la bradipessa

WE AL RIFUGIO TONOLINI


Eccomi reduce da un altro meraviglioso fine settimana nel parco dell'Adamello che, grazie a panorami di rara bellezza e grandi solitudini, ha saputo regalarmi emozioni indimenticabili. (ok, nn proprio appena reduce, ma ieri nn ho potuto scrivere perchè ho lavorato parecchio - ogni tanto capita anche a me... - Cmq dedico questi 2 gg a chi è rimasto a Milano a lavorare, a chi era in coda in autostrada, a chi nn è mai contento)I giorno: da ponte del Guat ai laghi GelatiRegione: Lombardia, provincia di BresciaLocalità di partenza: Ponte del Guat, raggiungibile da malonno prendendo la strada per ZazzaMeta: laghi gelati (2783m)Dislivello: 1200m circaPunti di appoggio: rifugio Tonolini (2464m), appartenente al CAI di Brescia, dispone di 54 posti letto; aperto da giugno a settembre con servizio di alberghetto; ottima la cena e molto gentili i gestori; 0364-71181Malga premassone: ristoro, 339-7471594periodo: l'itinerario è in genere percorribile da giugno a ottobre; io l'ho fatta sabato 29-7-06tempo di percorrenza: 4h30Tipo di percorso: traversata su sentieri e tracce ben segnaticartografia Kompassdifficoltà: EItinerario: Parcheggiata l'auto ci si avvia lungo la strada sterrata che in breve porta alla malga Premassone (10'; possibilità di parcheggio a pagamento). Subito dopo aver oltrepassato il fiume su un ponte, si prende il sentiero 13 a sinistra che risale il costone, dapprima nel bosco e poi per pascoli, fino al lago Baitone (2h; 2281m). Il tracciato continua sulla sponda occidentale del lago e, superato un ultimo dosso, arriva al rifugio (2h30). Per chi vuole proseguire, si imbocca il sentiero 50 che, sfiorato il lago Lungo (2519m), sale con buona pendenza lungo un canalino roccioso. Si ignora il bivio a sinistra per la cima delle granate e si continua verso il corno del Baitone. Si raggiunge un pianoro dove, poco discosto a sinistra, di trova il primo dei laghi Gelati. Salendo ancora un poco e allontanandosi dal sentiero seguendo degli ometti sulla destra si arriva al secondo laghetto (2783m; 3h45) posto in un bell'anfitatro roccioso. Discesa per la via di salita fino al rifugio.II giorno: dal rifugio Tonolini al laghetto Miller, il rifugio Gnutti e rientroRegione: Lombardia, provincia di BresciaLocalità di partenza: rifugio Tonolini (2467m)Meta: laghetto Miller (2272m)Dislivello: trascurabile (itinerario prevalentemente pianeggiante o in discesa)Punti di appoggio: rifugio Gnutti realizzato nel 1975 dal CAI di brescia riadattando un vechhio fabbricato ENEL, dispone di 46 posti letto e fornisce servizio di alberghetto da metà giugno a metà settembre; 0364-72241rifugio Baitone: gestito dalla Coop Inexodus (0364-622179), dispone di 130 posti letto ed è aperto dal 15/6 al 20/9periodo: l'itinerario è in genere percorribile da giugno a ottobre; io l'ho fatta domenica 30-7-06tempo di percorrenza: 4hTipo di percorso: traversata su sentieri e tracce ben segnaticartografia Kompassdifficoltà: E (attenzione: dal rifugio Baitone al rifugio Gnutti il sentiero è a tratti esposto e stretto; occorre nn soffrire di vertiggini)Itinerario: Si scende col sentiero 1 a sinistra del rifugio (facili roccette attrezzate con catene utili solo in caso di neve o ghiaccio) che, dopo aver costeggiato la sponda orientale del lago Baitone, in breve raggiunge il rifugio omonimo (2280m; 30'). Si continua la discesa lungo una scala di pietra un po' nascosta dall'erba e, nei pressi di fabbricati Enel, si continua per sentiero pianeggiante un po' esposto che porta al passo del Gatto (2107m; 1h). Si aggira il costone e si raggiunge il rifugio Gnutti nei pressi del lago Miller (2165m; 1h30). per chi vuole proseguire, si costeggia il lago e, ignorato un primo bivio a destra per il rifugio Prudenzini, si continua verso il bivacco Ugolini. Si ignora poco dopo un altro bivio a sinistra per il passo del Cristallo e in breve si è al laghetto Miller (2270m; 2h), caratterizzato dalla presenza di rarità botaniche. Si torna al rifugio Gnutti e si inizia a scendere lungo il sentiero 23. Si supera un incredibile gradino morenico tramite le tortuose e malagevoli scale del Miller e, attraversato un pianoro, si sbuca su una sterrata nei pressi della malga Frino. la si segue in discesa per arrivare di nuovo alla malga premassone e di lì all'auto.