la bradipessa

COMPLEANNO NEL CUNEESE


Lo so, è da un po' che manco. Sto attraversando un periodo di stanchezza e, nonostante abbia un po' ridotto gli orari lavorativi, credo che essermi lanciata in un'impresa nuova mi abbia stressato parecchio, tanto che sto ancora facendo i conti con una micosi. Per cui forse ho più tempo, ma cmq nn mi basta mai. Mi sembra cmq di arrancare dietro alle incombenze di tutti i giorni. La spesa, le visite, gli obblighi famigliari (compleanni, comunioni...). Ecco, quello che mi manca di più della mia adolescenza nn è la mancanza di doveri (che cmq sono molto brava a svicolare), ma il tempo. Quelle giornate lunghissime, uguali l'una all'altra, che si riassumevano in 2 righe su un diario. Ora forse si riassumono anche in meno, ma io arranco. Cmq ogni tanto passo di qui, anche perchè queste pagine virtuali mi servono come blocco di appunti.Riprendiamo dal mio compleanno. Per il terzo anno consecutivo avevo prenotato la Monterosahutte con l'idea di salire la Dufour. Ero anche riuscita a vincere le ritrosie di Simone. In realtà nn so se sarei arrivata fin lassù: 1700m sono tanti e io quest'anno fatico a entrare in forma. Però ci credevo, volevo provarci. Ovviamente il meteo ha deciso diversamente, per la terza volta. Così ho disdetto la prenotazione, ha scambiato un paio di turni lavorativi e domenica 24 sono partita per un we nel cuneese.DOMENICA 24: COMPLEANNO PEDALANDO NEL ROEROSi parte nn troppo presto, con l'idea di fare un giro nel Roero giusto per iniziare a sgranchire un po' le gambe. La giornata è bella, i colori splendidi (la colza gialla, le montagne bianche in lontananza, i papaveri rossi, la sorpresa del blu dei fiordalisi), il giro nn troppo difficile, giusto come lunghezza e difficoltà.Lunghezza: 45km, 800m di dislivelloTipo di itinerario: Itinerario prevalentemente su asfalto e sterrato (80%; carraecce MC e sentieri)Periodo consigliato: L'itinerario è in genere percorribile tutto l'anno; sconsigliato nella stagione più calda e dopo precipitazioni. Io l'ho fatto domenica 24-4-16Tempi di percorrenza: 4h30Descrizione: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/13925LUNEDì 25: ANELLO DI COLLALUNGADopo la gita ci spostiamo in Valle Stura che risaliamo fino a Planche dove prendiamo a sinistra per S. Bernolfo, poche case dove nn prende nè tel nè internet. Incredibile che esistano ancora posti così fuori dal mondo, ma dimenticarmi dei social e di tutto il resto per circa 48h è stato davvero piacevole.La neve nn è tanta, per la zona e per il periodo e ci obbliga a lunghi portage, ma è cmq sufficiente per sciare. Il tempo è bello e il vento temuto nn è così forte.Regione: Piemonte, provincia di CuneoLocalità di partenza: S. Bernolfo (1663m)Meta: Collalunga (2759m)Dislivello: 1100mPunti di appoggio: nessuno (rif Laus chiuso)Difficoltà: MS+Pericoli: la variante di discesa richiede neve assestataPeriodo consigliato: marzo-maggio; io l'ho fatta lunedì 25-4-2016: 1h di portage (neve continua dal lago di S. Bernolfo) in salita e altrettanto in discesa (in realtà se si sale direttamente dal vallone di Seccia, si può portare l'auto più su e i tempi si riducono); le temperature basse hanno fatto sì che la neve mollasse pochissimoTempo di percorrenza: 4h30 l'intero giroCartografia: IGCItinerario: si parte dall'ultimo tornate prima di raggiungere S. Bernolfo. Si attraversa un ponticello e ci si incammina lungo la strada militare che conduce al rifugio Laus nei pressi del colletto del Laus (1927m). Ci si abbassa brevemente, si costeggia il lago di S. Bernolfo e si risale interamente il vallone di Collalunga fino al colle omonimo (2533m). Tenendosi sulla destra, si compie un lungo traverso tenendosi alti sui laghi di Collalunga e si raggiunge la vetta.Per la discesa è possibile una variante nel vallone di Seccia: dalla vetta si scende al colle di Seccia e nell'omonimo vallone; intorno a quota 2200m, tagliare a sinistra per evitare un salto di rocce e portarsi nel vallone di Corborant dove si intercetta la strada militare che si segue fino al punto di partenza.Mangiare e dormire: abbiamo scelto il rifugio Dahu che dispone di dormitori e 3 camere a tema. A noi è toccata la Vinum dove il letto è stato allestito all'interno di una botte del 1700. 70€ la mezza pensione, peccato che la scelta del menù sia abbastanza ridotta; cibo cmq buono; standard di pulizia ottimi.MARTEDì 26: VERSO LA TESTA DELL'UBACCome dicevo, ho fatto uno scambio al lavoro che mi ha permesso di stare a casa anche martedì. Partiamo con l'idea di raggiungere la Testa dell'Ubac, ma la sera prima mi ero strafogata di frittelle di primule e di notte nn ero stata bene. NN so se dipendesse da quello o semplicemente dal fatto che nn ero in giornata, ma quel giorno proprio nn riuscivo ad andare. Mi sentivo stanca di testa: decidere dove fare la curva e raccogliere le energie per farla, mi sembrava uno sforzo sovrumano. C'è da dire che la gita era impegnativa: si superano 2 pendii molto ripidi, il secondo dei quali a volte può richiedere l'uso dei ramponi. La neve poi era dura con sopra uno strato simile a granita che tendeva a scivolare. Insomma, già arrivare al colle della Lausa è stata per me un'impresa ed era troppo tardi per il traverso e la cresta. Quindi per questa volta la gita è terminata qui; cmq avevamo terminato tutta la parte sciistica in ambiente davvero grandioso.Regione: Piemonte, provincia di CuneoLocalità di partenza: Risalire la Valle Stura fino a Pontebernardo; qui prendere a destra per Prati del Vallone; a seconda della stagione si può lasciare l'auto più o meno in alto (noi siamo riusciti a lasciarla appena prima del ponte che c'è a quota 1600m)Meta: Colle della Lausa (2880m)Dislivello: 1280mPunti di appoggio: nessuno (rif Piani del Vallone chiuso)Difficoltà: BSPericoli: si risalgono pendii ripidi che richiedono neve assestataPeriodo consigliato: marzo-maggio; io l'ho fatta martedì 26-4-2016: 1h di portage (neve continua dalla fine del Pian del Vallone); le temperature basse hanno fatto sì che la neve mollasse pochissimo per cui discesa dapprima su neve marmorea, poi su granita difficile da sciare e solo sotto i 2200m neve primaverileTempo di percorrenza: 4h solo salitaCartografia: IGCItinerario: parcheggiata l'auto a bordo strada, si prosegue lungo la stessa fino ai Piani del Vallone dove sorge l'omonimo rifugio (1712m). Si continua sempre lungo la sterrata fino ad un primo risalto più ripido che dà accesso ad un falsopiano sotto una parete rocciosa su cui si trovano numerose cascatelle. Risalire il vallone fino ad un secondo sbarramento che dà accesso al Vallonetto (cippo a quota 2494m). Piegare quindi a sinistra rimontando il ripido pedio canale che termina al colle della Lausa.Discesa per il medesimo itinerario.