la bradipessa

SCALINO A 5 STELLE


E così questo we abbiamo portato a casa un'altra classica, anche se in modo un po' sofferto. NN so perchè mio padre nn ha mai considerato le montagne della Lombardia che invece offrono grandi panorami e grandi emozioni al pari delle valdostane.Cmq, domenica sveglia alle 4.10. NN ce la posso fare. Invece ci alziamo, ci vestiamo, S. prepara il tea, andiamo a prendere O e passiamo da D. Cambio auto, 2h30 abbondanti di vaiggio e calziamo gli sci in un parcheggio già affolatissimo con un po' di nubi vaganti. Ci incamminiamo. D propone di fare un itinerario ad anello. Sono dubbiosa: se tutti vanno di là, un motivo ci sarà... In realtà nn ci mettono molto a convincermi e si cambia strada allontanandoci dalla folla. Il giro ad anello è più lungo, ma la giornata si preannuncia fredda e il meteo dovrebbe migliorare in tarda mattinata. Peccato che poi D cominci a nn stare bene, rallentando la nostra già nn veloce salita. Siamo anche nella nebbia, la cima sembra ormai perduta. Invece piano piano buchiamo le nuvole e D si offre di aspettarci. Lui nn arriva quasi mai in cima con noi, credo sia una specie di gioco, ma un conto è lasciarlo indietro se sta bene... In realtà però nn fa freddo, nn vedo pericoli, il deposito sci sembra ormai a portata di mano e alla vetta da lì sono solo 100m: quanto ci vorrà mai? Molto più del previsto: gli ultimi metri sono faticosissimi, la cresta presenta roccia marcia. Però arriviamo su. Il panorama è bellissimo e la soddisfazione è enorme. Anche i primi metri in discesa, ghiacciati, vanno meglio di quanto pensassi e poi la neve è favolosa; una delle poche volte che mi godo la discesa quanto la salita. Arriviamo all'auto alle 18, un orario vergognoso per degli scialpinisti, spt verso fine aprile, ma per questa volta va benissimo così.Regione: Lombardia, provincia di SondrioLocalità di partenza: SS36 fino a Colico, poi SS33 fino a Sondrio. Risalire la Valmalenco fino a Chiesa, poi prendere a destra per Lanzada. Seguire la strada fino a un ampio spiazzio da cui parte una stradina sulla destra, poco prima della diga di Campo Moro (1950m)Meta: Pizzo Scalino (3323m)Dislivello: 1400m + saliscendiPunti di appoggio: rifugio Ca' Runcasch (2145m): di proprietà privata, dispone di 45 posti letto e bagni con acqua calda; è aperto con servizio di alberghetto continuativamente in marzo-aprile e metà giugno-metà settembre, nei we nel resto dell'anno http://rifugiocaruncasch.com/Difficoltà: BSApericoli oggettivi: itinerario che necessita di neve assestata in diversi punti (peridolo valanghe al momento della gita: 1)Periodo consigliato: dicembre-maggio. Io l'ho fatta domenica 19-4-15: sci ai piedi dall'auto (la stradina è un po' al limite ma ieri si riusciva a farla); neve dura in alto (sembrava di essere in pista), poi primaverile; parecchia gente sul percorsoTempo di percorrenza: 4h solo salitatipo di percorso: itinerario ad anello su pendii ampi, alcuni ripidiCartografia: KompassMateriale supplementare: picozza e ramponi per la cresta Itinerario: dal parcheggio imboccare la stradina che con alcuni tornanti conduce al pianoro ove sorge l'alpe Campascio (2078m) e successivamente l'alpe Campagneda (2145m). Lasciata a destra la traccia che sale al Cornetto, si procede in direzione est per dossi puntando al passo di Campagneda (2626m) che si raggiunge dopo aver superato un pendio più ripido. Ci si abbassa con ampio semicerchio verso destra e si inizia a salire verso la vedretta dello Scalino in un ampio canale. Si prosegue in direzione sud, alternando tratti ripidi ad altri più dolci, puntando all'evidente colle che chiude la valle. Lasciati gli sci il più in alto possibile, lo si valica (cornici! 3228m) e piegando a destra si percorre la cresta di misto (passi di II; roccia marcia) fino in vetta.Discesa: tornati al deposito sci, si scende il ripido pendio sotto al colle tenendo la sinistra. Lasciato il Cornetto sulla sinistra, si scendono i ripidi pendii sottostanti riportandosi all'Alpe Campagneda.