la bradipessa

WE OCCITANO DI PRIMAVERA


Dopo tanti progetti saltati per colpa di questa primavera dal meteo così instabile, almeno uno sono riuscita a realizzarlo: quello di tornare con gli sci in val Maira. Ne sono risultati 2gg dal tempo splendido in una valle che ha colpito profondamente il mio immaginario. Tornerò perchè mi piacerebbe vederla ammantata interamente di neve.I GIORNO: PEDALANDO INTORNO A DRONEROIl primo, vero giro in MTB dell'anno. 600m di dislivello su sterrato, faticosi ma in bell'ambiente e fatti quasi interamente in sella.Lunghezza: 30km, 600m di dislivelloTipo di itinerario:itinerario su sterrato (40%, carrarecce e sentieri; MC) e asfalto, necessaria la MTBPeriodo consigliato: L'itinerario è in genere percorribile da marzo a novembre. Io l'ho fatto sabato 11-5-13Tempi di percorrenza: 3hDescrizione: si parte da Dronero (piazza delle Bestie) e si attraversa il paese in discesa verso Caraglio. Una volta attraversato il ponte nuovo, alla rotonda, seconda a destra e  dopo circa 1 km si imbocca la strada sulla destra (via Archero); più avanti la strada scenderà sulla destra ma noi continuiamo dritti. Più avanti la strada diventa sterrata e in una dozzina di tornanti tutti pedalabili si arriva al colle della piatta (1224m). Prendiamo la terza strada partendo da destra che porta ad un promontorio con un grande ripetitore per telefoni. Da qui inizia un sentiero tra i faggi (tacche bianche/rosse), che termina sull'asfalto nei pressi di alcune case. La si segue in discesa fino a montemale di cuneo. Appena prima del paese, in corrispondenza di un'aerea picnic, prendere a destra e raggiungere l'abitato. Attraversarlo e, appena fuori, si noterà una croce di legno da dove parte una strada sterrata. La imbocchiamo in discesa. Ignoriamo un primo bivio a sinistra e arriviamo a un quadrivio. Proseguiamo dritto fino a raggiungere una costruzione isolata. Qui inizia un sentiero, a tratti molto sconnesso. Al bivio successivo prendere a destra per Bottonasco. Il fondo migliora in un castagneto e più avanti si confluisce su una strada asfaltata da imboccare a sinistra. Poco prima di arrivare alla SP, prendere una sterrata a sinistra, poi su asfalto ancora a sinistra, quindi la seconda a destra che si immette sulla SP422. Imboccarla a sinistra, poi la prima a destra. Prendere più a vanti a sinistra v. S. Giacomo che attraversata Pratavecchia sbocca sulla SP160 che ci riporta a Dronero.Mangiare e dormire: rifugio Campo Base a Chiappera, Acceglio: aperto tutto l'anno, dispone di 32 posti letto (50 in estate). E' raggiungibile in auto, standard di pulizia ottimi, abbondante la cena, gestore disponibile e preparato, 39€ lamezza pensione.II GIORNO: SCIALP AL COLLE CIASLARASLa montagna in questa stagione a volte mi appare un po' triste, in attesa delle fioriture estive ma ancora legata alla neve che lentamente va sciogleindosi liberando chiazze sempre più ampie di erba ancora ingiallita. NN c'è dubbio che però la neve sia davvero facile e sciare tra le marmotte appene sveglie (in FOTO; MIA) è davvero una bella emozione. L'ambiente poi era davvero grandioso.Regione: Piemonte, provincia di cuneoLocalità di partenza: da Milano nn è semplice arrivarci. A7, poi A21 fino ad Asti, poi A33 fino a Alba; quindi seguire per Bra, poi per Savigliano, Busca e infine imboccare la Val Maira che si risale interamente; in stagione avanzata è possibile raggiungere in auto quota 1885mMeta: Colle Ciaslaràs (2973m)Dislivello: 1100mPunti di appoggio: nessunoDifficoltà: BSPericoli: itinerario che richiede neve assestata su tutto il percorsoPeriodo consigliato: dicembre-maggio; io l'ho fatta domenica 12-5-13: portage 10minuti, poi un paio di togli e metti; l'itinerario nn è in buone condizioni perchè molto svalangato; utili i ramponi per l'ultimo tratto; neve primaverile in alto, sci d'acqua in bassoTempo di percorrenza: 3h solo salitaCartografia: IGCItinerario: parcheggiata l'auto a bordo strada, ci si incammina lungo la sterrata passando dalla Grange Ciarviera (1903m). Subito dopo il primo tornante si calzano gli sci addentrandosi nel vallone dell'Infernetto. Superata una rampa più ripida, si arriva a un pianoro a quota 2391m dove il vallone si divide in 2 rami. Salire a sinistra su pendii ripidi accedendo al ripiano superiore (quota 2602m) dove si trovano i laghi dell'Infernetto. Mantenendosi sui ripidi pendii di destra, si compie un lungo traverso che porta alla base del pendio terminale. Lo si risale raggiungendo il colle.Discesa: per il medesimo itinerario (in stagione meno avanzata è possibile scendere per il versante opposto percorrendo il vallone di Maurin dove però la neve va via prima)