la bradipessa

PROGRESSIONE SU GHIACCIO


Vagando per i siti degli accompagnatori di media montagna, ho visto che quest'anno vanno di moda i ghiacciai e in effetti una delle emozioni più grandi è stata la traversata della vallee Blanche, da punta Herbronner a l'Aigle de Midi. Ovviamente a piedi, nn in funivia! Così mi è venuta l'idea di questo post che però sarà solamente una sommaria descrizione, nn un manuale! Per chi volesse accostarsi a questo mondo affascinante sono necessari corsi appositi e una valida guida.Attrezzatura:- ramponi: sono delle strutture in metallo dotate di punte necessarie a far presa sul ghiaccio; ne esistono diversi modelli in base agli scarponi su cui montarli (a fettuccia adatti a tutti i modelli; semiautomatici o automatici per i modelli in plastica) e l'attività che si intende svolgere (i più aggressivi hanno punte particolari per affrontare anche pareti di ghiaccio); sono costituiti da una parte anteriore e una posteriore collegati da una piastrina forata di lunghezza regolabile.- picozza: presenta una becca ricurva verso il basso con una dentellatura, una paletta per formare dei gradini, un puntale da piantare nella neve durante la progressione, un manico rivestito di materiale antiscivolo e un laccio da tenere al polso per evitare di perderla durante un'eventuale scivolata.- ghette: per evitare che la neve entri nello scapone- cordaModalità di progressioneSu neve morbida e con pendenza moderata possono nn essere necessari i ramponi; la salita si effettua faccia a monte e la discesa faccia a valle con i piedi leggermente distanziati (ampiezza del bacino, circa), le punte divergenti e il passo regolare. Se la pendenza è leggermente superiore si procede in diagonale scalinando il pendio con colpi di scarpone. Utili i bastoncini.Su neve dura o ghiaccio con pendenza dolce sono indispensabili invece rampini e picozza che deve essere impugnata nella mano verso monte. Bisogna fare attenzione che talvolta può formarsi uno zoccolo di neve nel rampone che viene eliminato con un colpo dato col manico della picozza o battendolo contro il tallone del piede opposto. Se la pendenza elevata impedisce la progressione frontale, si cammina in diagonale, appoggiando energicamente tutta la suola dello scarpone di modo che tutte le punte del rampone penetrino nella neve; al termine del diagonale girarsi faccia a monte con i piedi a papera nn sullo stesso piano, spostare il piede a monte nella nuova direzione di marcia e avanzare.Su ghiacciai veri e propri è prudente avanzare in conserva, ossia legati. Tra un componente e l'altro della cordata devono esserci almeno 5m di corda, ma si cammina a distanza di 2-3m (senza intralciarsi, ovvio!) e la corda rimanente è tenuta con asole aperte nella mano a valle; queste servono per regolare la distanza nei tratti più difficili e per ridurre lo strappo in caso di scivolata. In questo caso bisogna girarsi con faccia a monte e piantare il becco della picozza nella neve all'altezza dello sterno: il peso la farà penetrare nella neve rallentando la caduta; le gambe vanno tenute divaricate e i piedi alzati per eviatre ribaltamenti; è inoltre molto importante tenere il capo in alto.(nella foto il bernina, uno dei sogni di quest'estate, ma visto i turni che mi ritrovo mi sa che rimarrà tale; se a qualcuno capitasse di farlo, mi pensi!)