la bradipessa

I VOLTA SUL BIANCO: LA TOUR RONDE


La Tour Ronde è una cima del gruppo del Bianco di cui sono venuta a conoscenza nel 2008, quando mio papà mi ci voleva portare insieme a 2 compagni del corso di alpinismo. Poi il tempo è stato brutto e nn se ne è fatto niente e la montagna è caduta nel dimenticatoio fino a quest'anno, quando è saltata fuori più volte, sempre senza riuscire ad avere le condizioni metereologiche ideali per tentare. Questo we invece sembrerebbe ok. Il meteo come al solito nn è ottimale, ma ormai ho imparato che il meteo aiuta gli audaci. Sabato ce la prendiamo con comodo: partiamo in tarda mattinata, ci fermiamo a mangiare una pizza ad Aosta e nel primo pomeriggio siamo di nuovo al cospetto del Bianco, incappucciato dalle nuvole. Prendiamo la funivia e saliamo al rifugio Torino. Passiamo il pomeriggio a fare le parole crociate e poi andiamo a nanna presto. La sveglia sarà alle 4: un po' presto forse, ma si sa che io sono lenta. Alle 5 usciamo: il cielo è sereno, ma il vento forte ci butta addosso neve riportata. Arriviamo al Col Flambeaux tra nuvole basse e decidiamo di tornare indietro e ritentare con la luce per la scarsa visibilità. Ritentiamo un'ora dopo, con gli stessi risultati. Torniamo per la seconda volta al rifugio e a quel punto io sono davvero sfiduciata. Alle 7.20 arriva la prima funivia e il meteo si apre. Io sono cmq pessimista: ho paura che sia troppo tardi e di perdere l'ultima cabina. S fatica a convincermi, alla fine però penso che mal che vada arriverò un po' in ritardo al lavoro lunedì e nn sarà certo la fine del mondo! Così partiamo. La giornata è diventata bellissima e il panorama è superbo. Affrontiamo la cresta Sud-Est che ha dei passaggi abbastanza impegnativi (mi chiedo come mio padre potesse pensare di portarmici fresca fresca di corso CAI!) e, voltandosi indietro, è davvero estetica. C'è parecchia neve fresca, la facciamo integralmente coi ramponi. C'è un passaggio esposto che mi dà filo da torcere, ma alla fine riesco a passare e siamo in cima con una tempistica più che accettabile. La discesa verrà fatta dal canale Freshfield, anche questo in ottime condizioni, e alle 15.45 siamo di nuovo in rifugio, in tempo nn soltanto per prendere la funivia, ma anche per avere tempo di rilassarci un attimo e mangiare qualcosa. La giornata finisce con un'ottima cena in agriturismo a Nus. La cosa buffa è che quando ero in difficoltà, chiedevo a S: "E ora?" E lui:"Striscia!" E io strisciavo, così ora ho le gambe che sembro reduce da un incontro di lotta greco-romana più che da una via alpinistica.Regione: Valle d'AostaLocalità di partenza: A5 uscita Courmayeur. Seguire le indicazioni per le funive della val Veny e parcheggiare. Da qui una navetta vi porterà in pochi minuti alla stazione a valle delle funivie del Monte Bianco. Prendere la funivia fino al Rifugio Torino Nuovo (3375m; 2 tronconi, 35€ A/R) che si raggiunge dalla stazione a monte o con una scalinata interna o con un brevissimo sentieroMeta: Tour Ronde (3798m)Dislivello: itinerario con saliscendi per un totale di 700m circaPunti di appoggio: rifugio Torino Nuovo: di proprietà del CAI di Torino e Aosta, dispone di 100 posti letto in camerette e camerate ed è aperto con servizio di alberghetto sia nella stagione estiva che in quella invernale.Mi ha fatto sorridere S che, appena entrato, ha detto: "Ma sei sicura che questo sia il rifugio nuovo?" In effetti è di vecchia concezione e avrebbe bisogno di un restauro; le sale comuni sono cmq accoglienti e i letti comodi. Pessima la cena; gestore disponible e competente; standard di pulizia migliorabili; 45€ la mezza pensione soci CAI Periodo: l'itinerario è in genere percorribile tutto l'anno; io l'ho fatto domenica 24-8-14: ghiacciaio in ottime condizioni con crepacci quasi tutti chiusi e ponti di neve ben portanti; anche la terminale alla fine del canale Freschfield nn pone problemi e si supera agevolmente su di un ponte di neve tutto sulla sinistra; un po' di neve lungo tutta la cresta che però nn crea problemi di sorta.tempo di percorrenza: 4h solo salitaTipo di percorso: mistoDifficoltà: PD+Equipaggiamento: normale da alpinismo: corda, ramponi e picozza; utile qualche nuts, cordini e un paio di rinviiCartografia: KompassItinerario: dal rifugio Torino, si pone piede sul ghiacciaio e, passando sotto la stazione della funivia di Punta Herbronner, ci si porta al colle des Falmbeaux (3407m). Si scende quindi per circa 200m verso la Valle Blanche per poi tagliare a sinistra e iniziare a salire puntando all'insellatura tra l’aiguille d’Entréves a sinistra e la Tour Ronde a destra. Poco prima di arrivarci, piegare a destra e rimontare un breve ma ripido pendio che conduce in cresta a quota 3570m evitando il primo tratto più difficile (passaggi di IV). Si superano alcune rocce mantenendosi verso destra (passi di II) fino a raggiungere il punto più difficile: una lama da superare dapprima a cavalcioni, poi tenendosi con le mani al filo di cresta occorre affrontare una placca abbastanza liscia e esposta (utile cordino lungo). Ci si sposta ora sul versante della Brenva per aggirare su sfasciumi 2 genadarmi (ometti). Ci si riporta sul filo più avanti e affrontare l'ultimo pendio nevoso. Un breve salto di roccette conduce in vetta.Per la discesa esistono varie possibilità. Noi, date le ottime condizioni, abbiamo scelto di scendere il canale Freshfield (prestare attenzione che normalmente contiene blocchi instabili e può scaricare!) che attacca all'omonimo colle, dopo il pendio nevoso terminale. Ci si abbassa a sinistra su terreno ripido (45°), per poi affrontare qualche roccetta e raggiungere la terminale. Si torna quindi sul ghiacciaio principale e da qui si torna al rifugio Torino percorrendo lo stesso itinerario dell'andata.Considerazioni: ovviamante soddisfazione a mille. Innanzi tutto per i tempi. Poi per aver fatto una cima nel gruppo del Bianco. Certo, nn è sua maestà, ma in quel massiccio le condizioni sono sempre così severe e i panorami così superbi che arrivare su una qualche cima è sempre fonte di orgoglio. NN ringrazierò mai abbastanza S di avermi convinta e di essere stato come sempre la mia guida.