la bradipessa

DALLA PARROT AL SENTIERO DEL VIANDANTE...


Questo doveva essere il mio we di gloria. Dopo anni che ci pensavo, credevo di aver trovato le condizioni per la via degli Italiani alla Parrot. Certo, l'obiettivo era impegnativo: 1700m il primo giorno per raggiungere il bivacco, 1200m di via in roccia con uscita a 4400m. E la settimana era stata impegnativa, tanto che fino a venerdì nn avevamo bene idea nemmeno della quota a cui saremmo partiti e forse questo ci avrebbe dovuto far riflettere. Però la guida che avevo sentito mi aveva detto che la via era in ottime condizioni, che il caldo aveva sciolto la neve in basso ma nn in alto, che nn c'era pericolo di scariche perchè è un itinerario di cresta, di fare attenzione al guado sul Sesia ma se nn si aveva paura di bagnarsi i piedi si passava. Quindi si va, anche se venerdì S era molto preoccupato e questo ha fatto sì che mi preoccupassi anch'io e che la notte dormissi molto male. Alle 10 partiamo dall'Acqua Bianca, con gli zaini che sembrano dei macigni. Alle 12.15 siamo al guado. Come tempi nn è poi così male, ma il guado è infattibile. Mi ero detta che il Sesia nasce da lì sopra, cosa vuoi mai che sia. Invece è un fiume spumeggiante. S. prova e ci cade dentro, rompe un bastoncino e se nn viene trascinato via dalla corrente è solo perchè riesce ad aggrapparsi ai sassi. Perdiamo un'ora nel tentativo di trovare un passaggio, poi andiamo al rifugio a chiedere informazioni e veniamo indirizzati lungo il sentiero per la Resegotti, ci viene detto di tagliare a sinistra e al pianoro lì sopra forse si passa. Il pianoro è a 2750m, mancano ancora 500m alla capanna, secondo S ci vogliono ancora 3h. Sono le 16.15, ci sono nuvole basse, i seracchi e la roccia nera mi sembrano insormontabili e mi fanno paura. Sono stanca, ho perso tutti i punti di riferimento, nn sono sicura che il guado sia praticabile. Vado in crisi e getto la spugna: si torna giù, con un nulla di fatto nello zaino. Diciamo che è stata una somma di errori: della guida che nn ci ha detto di provare con l'altro sentiero (anche se secondo LS che ha la casa lì sotto, forse nn sarebbe cambiato un granchè) e nostri che abbiamo sottovalutato la stanchezza. Forse semplicemente nn era da fare, forse è andata bene così, metti che la crisi mi fosse venuta l'indomani in parete. La delusione è tanta, ma diciamo che è stato un sopralluogo e ci riproveremo.Domenica ci alziamo con calma e alla fine decidiamo per un giro in mTB zona Lecco. Col caldo che fa, vuoi mica andare in piscina? No, partiamo nell'ora peggiore per la salita della Val Sassina. Per fortuna fatti i primi 2km, poi la strada diviene ombreggiata. Il giro, anche se breve, si è rivelato più duro del previsto. Sarà anche che dopo la caduta della settimana scorsa devo riprendere sicurezza e le discese sulle mulattiere lastricate nn mi sono mai piaciute molto.  Cmq il giro regala dei bei panorami sul lago e la giornata finisce con un'ottima cena a base di pesce di lago su una terrazza con vista mozzafiato. We salvato.Lunghezza: 17km con saliscendi per un totale di 700m di dislivelloTipo di itinerario: itinerario su asfalto e sterrato (40%; per lo più sentieri e mulattiere S1-S2) Tempi di percorrenza: 3h per l'intero giro Periodo consigliato: l'itinerario è in genere percorribile tutto l'anno. Io l'ho fatto domenica 12-7-15Descrizione: parcheggiata l'auto nel parcheggio della stazione di Bellano (220m), si svolta a destra e, passato il passaggio a livello, si imbocca la strada per la Valsassina che si alza con alcuni tornanti. Passata una fontana, si imbocca una strada sulla destra con indicazioni per Pennaso. Poco dopo una curva si imbocca una strada sulla destra lastricata e senza indicazioni. Questa sale molto ripida fino a Portone (fontana) dove si tiene la sinistra. La strada si fa sterrata, con un tratto in minor pendenza, per poi alternare rampe ripide a tratti più dolci. Tenendo sempre la sinistra si raggiunge la località Sassi Rossi (736m) da dove inizia la discesa su Gisazio. Si attraversa il borgo e ci si immette su asfalto. Il tratto è molto breve, infatti in corrispondenza di una curva occorre prendere a sinistra seguendo le indicazioni per il Bosco delle Streghe. Lo si attraversa e si percorre un tratto molto panoramico sul lago prima di sbucare sulla SP per Esino. La si attraversa e, per vicoli stretti in discesa, si raggiunge Perledo (fontana). Si scende per via del Lavatoio fino a immettersi nuovamente sulla strada asfaltata che si segue a destra. In corrispondenza di un tornante, proseguire dritto verso Gittana. In forte salita si raggiunge una cappelletta isolata, poi si scende brevemente fino a notare sulla sinistra una strada sterrata. Questa si immette poco olte sul sentiero del Viandante che si segue fino a sbucare di nuovo sulla SP della Valsassina. Questa volta la si imbocca in disvesa (sinistra) e in breve si torna al punto di partenza.