la bradipessa

COPENAGHEN: BELLA, PICCOLA, FREDDA


Dopo una settimana in montagna, per l'Epifania avevamo pensato a una capitale e in lizza c'era Copenhagen, Amsterdam e Istambul. La scelta è caduta sulla prima perchè era quella coi voli più economici (dopo il capodanno per loro inizia la bassa stagione, per le poche ore di luce e i venti freddi), anche se quando S si è reso conto di quanto costessero gli hotel e i ristoranti nn so se abbia rimpianto la scelta. Quattro giorni forse sono un po' troppi: la città per me nn ha un particolare carattere, è piccola, si gira comodamente a piedi, ma è cmq dotata di mezzi pubblici efficienti. Il problema principale è che tutto chiude alle 17 e noi che avevamo l'hotel fuori dal centro, ci siamo trovati a fare i conti col freddo e col buio. Inoltre lunedì è un giorno sbagliatissimo: tutto chiuso, a parte rarissime eccezioni. Cmq è stata una bella vacanza, anche se sono tornata con una bella forma respiratoria: nonostante la temperatura nn fosse particolarmente rigida (tanto che nn erano ghiacciati nè i canali nè il laghetto di Tivoli), io sentivo l'aria davvero gelida. Quello che mi è piaciuto di più sono state le piccole sorprese: un mercatino di vinili usati vicino alla cattedrale, il tramonto a Roskilde, il collettivo di Christiania che la mia guida liquidava in 2 parole e che invece secondo me è un esperimento sociale molto interessante.I GIORNO: I QUARTIERI A NORD ESTIl nostro primo impatto con la città è stato il cambio della guardia nei pressi di Rosenberg e la visita del castello omonimo. NN amo molto le residenze reali, ma la stanza degli specchi e quella del trono erano davvero sorprendenti. Passeggiando per i parchi, si arriva in breve al Kastellet, fortezza ben conservata di cui sono visitabili gli esterni. Poco distante ecco uno dei simboli della città, la statua della sirenetta. Tornando indietro lungo le banchine, si raggiunge Amalieborg dove si trovano gli altri palazzi reali (alcuni sono chiusi, c'è un mueso, ma nn lo abbiamo visitato) e la Marmorikirken. Proseguendo per le vie che si fanno via via più animate, si raggiunge il Museo dell'Ambra, il quartiere portuale di Nyhavn (oggi ricco di locali) e il centro commerciale du Nord, una specie di Rinascente dove si può tirare comodamente l'ora di cena.Mangiare e dormire: Il nostro hotel era il Bella Sky: nn distante dall'aeroporto a cui è collegato da una comoda navetta, si trova in un grattacielo dal design accattivante. Camere spaziose, confortevoli, silenziose con una bella vista sulla città e a pochi minuti a piedi dalla metrò (noi abbiamo fatto la Copenhagen card che consente di girare sui mezzi pubblici e entrare gratuitamente nei principali musei per 72h; è un po' cara, ma permette cmq di risparmiare qualcosa). Abbondante la colazione che permette di risparmiare sul pranzo.Per pranzo, siamo andati a provare gli smorrebrot, in pratica delle tartine tipiche danesi, da Aamans: il locale è piccolo e molto frequentato, conviene prenotare; gli smorrebrot sono buoni, curati e con ingredienti di alta qualità; ha anche alcune birre artigianali; nn particolarmente economico Per cena una nostra amica che aveva fatto l'erasmus a Copenhagen ci aveva consigliato Heerring, nel Nyhavn: pesce di buona qualità, anche se cucina con diverse contaminazioni (io ho preso la bouillabasse: molto buona ma di danese ha poco; S ha provato le aringhe, alcune con una salsa al wasabi, molto particolari); 50€ a testa II GIORNO, I QUARTIERI A SUD OVESTLa giornata è iniziata con la visita al quartiere latino, vecchia sede dell'università dalle strade acciottolate e silenziose. Siamo saliti sulla torre rotonda, dalla struttura elicoidale e dalla cui sommità si ammira un bel panorama sulla città Abbiamo visitato la vicina chiesa della Trinità, la cattedrale Von Frue Domkirke dagli interni luminosi, e la