la bradipessa

CAPODANNO ZOPPO A SPASSO PER IL NORD-EST


Quest'anno niente Capodanno in montagna. S ha smesso le stampelle ma è ancora convalescente (anche se domani credo che sperimenteremo un giro molto soft in bicicletta qui nella bassa) per cui ne ho approfittato per andare a vedere dei posti che mi incuriosivano ma che nn avevo mai avuto l'occasione di visitare.Siamo partiti il 31 e la prima tappa è stata Treviso che è una città molto carina, con tanti scorci suggestivi grazie ai numerosi canali che l'attraversano. Abbiamo parcheggiato alla stazione e, entrati nel centro storico, abbiamo iniziato la visita da S. Nicolò, edificio altrissimo le cui pecularietà sono i pilastri affrescati. Lungo Calmaggiore alle cui spalle si cela la Fontana delle tette, ci siamo poi spostati in piazza dei Signori dalla forma irregolare e circondata da edifici medievali. Una pausa pranzo veloce con un panino e un'ombra di vino dai Nanetti, poi passando dalla Loggia dei cavalieri, abbiamo raggiunto la Pescheria dove si tiene il mercato del pesce. Abbiamo preseguito per i Buranelli con scorci suggestivi grazie alle ville che si specchiano nei canali, ad antiche ruote e salici piangenti. Siamo usciti dalla porta S. Tomaso, la più monumentale della città, e abbiamo seguito le mura osservando divertiti i conigli e gli altri animali da giardino che razzolano liberi sulla penisola del Paradiso. Rientrati nella cerchia, abbiamo visitato il complesso romanico di S. Lucia e infine il Duomo con la famosa Annunciazione di Tiziano. L'intera visita nn richiede più di mezza giornata, ma secondo me merita.L'1 ci siamo rimessi alla guida e superata la frontiera italiana e quella slovena, ci siamo trovati in Croazia e precisamente in ISTRIA di cui abbiamo visitato l'interno: un susseguirsi di colli dai dolci profili che fanno venir voglia di tornarci in primavera, magari in bicicletta. La prima tappa è stata Momjun, una manciata di case in cima a un colle raccolte intorno a una chiesa quattrocentesca (chiusa) e alle rovine di un castello da cui si gode un bel panorama. Poco distante è Motovun, centro medievale dalla curiosa struttura a spirale, chiuso da una doppia cinta muraria. Tra la prima e la seconda si trova un caffè dai cui tavolini si gode un meraviglioso panorama e pertanto l'abbiamo trovato ideale per una pausa anche se il servizio è un po' lento. Ci siamo quindi spostati a Pazin. Il paese è diviso in 2 da una profonda forra che ha ispirato un racconto di Jules Verne. In teoria d'inverno il sentiero che la persorre sarebbe chiuso, ma noi l'abbiamo fatto lo stesso: richiede circa 30 minuti e nn presenta difficoltà di sorta. A parte questo, il paese nn ha null'altro da offrire. Cena e pernottamento a Pola.Il 2 ci siamo alzati sotto un cielo plumbeo, ma la pioggia nn ci ha infastiditi più che tanto. Abbiamo iniziato la giornata visitando i resti romani di Pola: un'arena, un arco di trionfo, dei mosaici nascosti tra le vie del centro dove è piacevole fare un po' di shopping. Ci siamo quandi spostati a Bale, poche case di pietra raccolte introno a un palazzo veneziano; pare che la cittadina goda la fama di avere un influsso positivo. Per pranzo eravamo a Rovigno dove abbiamo passeggiato tra le strade lastricate che, in salita e fiancheggiate da numerosi negozietti di artigianato, conducono alla basilica dedicata a S. Eufemia. Purtroppo quasi tutti i ristoranti erano chiusi e quindi ci siamo accontentati di uno spuntino veloce in un panificio. Poco distante, a nord, si trova un fiordo lungo circa 10km che merita una visita. Quindi, ancora verso nord, si arriva a Porec la cui struttura è simile a quella di Rovigno (case in pietra e strade lastricate su di un promontorio), ma che merita una visita per il complesso della basilica eufrasiana dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco in quanto è uno dei monumenti bizantini meglio conservati in Europa. Per cena arriviamo a Trieste dove mangiamo in uno dei tipici buffet: piatti di maiale accompagnati da patate, crauti, cren e sanape.Il 3 ci siamo fermati a Trieste. Devo dire che la città mi ha un po' delusa: mi aspettavo più angoli caratteristici. E' cmq piacevole ammirare la città dal molo Audace, sferzato dal vento; fermarsi nei famosi caffè di Piazza Unità d'Italia; salire al colle S. Giusto accendendo un cero nella chiesa barocca dedicata alla Madonna della salute; vedere la città dall'alto camminando lungo le mura del castello e ammirare i mosaici nella cattedrale; scendere lungo le scalinate incrostate di ghiaccio senza scivolare passando di fianco all'anfiteatro romano e arrivando in piazza della Borsa. Purtroppo nn abbiamo fatto in tempo a prendere il tram che porta ad Opicina, ma abbiamo pranzato ottimamente all'antica osteria Suban: 150 anni di storia della ristorazione che ha saputo modernizzarsi senza discostarsi troppo dalla tradizione. Al pomeriggio abbiamo raggiunto il faro della vittoria (purtroppo chiuso; è visitabile da aprile ad ottobre) e il vicino castello di Miramare; gli interni nn sono granchè ma la struttura esterna sembra uscita da un sogno e i panorami che si godono dalle finestre, spt al tramonto, sono meravigliosi.Insomma, il 2016 nn poteva iniziare in modo migliore: con serenità, in giro e a fianco di chi amo. Speriamo che queste timide premesse siano mantenute nel corso dei 12 mesi che ci aspettano.