la bradipessa

FERRAGOSTO AL RIFUGIO DELLA VECCHIA


E per chi ne sentiva la mancanza, ecco un bell'itinerario che ho fatto a ferragosto, a cavallo tra la valle di gressoney e la valle Cervo, lungo una mulattiera costruita nel 1877 e utilizzata per la transumanza. In teoria si potrebbe fare in giornata, ma visto che il 13 avevo fatto la notte, l'ho divisa in 2 tratti con pernottamento in rifugio. (ma io starmene tranquilla a casina no???).I giorno: da Gaby al rifugioRegione: Val d'AostaLocalità di partenza: Gaby, frazione Tzendelabò (1021m); prendere la deviazione a destra 500m prima del paese (indicazioni per le piste da fondo)Meta: rifugio della vecchia (1872m); ricavato dalla ristrutturazione di un alpeggio e appartenente a una società privata, dispone di 16 posti letto; offre servizio di alberghetto continuativamente dal 15-5 al 15-9 ed è aperto nei we fino a ottobre. 338-5027668, gestore: 0158-442059Dislivello: 1168m fino al collePunti di appoggio: rifugio periodo: l'itinerario è in genere percorribile da maggio a novembre; io l'ho fatta lunedì 14-8-06 e abbiamo fatto una scorpacciata di lamponi e mirtilli!tempo di percorrenza: 3h30Tipo di percorso: traversata su mulattiera ben segnaticartografia IGC9difficoltà: EAcqua lungo il percorso: all'alpe Beccaz e c'è una fonte sul versante piemontese, ma quando sono passata io era asciutta (a riprova della siccità...)itinerario: Appena oltre il camping La Pineta si stacca sulla destra la mulattiera con segnavia 9 che sale con numerosi tornanti (pare siano più di 400!) lungo l'impervio costone nel bosco. Si toccano numerosi alpeggio (Lamponey - 1342m, 45'; Beccaz - 1525m; una struttura recente che doveva essere adibita a rifugio) giungendo infine a Fontane (1874m; 2h30) dove si esce dal bosco per proseguire per magri pascoli e pietrie. Si affronta un lungo traverso dove si trova l'incisione su un sasso di 2 ragazze, una piemontese e una Valdostana che si abbracciano a sottolineare l'amicizia che lega le 2 vallate e poi un'altra recante i nomi di chi contribuì alla costruzione della mulattiera. Si giunge infine al colle (2184m; 3h) e si scende sul versante piemontese (segnavia giallo rosso E50). Si passa accanto una fonte e poco oltre si raggiunge una selletta con bella vista sul lago della Vecchia. Su un sasso c'è una sbiadita scritta rossa che indica il rifugio a sinistra (ma si può scendere anche per il percorso principale a destra, un po' più lungo) e, per tracce, si arriva alla meta.Ottima la cena, assoluatamente da nn perdere le pere al vino.II giorno: rientro per il colle de le chaparelleRegione: Val d'AostaLocalità di partenza: rifugio della vecchia (1872m)Meta: TzendelabòDislivello: 338mPunti di appoggio: trattoria a Nielperiodo: l'itinerario è in genere percorribile da maggio a novembre; io l'ho fatta martedì 15-8-06tempo di percorrenza: 3oreTipo di percorso: traversata su mulattiera e tracce ben segnatecartografia IGC9difficoltà: E/EE (un po' esposto il tratto dal rifugio al colle de le Chaparelle; sconsigliato dopo forti piogge; anche la discesa dall'altra parte nn è che sia il massimo...) itinerario: prima di inamminarsi verso il colle, vi consiglio una visita al lago della vecchia, ammantato da numerose leggende, alcune risalenti addirittura all'apoca preromana; 15' tra andata e ritorno.Lasciato il rifugio, si sale per pascoli lungo le tracce percorse il giorno prima fino a un bivio (E59 segnato su un sasso) dove si prende a destra. Seguendo il sentiero fra l'erba e i segnavia multicolori, si percorre il costone esposto. Si risale un canalino e in breve si è al colle (2210m; 45'; bella vista sul rosa e sul cervino). Si scende immediatamente nel versante valdostano, per massi, senza sentiero ma è abbastanza agevole seguire i bolli gialli con segnavia 6D (se doveste perderli, puntate al laghetto che vedete in fondo al pendio). Si scende nella valletta dell'emissiario, per imboccare un'evidente mulattiera nei pressi di un gruppo di malghe. Si continua ad abbassarsi nel bosco per poi confluire nel sentiero 6C che porta alla Piccola Mologna. Lo si imbocca in discesa e, oltrepassato il torrente su un bel ponticello di pietra, si è all'abitato di Niel (1535m; 2h). Si prosegue ora a valle dell'abitato per la mulattiera che fino agli anni 70 era l'unico collegamento del paese con Gaby, oggi in stato di abbandono; il tracciato è però sempre evidente e ci siutano le frecce bianche di una gara podistica. Si incontrano le case di canton e la strada asfaltata un paio di volte fino a giungere a gaby. Si imbocca ora una strada con divieto di accesso che in breve ci conduce all'auto.