gotica Hellig Korks Kirke mentre era chiusa la chiesa del Redentore famosa per la guglia e le tombe in essa contenute (prestare cmq attenzione: se si visita questa zona di domenica, durante le messe la chiese nn sono visitabili!). Abbiamo passeggiato per lo Storget, curiosando nei negozi, e abbiamo visitato lo Slotholmen che rappresenta il primo nucleo di Copenhagen, oggi occupato da un altro palazzo reale (mi sarebbe piaciuto dare un'occhiata alle scuderie, ma erano chiuse per una manifestazione; carino il museo del teatro, mentre assolutamente da avitare la visita al vecchio birrificio: riconvertito in deposito, ospita una collezione di statue molto caotica e senza nulla di davvero interessante). Siamo passati nei pressi del municipio  e nelle prime ore del pomeriggio abbiamo visitato la Ny Carlsberg Glyptotek che contiene una discreta collezione di opere francesi, in particolare di Degas e di Gauguin; ha inoltre un bel giardino d'inverno dove riposarsi e prendere qualcosa al bar. Infine abbiamo concluso la giornata a Tivoli, un piccolo parco divertimenti proprio nel cuore della città che vanta numerosi ristoranti, alcune attrazioni storiche (una ruota panoramica e un rollercoster del 1914) e dove l'atmosfera cambia in continuazione: lanterne cinesi convivono con palazzi arabeggiatni e casette in stile alpino; se si pensa di fare più di una corsa sulle attrazioni, conviene comprare il braccialetto multicorse.Mangiare: avendo fatto un'abbondante colazione in hotel, abbiamo solo fatto merenda con una cioccolata nel giardino d'inverno della Ny Carslberg Glyptotek. Per cena siamo andati, sempre su segnalazione della nostra amica, da Nytorv: ambiente informale (ricorda un pub), cibo abbondante e tipico, prezzi decisamente contenuti per la città.III GIORNO, GITA FUORI PORTALa mattina l'abbiamo trascorso visitando il quartiere di Christianshavn con le casette storiche che si affacciano sui canali, la chiesa del Redentore con un'altra delle torri simbolo della città (purtroppo chiusa nella stagione invernale) e il collettivo di Christiania. Abbiamo poi fatto un giro in barca per i canali che permette di vedere tutte le principali attrazioni della città (compresa l'Opera e il Diamante nero che ospita una biblioteca) da un punto di vista diverso.Al pomeriggio, visto che tutti i muesei erano chiusi essendo lunedì, abbiamo preso il treno e raggiunto Roskilde. Il borgo ben si presta a una breve gita fuori porta. E' composto da 2 ampie strade pedonali su cui si affacciano caffè e negozi e una grande chiesa medievale su una collina. Da questa si scende con una piacevo camminata nel parco, al porto affacciato sul fiordo dove si trova un museo dedicato alle navi vichinghe che organizza anche gite sul fiordo con barche d'epoca.Mangiare: anche questa volta abbiamo saltato il pranzo, gustando solo un hotdog preso in uno dei tanti baracchini dislocati per le vie della città. Per cena S mi ha portato da Kjopenhavn ed è stata la cena migliore con piatti particolari (delizioso il dessert con mousse di caramello e liquirizia), curati (favoloso il burro al tartufo da spalmare sui crostini) e un occhio anche alla tradizione (S. ha preso delle polpette tipiche danesi).IV GIORNO, QUARTIERE NORDLa mattina è stata dedicata alla visita del birrificio Carlsberg e alla degustazione delle birre prodotte; molto bella la porta dell'Elefante. NN distante si trova un piccolo giardino botanico con un labirinto, dei laghetti e diverse specie esotiche. Qualche fermata di autobus ci ha poi portato nell'area dell'ex macello, oggi ricca di locali e negozi. Una breve passeggiata ed eccoci al National Museet dove abbiamo concluso la giornata prima di tornare in aeroporto. Il museo ospita una collezione etnografica dalla preistoria ai giorni nostri ed è impossibile visitarlo tutto: meglio scegliere la sezione che più ci interessa.