la bradipessa

PERICOLO DI VALANGHE


Ieri sera riunione in pronto soccorso, per cui cena veloce al centro commerciale con il mio migliore amico prima di andare a discutere dei turni. NN ho quindi nessuna ricetta da postare, ma vi lascio un post didascalico: ultimamente ci sto prendendo gusto a salire in cattedra!Per valanga si intende un movimento di masse nevose, più o meno grandi, dovuto alla forza di gravità che può raggiungere velocità anche di 300km/h. Il termine slavina invece è stato abbandonato; pare infatti che con tale termine si indicasse un movimento scivolatorio, mentre la valanga aveva un movimento rotolatorio che si è visto nn esistere.Le valanghe vengono classificate in base a:- tipo di distacco (puntiforme che darà origine e una valanga a forma di pera; da linea spezzata e area estesa che originerà una valanga a lastroni a neve compatta)- superficie di scivolamento (terreno nudo, su neve sottostante)- umidità della neve- percorso (obligato ex canalone; su versante aperto)- movimneto (a contatto col suolo, nube nell'aria)Premesso che la valanga può cadere dove scende sempre, dove nn è mai scesa e dove nn scenderà mai più, i distacchi avvengono più facilmente su pendii con un'inclinazione tra 28 e 45°; sopra i 50° i distacchi sono frequenti ma di lieve entità. Sono favorite da precipitazioni abbondanti a temperature basse, se la neve si accompagna a pioggia o in condizioni di vento. Avvengono per lo più in inverno (autunno/primavera a quote maggiori), sui versanti meridionali subito dopo le nevicate, su quelli settentrionali successivamente; quelle a lastroni avvengono più spesso nelle ore diurne per croste di fusione e rigelo. Possono avvenire distacchi spontanei (rari per valanghe a lastronI) o accidntali a seguito di cadute di sassi, passaggi di animali o di sciatori.Dal 1982 i servizi regionali si sono riuniti nell'AINEVA che si basa sull'osservazione e l'analisi del manto nevoso e delle condizioni metereologiche per la valutazione delle condizioni di pericolo. E' stata quindi stilata una scala indicante i gradi di pericolo:- 1 indica un manto nevoso ben stabilizzato; le escursioni sono quindi possibili quasi senza restrizioni;- 2 indica un manto moderatamente stabilizzato su pendenze e versanti indicati che sono quindi da evitare;- 3 indica un manto spesso debolmente stabile; per intraprendere escursioni è quindi necessaria una grande esperienza;- 4 indica che la maggior parte delle pendenze presenta un manto nevoso poco stabile e le escursioni sono da intraprendersi solo su pendenze moderate;- 5 indica un'instabilità generalizzata ed è quindi meglio rinunciare alle uscite.Quando si decide di intraprendere un'uscita in montagna sulla neve bisogna prestare attenzione a cornici formate dal vento sulle creste, evitare i pendii sottovento, consultare sempre il bollettino delle valanghe e informarsi presso persone che conoscono la zona (ad es. rifugisti). Quando si cammina bisogna mantenere una distanza di sicurezza di almeno 10m e salire e scendere lungo le linee di massima pendenza. NN intraprendere uscite se si è malati o convalescenti, utilizzare un allenamento progressivo, valutare sempre le proprie capacità. Munirsi sempre di ARVA che dovrà essere portato a contatto dei vestiti (nn nello zaino o nelle tasche della giacca a vento) e che dovrà essere attivato sempre all'inizio della gita. Portare sempre anche pala e sonda.