la bradipessa

WE AL RIFUGIO TITA SECCHI


Finalmente un we tutto per me, passato nel parco dell'Adamello! Peccato che il meteo nn sia stato eccezionale, un po' di nebbia. Ma panorami davvero eccezionali e grandi solitudini ci hanno regalato emozioni indimenticabili.I giorno: da Malga Cadino al rifugio Tita Secchi passando dal rifugio GhezaRegione: Lombardia, provincia di BresciaLocalità di partenza: Malga Cadino (1799m), raggiungibile da Breno lungo la strada per il passo di Crocedomini, 2 km dopo il passo scendendo verso BagolinoMeta: rifugio Tita Secchi (2357m); appartenente alla Scocietà Escursionistica Bresciana U. Ugolini, è aperto da giugno a ottobre e nella stagione dello sci alpinismo; dispone di 60 posti letto, è accogliente e pulito; 0365-903001, 337-441650Dislivello: 1400m circaPunti di appoggio: rifugio Gheza (2067m), appartenente al CAI di Darfo, dovrebbe essere aperto da giugno a settembre con servizio di alberghetto, ma è meglio telefonare alla società di appartenenza per verificarne l'apertura (0338-4303123); dispone di 24 posti lettoperiodo: l'itinerario è in genere percorribile da giugno a ottobre; io l'ho fatta sabato 15-7-06tempo di percorrenza: 5h30Tipo di percorso: traversata su sentieri ben segnaticartografia Kompass 103difficoltà: EPresenza di acqua lungo il percorso: al rifugio GhezaItinerario: Lasciata l'auto a malga cadino, ci si incammina lungo bella sterrata che conduce fino alla Corna Bianca, scoglio calcareo isolato (avendo un fuoristrada o simile, si può arrivare fin qui con l'auto risparmiando circa 30' di cammino). Si continua su sentiero che, con lunghi traversi, porta fino al passo della Vacca (2359m; 1h30). Da qui si può proseguire lungo il sentiero 19 e arrivare in breve al rifugio, ma noi che nn siamo normali abbiamo preso un sentiero sulla sinistra (indicazioni per case Val Paghera) e ci siamo inerpicati fino al passo Terre Fredde. Siamo scesi quindi sull'altro versante in bel vallone glaciale, abbiamo guadato un torrente fino a trovare un cartello che ci indica il rifugio Gheza a sinistra. Scesi al rifugio (2h45) e concessaci una meritata pausa, siamo tornati fino al bivio per poi proseguire verso destra. Abbiamo attraversato una zona acquitrinosa ed eccoci al Forcellino di Mare (2122m). Si prosegue a destra su sentiero che ben presto si trasforma in una strada militare risalente alla Grande Guerra e che conduce poco sotto alla cima Galliner (2576m). Nei pressi di ruderi militari, si continua a sinistra per lungo traverso in cresta in leggera salita fino al passo del Laione (2512m) per poi confluire sull'Altavia posco sotto al passo del Blumone. La si imbocca in discesa e si raggiunge finalmente il rifugio.II giorno: il cornone del blumoneLocalità di partenza: rifugio Tita Secchi (2357m)Meta: Cornone del Blumone (2842m)Dislivello: circa 500mPunti di appoggio: rifugioperiodo: l'itinerario è in genere percorribile da giugno a ottobre; io l'ho fatta domenica 16-7-06tempo di percorrenza: 2 ore dal rifugio alla vettaTipo di percorso: A/R per la stessa via su sentiero ben segnato fino al passo del Blumone, poi per traccecartografia Kompass 103difficoltà: E fino al passo, poi EE (roccette di secondo grado, cresta molto esposta)Presenza di acqua lungo il percorso: al rifugioItinerario: si sale lungo l'altavia fino al passo del Blumone (2633m; 45'), per poi svoltare a destra. Per tracce e roccette si supera la spalla del Cornone e si affronta l'ultimo tratto in cresta.Discesa per l'itinerario di salita; una volta raggiunto il rifugio si passa sotto la diga del Lago della Vacca raggiungendo in breve l'omonimo passo; da qui a Cadino lungo l'itinerario del giorno precedente.