la bradipessa

WE CHIAVENNASCO/BREGAGLINO


I GIORNO: LE GOLE DEL CARDINELLO E IL LAGO D'EMETLa mia bici è ancora fuori uso, domenica volevo tornare ad arrampicare in Albigna ma mi ero accorta che per fare lo Spazzacaldera nn era conveniente dormire in rifugio, ero stanca e per sabato ci voleva qualcosa di rilassante, così abbiamo tirato fuori gli scarponi affrontando un tratto di una delle vie storiche, la via Spluga che collegava Chiavenna a Thusis. Abbiamo scelto il tratto che attraversa le gole del Cardinello: un tratto suggestivo, scavato nella roccia. Ma decisamente troppo breve: arrivati al lago di Montespluga erano appena le 12.30. Così abbiamo prolungato spingendoci fino al lago Emet. Alla scoperta della veste estiva di una valle frequentata da me solo in inverno.Regione: Lombardia, provincia di SondrioLocalità di partenza: SS36 fino a Isola (1268m)Meta: lago d'Emet (2145m)Dislivello: 1000m circaPunti di appoggio: rifugio Bertacchi (2175m): di proprietà del CAI di Vallespluga, dispone di 24 posti letto ed è aperto con servizio di alberghetto da metà giugno a fine settembredifficoltà: E periodo: l'itinerario è percorribile da maggio a ottobre; io l'ho fatto sabato 31-8-13tempo di percorrenza: 4h30 per l'intero girotipo di percorso: traversata su sentieri ben segnatiAcqua lungo il percorso: sìcartografia KompassItinerario: parcheggiata l'auto all'inizio del paese, ci si inoltra tra le case e, nei pressi della locanda del Cardinello, si notano le indicazioni per la via Spluga. Si esce dall'abitato, si attraversa il Liro e su di un ponte e dapprima su asfalto e poi su sterrato, si raggiungono le case di Torni (fontana). In lieve ascesa si prosegue su strada inerbita inoltrandosi nella valle. Ignorati 2 bivi a sinistra, si raggiungono le gole del Cardinello. Il tracciato, a gradoni e scavato nella roccia, è esposto ma molto ampio e nn pone problemi di sorta. Si arriva così al lago di Montespluga (1h45; fontana). Dalla diga, piegare a destra a raggiungere la strada asfaltata. La si attraversa e si prosegue su sterrata seguendo le indicazioni per madesimo nei pressi del rifugio Stuetta. La strada compie un giro molto lungo, è più conveniente rimontare per tracce di sentiero i prati retrostanti il rifugio, superando un dosso erboso e ritrovando il sentiero subito dietro. Si continua sempre su strada, passando nei pressi di un piccolo ricovero e dei laghi degli Andossi. Si ignora un bivio a sinistra e, nei pressi di una cava, uno a destra, ma si prosegue con ampio semicerchio a raggiungere la conca che ospita il lago di Emet e il vicino rifugio Bertacchi. Dal rifugio, scendere con ripide svolte su terreno erboso, fino a raggiungere la frazione di Micolini dove si ritrova l'asfalto. Seguirlo fino a Madesimo dove con l'autobus si farà ritorno a isola. Orari qui. Mangiare e dormire:Abbiamo scelto il camping di Vicosoprano per la vicinanza con la funivia dell'Albigna. Il campeggio è davvero accogliente. Possibilità di fare il barbecue, phon nei bagni, gestore davvero gentile: ci ha lasciato smontare la tenda la domenica sera. Distante dalla strada, permette di fermarsi ad apprezzare le cime della Val Bregaglia che molto spesso viene attraversata come un corridoio e invece si meriterebbe un po' più di attenzione.II GIORNO, SPAZZACALDERA PER LA CRESTA NORD-ESTDomenica dunque si torna ad arrampicare. La via scelta è una via facile, IV con qualche variante di V. Forse per questo l'inizio è una tragedia: abbiamo 3 cordate davanti e altrettante dietro. Quelle davanti sono lentissime. Una ragazza viene letteralmente spinta su da chi la segue. Perdiamo un sacco di tempo all'ombra all'attacco, con l'ansia che l'ultima funivia è alle 16.45 e nn ho voglia di farmela a piedi come l'altra volta. Il tempo è bello, i panorami dell'Albigna sono incredibili, ma io sono di pessimo umore. Poi però finalmente tocca a noi e L1 (nn abbiamo fatto la variante di 5b all'inizio...) è splendido, tutto sul filo di cresta, delle difficoltà giusta per permettermi di concentrarmi e rendermi conto di fare anche qualche bel movimento, senza bisogno che la corda sia tesissima. La temperatura è ideale e ho trovato molto bella anche la dulfer della variante di L3 che, pur essendo di V, nn ha opposto grandi difficoltà. Il resto è tutto da attrezzare, ho quasi avuto più problemi a scendere. Spettacolare la Fiamma che forse forse avremmo anche potuto tentare (In FOTO; MIA; 5c+; starò diventando troppo sicura di me?). Una via più facile delle altre 2 fatte quest'anno, ma cmq di soddisfazione che ci ha permesso di fermarci a mangiare guardando il lago e di nn perdere la funivia in discesa.Relazioni qui e qui