la bradipessa

4 VOLTE MOREGALLO


Alla fine sono spravvissuta ai 20gg di immobilità di S. In realtàil we scorso è andato molto meglio del ponte, forse per il fatto che c'era un solo giorno da occupare (sab ho lavorato tutto il giorno). Per cui dom abbiamo passato la mattina a sistemare le bici per l'Eroica, abbiamo preparato delle ottime tagliatelle al cacao con ragù d'anatra e per il pome avevamo prenotato una visita del palazzo degli Atellani, ennesimo portone da spingere per trovare un gioiello inaspettato: un bel giardino con una vigna nel fondo, ma spt affreschi del '400 e lunette dipinte dal Luini, assolutamente moderne. Peccato che i tempi della visita siano davvero stretti: mi sarebbe piaciuto avere un po' più di tempo per vagare nel giardino e fare foto. Abbiamo fatto anche un giro a S. Giovanni in Conca, basilica paleocristiana di cui rimangono pochi resti sotto il piano stradale di Piazza Missori; devo dire che sono abbastanza deludenti.La settimana è passata veloce. Martedì siamo andati a togliere i punti e da quel momento lui è stato molto più autonomo, tanto che si è occupato di preparare la cena e nn gli avevo lasciato indicazioni per ricette facili, avendo preparato cannelloni di pesce e torta con crema di zucca e carciofi. Devo dire che tornare a casa e trovare la cena già pronta, è stata una bella coccola.Questo we però avevo ancora 2gg e... nn ho resistito. Sab l'ho abbandonato e sono andata a fare una sgambatina. In origine pensavo di essere sola (D. è decisamente poco affidabile e mi aveva paccato) e l'idea sinceramente nn mi dispiaceva. Mi sembrava l'occasione per provare qualcosa di veramente nuovo. Avevo scelto una gita zona lago Maggiore, che conosco abbastanza e che avevo già tentato tempo fa, ma che poi avevo dovuto abbandonare causa maltempo. Invece poi chiacchierando su internet è saltata fuori l'occasione di trasformare in reale un'amicizia nata su FB. La gita proposta era il Moregallo su cui ero salita già altre 3 volte (per via escursionistica, per la cresta OSA e per la 50° CAI), ma per il canalone Belasa che nn avevo mai percorso. Io nn sono una patita di canaloni, ma l'idea di andare da sola mi spaventava un po', per cui ho colto la palla al balzo. L'escursione in sè nn è niente di eccezionale, rivelandosi un sentiero con qualche saltino di roccia attrezzato con catene. Anche se l'ho trovato classificato come via ferrata, sinceramente mi pare un po' eccessivo, anche perchè i salti sono molto corti, spesso senza ancoraggi intermedi, e quindi il kit risulta piuttosto inutile. La compagnia è stata buona. Spt SR si è rivelata una persona gradevole con cui chiacchierare. Quello che mi è piaciuto meno è stata la fretta che mi è stata messa. Nonostante la premessa fosse stata: "Guarda che noi in montagna nn corriamo", abbiamo fatto tutta la salita preaticamente senza pause con il ritornello "Presto che siamo in ritardo". In realtà alle 15 eravamo all'auto: nn credo di essere praticamente mai arrivata così presto, nemmeno nella stagione di scialp. In ogni caso spero ci sarà presto un'altra occasione per far crescere questa neonata conoscenza.Regione: Lombardia, provincia di LeccoLocalità di partenza:  SS36 fino a Valmadrera, quindi seguire le indicazioni per S. Tommaso (290m)Meta: Moregallo (1276m)Dislivello: itinerario con qualche saliscendi per un totale di 1000m circaPunti di appoggio: nessunoperiodo: l'itinerario è percorribile da marzo a dicembre; io l'ho fatta sabato 19-12-15tempo di percorrenza: 4h per l'intero giroTipo di percorso: itinerario ad anellocartografia: Kompassdifficoltà: EEPresenza di acqua lungo il percorso: sìItinerario: parcheggiata l'auto o alla fine della strada (pochi posti) o dove si riesce lungo la stessa, salire i due tornanti cementati fino alla cappelletta VARS. Qui, seguire le indicazione per Sambrosera (segnavia 6 e 7). La mulattiera, ben segnalata, sale nel bosco e conduce in poco meno di un'ora al fontanino di Sambrosera (acqua). Prendere a destra seguendo le indicazioni per il canalone Belasa. La traccia guadagna quota rapidamente, e raggiunge l'imbocco del canalone, dove si trovano le prime catene. Si segue il canalone auperando diversi salti di roccette, in parte attrezzati con catene. Non vi sono possibilità di sbagliare. Giunti al termine, si imbocca brevemente il sentiero a destra per poi prendere a sinistra un'esile traccia su ripidi prati fino a incontrare un altro sentiero che, verso destra e con un ultimo tratto attrezzato, conduce in vetta.Per la discesa ci sono diverse possibilità. Noi abbiamo scelto di scendere dalla vetta per sentiero (segnavia 6, indicazioni per Valmadrera Preguda) fino alla bocchetta del Moregallo. Si prosegue in cresta (segnavia 6, indicazioni Preguda), risalendo leggermente sulla sommità del torrione Quattordio, sbucando sul versante Valmadrera. Dopo qualche centinaio di metri di discesa, si incontra il bivio per il sentiero Paolo ed Eliana. Prendere questo sentiero che, con bellissimi panorami, percorre in discesa tutte le pendici del Moregallo. Si tralascia un bivio per Preguda e si giunge in breve in località Forcellino. Qui occorre proseguire dritti, (segnavia, ma no indicazione) ricongiungendosi al sentiero di salita, poche centinaia di metri sopra la cappelletta VARS.