la bradipessa

PASTA AL PESTO DI SEDANO E NOCI


Un sabato di inizio giugno in rifugio alla Britanniahutte si parlava del perchè molti degli alpinisti più forti siano dell'Est. Pare - si diceva - che sia perchè loro sono disposti a soffrire molto di più. Devo ammettere che per me il rapporto tra montagna e sofferenza è sempre stato molto stretto. Ricordo ancora il mio primo 4000: è stato Il gran Paradiso, io avevo 13 anni e nn è stata un'esperienza piacevole. La notte in rifugio avvolta in coperte sulla cui pulizia stenderei un velo pietoso, la fatica a salire, gli scarponi con i piedi bagnati perchè nn tenevano più l'aqua, la discesa di corsa perchè era tardi e venivo quasi trascinata, il pianto. Eppure ho continuato ad andarci. Perchè ero la più piccola, perchè ero l'unica femmina, perchè vedevo che mio padre era orgoglioso di me e quindi di riflesso lo ero anch'io. Ovviamente poi ci sono anche i momenti belli: la gioia della vetta, il sentirsi a un passo dal cielo con il mondo che si distende ai miei piedi come una cartina geografica, il panorama mozzafiato. Ma spesso per ottenere qualcosa, bisogna soffrire e credo che questa sia stata per me una garnde scuola di vita. NN credo che dipenda dalla disponibilità alla sofferenza, quindi, quanto piuttosto alla fibra: io nn ho quella di Bonatti nè di Messner, ma nel mio piccolo mi godo le mie soddisfazioni e la mia fatica.INGREDIENTI (per 3 persone): 240g di pasta corta, 1/2 sedano, 50g di noci, olio, 30g di parmigiano grattugiato, pecorino in scaglie aglio, salePREPARAZIONE: Tritate il cuore del sedano e le foglie con l'aglio, il sale e le noci, quindi mescolatevi il parmigiano e l'olio fino ad ottenere una consistenza cremosa. Taglaite il resto del sedano a rondelle. Lessate la pasta in acqua bollente salata e scolatela molto al dente. Conditela con il pesto e lasciate intiepidire. Completate con le rondelle di sedano e il pecorino a scaglie e servite.