la bradipessa

TRA FEDE E PREISTORIA ALLA ROCCA D'OLGISIO


Per domenica le previsioni erano drammatiche (anche se poi forse come sempre è stato meno peggio del previsto), ma Meteotitano dava una speranza al confine tra Oltrepo lombardo ed emiliano. Come sempre abbiamo deciso di fidarci. Il tempo in effetti era più che discreto, peccato che la pioggia dei giorni precedenti aveva bagnato il terreno argilloso, il che come sempre crea nn pochi problemi alle MTB. S poi è potente e dopo 5km ha rotto il cambio, così il giro è finito in pratica ancora prima di iniziare. Torniamo giù e rimontiamo le bici in auto con il morale decisamente basso. Per fortuna che internet ormai è accessibile ovunque, il che mi ha permesso di reinventare la giornata con un giro a piedi corto (7km, ma d'altronde tra una cosa e l'altra erano le 11 passate) ma che ha saputo riservarci una sorpresa via l'altra: alcuni passaggi un po' esposti e altri stretti tra la roccia, castelli, grotte e altari sacrificali. Emozionante.Regione: Emilia Romagna, provincia di PiacenzaLocalità di partenza:  SS412 fino a Pianello val Tidone. Attraversare il paese e raggiungere ChiaroneMeta: Rocca d'OlgisioDislivello: 500mPunti di appoggio: nessunoperiodo: l'itinerario è percorribile tutto l'anno; io l'ho fatta domenica 18-9-16tempo di percorrenza: 2h30 per l'intero giroTipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri ben segnati; qualche tratto espostodifficoltà: E+Presenza di acqua lungo il percorso: noItinerario: parcheggiata l'auto subito dopo il ponte sul torrente Chiarone, si imbocca il sentiero CAI 209 in leggera discesa tra i rovi. Si percorre un breve tratto lungo la sponda sinistra idrografica del torrente, transitando sotto alcuni calanchi per poi piegare a sinistra e salire con decisione nel bosco. Si confluisce quindi su una sterrata che va seguita brevemnete a sinistra e poi abbandonata per il sentiero sulla destra. Quando la vegetazione si apre, si notano i fichi d'india nani, altra particolarità della zona. Raggiunta la cresta, occorre seguirla affrontando alcuni tratti su rocce esposte fino a giungere al prato che precede la Rocca d'Olgisio. Fatte alcune decine di metri, a sinistra, dove termina la staccionata, si nota un sentiero che scende che in breve conduce alla grotta delle sante Faustina e Liberata. Tornati sui propri passi, si costeggiano le mura per poi ignorare un sentiero che scende a sinistra ma proseguire in cresta. Si superano alcini scalini e un camminamento scavato nella roccia per poi abbassarsi a destra e con un traverso protetto da tubi di metallo, si raggiunge la grotta della goccia dove una vasca raccoglie acqua di stillicidio. Tornati sui propri passi si continua in cresta raggiungendo un altrare sacrificale nei pressi del quale si trova anche un libro di vetta. Il sentiero scende ora ripido nel bosco fino a guadare il Rio Tinello. Subito dopo si incontra un bivio dove occorre tenere la destra (segnavia 211). Si sale nel bosco fino a raggiungere il crinale e poco oltre la vetta del Monte S. Martino. Questa è formata da 2 massi su cui è stata attrezzata una piccola falesia, separati da una stretta fenditura che si attraversa. Il tracciato prosegue ora in piano fino a raggiungere una spianata occupata da scali archeologici. Si inizia nuovamente a scendere su terreno a tratti roccioso fino a raggiungere una grossa dal soffitto annerito dal funo e poco oltra una cappelletta dedicata alla Madonna di Lourdes. Una scalina conduce alla strada asfaltata che va seguita verso sinistra. Si attraversa Chiarone e in breve si fa ritorno all'auto.