'accampamento su buon sentiero pianeggiant. Si superanoun paio di corsi d'acqua e si raggiunge una zona paludosa dove la traccia tende a perdersi. Bisogna tenere la sinistra a rimontare uno spallone erboso. La salita è costante e interminabile e porta ad un belvedere sul lago Viedma. Si scende finalmente sul versante opposto dapprima nel bosco e poi per praterie. Si ignora un bivio sulla sinistra e ci si abbassa velocemente verso El Chalten ormai ben visibile. Il sentiero termina a breve distanza dal centro del parco.In FOTO (MIA): io nell'immensità dello Hielo Sur, in una zona crepacciata