la bradipessa

LA ROCCA DI OLGISIO


Questo we niente montagna: Fausto è stato punto da una vespa settimana scorsa e al pronto soccorso l'hanno imbottito di cortisone e antistaminici vietandogli di fare attività fisica per 5 gg, così ne abbiamo approfittato per fare un giro tra i castelli del ducao di Parma e Piacenza. L'idea originaria era di visitare quello di Rivalta, ma ci siamo mossi con molta calma da Milano e il castello era chiuso per la pausa pranzo (orario: sabato e festivi 9.30-12.30; 15-18.30; ingresso 7$) per cui abbiamo potuto solo aggirarci tra le case del borgo fortificato: una chiesa, qualche abitazione e2 ristoranti ricavati dalle scuderie. Abbiamo quindi fatto un giro in auto tra le colline del piacentino, vigneti e campi delicati come acquerelli e alle 14 eravamo nei pressi della rocca di olgisio. Visto che apriva dopo mezz'oretta (sabato: 15-16; festivi: 9.30-12; 14.30-18; possibili visite per gruppi in altri orari/giorni telefonando 0523-998045; www.roccadolgisio.it), ci siamo seduti su gradini muschiosi e abbiamo atteso. L'ingresso costa 6$ ma devo dire che sono soldi ben spesi.Il castello sorge intorno al 550, di proprietà del padre delle SS Liberata e Faustina. Si trova sul punto più alto tra le valli del Chiarone e del Tidone ed è racchiuso da 5 ordini di mura. Nel medioevo ha la fama di rocca impendibile in quanto sembra che potesse resistere a 10 anni di assedio. Infatti fu conquistato solo grazie a tradimenti interni. Fu per molti anni di proprietà della famiglia Dal Verme e, durante la seconda guerra mondiale, rifugio di partigiani, motivo per cui subì gravi danni. A guerra finita era poco più di un cumulo di macerie, vi fu istituito un allevamento di fagiani e divenne una cava di pietre finchè nn fu acquistato dalla famiglia Bengalli che lo ristrutturò. Di originale nn resta dunque molto, se nn la struttura del mastio già più volte rimodellato nel corso dei secoli. E' comunque un luogo molto affascinante, scavato nell'arenaria, circondato da un panorama davvero splendido.Come ogni castello poi ha le sue leggende. La più famosa riguarda il pozzo che si trova nel giardino. Secondo alcuni sarebbe probondo 300m tanto da permettere di udire i cavalli che si avvicinavano già quando erano nei pressi di Pianelli Valtidone. Secondo altri celerebbe passaggi segreti che permetterebbero l'evacuazione del castello. Ma ciò che è più affascinante riguarda la sua origine. Viene infatti detto "pozzo del diavolo". Il diavolo, venuto a conoscenza delle doti di Liberata e Faustina, andò a tentarle raccontando loro una vita di sfarzi che avrebbero potuto godere appieno solo se maritate. le due, orfane di madre, andarono tutte orgogliose dal padre a dire che volevano dunque sposarsi. Il padre quindi indisse un torneo per la mano di Liberata, la maggiore: i cavalieri dovevano portare il gioiello più bello, vincere su tutti in battaglia e dar prova di grande coraggio. Si presentarono diversi pretendenti, tra cui un cavaliere con un armatura nera e l'elmo calato. Questi primeggiò su tutti e vinse la mano della fanciulla. Venne allora il cappellano a benedire l'unione con il crocifisso alzato e il cavaliere (che era in realtà il diavolo), nn potendo sottostare alla vista della croce, sprofondò nella terra dando origine al pozzo.Finita la parentesi culturale, siamo andati a mangiare alla trattoria Chiarone (www.trattoriachiarone.it) dove, con 15$, ci siamo saziati con gli ottimi salumi e formaggi locali, il tutto annaffiato di buon vino. Forse era un po' caro, obiettivamente parlando, ma la fame era tanta, la compagnia era ottima e quindi va bene così. In fondo i soldi sono fatti per essere spesi...