la bradipessa

VARIAZIONI SULLA TRAVERSATA DEVERO-VEGLIA


Invecchiando prendo le cose molto più scientificamente e pertanto continua l'allenamento in vista del Bianco. Io ci credo davvero, ma in ogni caso andare a spasso per monti mi piace sempre, pertanto poco importa l'obiettivo finale. Così lo scorso we abbiamo ritirato fuori un vecchio progetto, adocchiato quando ancora camminavo tanto e poi mai realizzato. Alla fine in 2gg abbiamo percorso 44km e fatto oltre 2200m di dislivello attraversando ambienti diversissimi, alcuni molto selvaggi dove abbiamo goduto di una solitudine assoluta. Come numeri, direi che il Bianco l'abbiamo già salito. Peccato solo per gli impianti di S. Domenico, davvero brutti esteticamente e poco rispettosi della montagna: polistirolo e altri rifiuti offrono un triste spettacolo. I GIORNO, ANDATA: DEVERO - VEGLIALa traversata classica è un po' più breve, ma si sa che se noi dobbiamo andare da A a B nn prendiamo mai la via più corta. In fondo dobbiamo allenarci e così vuoi nn vedere il lago Nero? E quello Bianco? Ecco, quella forse nn è stata una grande idea, visto anche il terreno gonfio d'acqua per lo scioglimento della neve che ci ha obbligato a lunghe deviazioni su pietraia per nn arrivare coi piedi zuppi. E poi S voleva anche salire sul Moro, ma il vento forte e l'ora tarda ci hanno fatto desistere. Sarà per la prossima.Regione: Piemonte, VCOLocalità di partenza: A26 fino a Gravellona; continuare verso il confine di stato e prendere l'uscita Crodo. Risalire la valle fino a Baceno dove si prende a sinistra seguendo le indicazioni per l'Alpe Devero (1636m)Meta: Alpe Veglia (1760m)Dislivello: itinerario con saliscendi per un totale di 1100mPunti di appoggio: nessunoPeriodo:l'itinerario è percorribile da fine giugno a metà ottobre; io l'ho fatto sabato 27-6-15: alcuni nevai da attraversare che però nn creano problemi di sortatempo di percorrenza: 6hcartografia Kompass Tipo di percorso: itinerario su sentiero ben segnatoDifficoltà: La traversata è classificata E, tuttavia nella valle Bondolero il sentiero è a tratti franato e richiede un po' di attenzionePresenza di acqua lungo il percorso: sìItinerario: parcheggiata l'auto nell'apposito parcheggio (a pagamento: 5€ al giorno), si attraversa il nucleo di Ponte costeggiando il torrente e poi iniziando a salire nel bosco. In breve si raggiunge l'alpe Misanco (1907m) e poco oltre si incontra un bivio. Noi abbiamo preso a destra seguendo le indicazioni per il lago Nero. Raggiuntolo, lo si costeggia brevemente, poi ci si abbassa leggermente raggiungendo la valle di Buscagna. La si attraversa, si passa il torrente su di un ponte e si imbocca la GTA verso sinistra. Si tocca l'alpe Buscagna (1967m) e poco oltre si ignora il bivio per il bivacco Combi Lanza ma si continua sempre su terreno quasi pianeggiante per poi affrontare una breve salita che conduce al plateau successivo (2200m). Lo si attraversa procedendo sempre nella medesima direzione per poi affrontare un altra breve salita che conduce alla Scatta d'Ororgna (2460m). Ci si abbassa sull'altro versante, poi si rimonta un altro dosso prima di perdere alcuni metri di quota entrando nel vallone di Bondolero. Il sentiero lo percorre tenendosi a mezzacosta fino al passo di Valtenda (2431m). Si scende sul versante opposto su terreno ripido fino a raggiungere il fondovalle, quindi si piega a sinistra fino a incrociare il sentiero che sale al lago Bianco (no segnaletica verticale, ma segnavia bianco/rossi abbastanza visibili). Si rimonta un dosso, poi si piega a sinistra e si raggiunge il lago. Lo si costeggia per poi scendere sempre su sentiero nel bosco fino a raggiungere l'alpe Veglia nei pressi del rifugio CAI.Mangiare e dormire: All'Alpe Veglia ci sono diverse possibilità, dagli alberghi al rifugio. Noi abbiamo optato per questa soluzione. Il rifugio CAI Città di Arona dispone di 65 posti letto in camerette e camerate; buon rapporto qualità/prezzo (mezza pensione 37€; cena discreta), doccia a gettone (2,5€), standard di pulizia buoni, gestore disponibile e gentile.II GIORNO, IL RITORNO, DALL'ALPE VEGLIA ALL'ALPE DEVEROLocalità di partenza: alpe Veglia (1760m)Meta: Alpe Devero (1636m)Dislivello: itinerario con saliscendi per un totale di 1200m circaPunti di appoggio: nessuno tempo di percorrenza: 6h30Difficoltà: La traversata è classificata E, tuttavia nel tratto tra l'Alpe Veglia e l'alpe Ciamporino se avete bambini al seguito teneteli per mano: il sentiero, seppure largo e agevole, è a tratti esposto (è anche attrezzato con catene di cui però nn ho capito l'utilità...)Presenza di acqua lungo il percorso: sìItinerario: dal rifugio si imbocca il sentiero nel bosco. Si oltrapassa un torrente su un ponticello di legno e si raggiunge la Balma. Qui compaiono le indicazini per l'Alpe Ciamporino. Il sentiero sale dapprima nel bosco, poi prosegue a mezzacosta con bei panorami sull'altro versante della valle e alcuni saliscendi. In vista dell'alpe Ciamporino rientra nel bosco per poi raggiungere gli impianti da sci (1940m; fontana; 1h45). Si imbocca un'ampia sterrata che risale le piste fino al colle Ciamporino (2283m). Si scende sul versante opposto, sempre seguendo le piste fino all'ultima stazione di una seggiovia a sinistra della quale si individua una traccia nn molto evidente (segnavia bianco/rossi) che scende tra i rododendri a lato di un canale. Si raggiunge il fondovalle dove il sentiero si fa più marcato e porta alle baite di Bondolero (1912m). Si prosegue su medesimo sentiero in falsopiano fino alle Baite di Sotto, poi la traccia inizia a scendere nel bosco fino a confluire su una sterrata di fondovalle. Si attraversa il fiume portandosi sulla destra idrografica e la si segue in discesa fino a quando sulla sinistra si nota un cartello su un albero che indica i sentieri 33/34. Lo si imbocca e poco oltre si nota un altro cartello che indica a sinistra il "sentiero degli scoiattoli". Lo si segue per pochi metri raggiungendo il corso del fiume che deve essere guadato (ieri per l'abbondanza di acqua, l'abbiamo fatto scalzi e senza pantaloni). Il sentiero prosegue sull'altra sponda, a volte un po' invaso dalla vegetazione e a volte interrotto da alcuni alberi caduti, ma è sempre ben evidente e lo si segue senza grandi problemi. Al primo bivio occorre prendere a sinistra in leggera salita e si prosegue a mezzacosta fino all'alpe Chiovenda (fontana). La si supera e poco oltre si ignora un bivio a destra per Goglio. Sempre in flasopiano ci si immette su una mulattiera che si imbocca a sinistra in salita e con alcuni tornanti si scavalca la condotta forzata e si raggiunge la Forcora (1608m). Ancora un ultimo sforzo in salita, poi su ampia sterrata pianeggiante si raggiunge l'Alpe Devero a breve distanza dal parcheggio.