la bradipessa

SOPRA E SOTTO FINALE...


Quest'anno nn riesco proprio a far decollare la stagione di scialp... Dopo tanta siccità, la neve è finalmente arrivata ma ora siamo in una fase dinamica che impedisce di fare previsioni attendibili. Il we scorso avevo 2gg e stando alle previsioni di vene matt sembrava che sab sarebbe stato più brutto sulle Alpi rispetto a domenica. Girano un sacco di mail e alla fine si decide per un sab arrampicatorio a Finale e una dom di scialp magari in Engadina. Poi le previsioni cambiano in corsa: sab meglio, mentre domenica tutto il Nord Italia è interessato da una perturbazione. Ormai però la decisione è presa, mi spiace paccare RV e Rello e così sab mattina ci troviamo all'imbocco dell'A7 senza ancora un'idea precisa di dove andare. Abbiamo un sacco di idee, ma tutte vengono scartate durante il viaggio: la Via Lunga è troppo lunga e poi o si fa il 6a o si passa dalla zona di rispetto dei rapaci; L'impari Lotta del Drago ha un traverso di 5c che al solo racconto di Rello ci viene la pelle d'oca. Proprio lui alla fine ci convince a tentare Albi: una delle vie storiche che lui sta ripulendo e richiodando. NN so nulla ma mi fido, salvo poi scoprire che c'è dentro del 6a. Che io nn faccio. O meglio, faccio tirando, rimanendo appesa alla corda; di sicuro nn faccio bella figura. Insomma, la via si rivela più impegnativa del previsto: L1 obbliga a superare un masso instabile grosso come una lavatrice che mi fa una gran paura solo a guardarlo mentre L4 si rivela faticosissimo. In altre parole, credo che la via fosse troppo difficile per me e nn me la sono goduta quanto avrei voluto, anche se qualche movimento bello sono riuscita a farlo. Quello che mi sono goduta è stata invece l'iniziazione alla speleologia. Poco distante sorge la chiesa di S. Antonino che Rello ha descritto con toni così entusiastici che nn potevamo nn andare a visitarla. In realtà quello che lui descriveva come "altare druidico" altro nn è che una tavola di arenaria posta vicino a delle feritorie. Però alla sua destra si apre una grotta e noi ci siamo infilati dentro. NN siamo avanzati molto, giusto una trentina di metri, anche perchè nn avevamo gli strumenti giusti (corde statiche e risalitori), ma come esperienza mi è davvero piaciuta, anche se è esattamente l'antitesi degli spazi aperti che tanto amo. Innanzi tutto in 4 fa molta meno paura di quando mi ero infilata da sola nella grotta dell'Acqua Bianca. Poi è un po' come rinascere: guadagnare faticosamente i metri verso l'uscita, aiutandosi con tutto il corpo in un cunicolo dove a stento passano le spalle; e poi, una volta fuori, la luce appare così accecante e l'aria così fresca. Credo che mi piacerebbe approfondire.E poi mi sono goduta come sempre la compagnia. E' bello come da incontri occasionali nascano nuove amicizie in grado di regalarmi emozioni nuove. RELAZIONE: in rete nn si trova quasi nulla, la via Albi è praticamente caduta nell'oblio; l'unica relazione è opera di Rello ed è questa http://www.gulliver.it/itinerario/64892/