la bradipessa

WE CON CAMPO-BASE MILANO


Il we scorso il meteo sulle Alpi nn prometteva niente di buono. Inoltre ero appena tornata dalle vacanze e le idee per i we di 2gg scarseggiavano. Metti pure che sto invecchiando e forse si sta quietando l'irrequietezza dei 20 anni, così che apprezzo di più le bellezze vicine. Si fa campo-base a casa, dunque.Sab si torna in Grigna. NN mi capita mai di andare 2 volte nello stesso posto in tempi così ravvicinati, ma c'è gente che ci va tutti i we in Grigna. In fondo è la montagna dei milanesi, è stata la palestra di tanti alpinisti famosi. L'ambiente è bellissimo e ora che ho un po' di esperienza sulle spalle, mi fa anche piacere tornare dove ho mosso i primi passi, ricordare le emozioni di allora e vedere come sono cambiata. Perchè, anche se mi sento sempre uguale, in realtà nn è così. Il concatenamento scelto questa volta era facile: Cinquantenario per la normale e Marimonti sulla Cecilia. 7 tiri, max IV+. Niente grandi imprese, dunque. Ma il piacere di tornare dove ero stata col corso, godere della fuidità che ho acquisito nelle manovre e trovare il coraggio di tornare ad andare da primo e fare la via in alternata.Relazione qui Pare che la cosa più complessa sia trovare l'attacco. In realtà noi nn abbiamo avuto problemi: l'attacco è alcuni metri a monte di una targa commemorativa datata 1975, in corrispondenza di una doppia fessura e guardando bene si nota anche un bollo rosso scolorito sulla roccia. Dom si va in MTB. In realtà partire è stato difficilissimo: a Milano il tempo era grigio, piovigginava. Abbiamo perso un sacco di tempo: Andiamo? Sì, no, forse... Alla fine si decide per il sì. Si caricano le bici in auto e si parte alla volta di Salsomaggiore. Ancora colline, ma colline nuove, dove nn sono mai stata. Ci accolgono ampie schiarite, che poi si chiuderanno nel corso della giornata e prenderemo anche una spruzzata d'acqua giusto nell'ora di pranzo. E allora si consuma il pasto sotto un noce, aspettando che spiova e mi sembrava di tornare a contatto con ricordi ancestrali, di pastori e pellegrini. Il giro è molto bello, nn difficile, ma con tanti punti caratteristici: il primo tratto su sentieri ormai cancellati, prevede dei tratti per prati. E merita anche il tratto nel parco dello Stirone, con il sentiero che taglia un prato d'edera e gli incontri ravvicinati con i caprioli.Lunghezza: 32km, 1000m di dislivelloTipo di itinerario: Itinerario su asfalto e sterrato (50%; carrarecce MC, sentieri S1)Periodo consigliato: L'itinerario è in genere percorribile tutto l'anno. Io l'ho fatto domenica 23-8-15Tempi di percorrenza: 3h45Descrizione: come sempre itinerario difficile da raccontare. Traccia qui da percorrere in senso antiorario