la bradipessa

PASQUA NEL CHIANTI


Alla fine, per tutta una serie di motivi, le bici nn le abbiamo portate ma abbiamo deciso di visitare la regione in auto e a piedi. Ecco il mio racconto.I GIORNO:  IN VIAGGIO VERSO S. GIMIGNANOAnche se il modo più veloce per raggiungere S. Gimignano è uscira a Firenze Certosa e prendere la SS per Siena, io vi consoglio di spingervi verso Arezzo, uscire a Incisa e dirigervi verso Greve, Castellina e S. Gimignano: bellissime strade tra i vigneti, campi e pievi, sotto il cielo luminoso di Toscana.S. Gimignano è visibile già da lontano, con le sue torri. Parcheggiate in uno dei parcheggi fuori dalle mura e iniziate seguendo proprio il loro perimetro. Incontrerete le fonti medievali e la chiesetta di S. Jacopo. Entrate quindi sulla piazza di S. Agostino con la chiesa omonima (bello il chiostro). Da qui dirigetevi verso la piazza principale con le torri, il Duomo (ingresso a pagamento) e il palazzo del comune che merita una visita: nella piccola pinacoteca è conservata un'opera del Pinturicchio e assolutamente imperdibile la vista dalla Torre Grossa. Vi consiglio anche di salire alla rocca e fermarvi un attimo sotto il glicine in fiore.Mangiare e dormire: Abbiamo scelto la Fattoria Voltrona, uno dei primi agriturismi nati in Italia. La si raggiunge dopo 1,6km di strada bianca e appare adagiata in una conca immersa nel tipico paesaggio toscano, tra vigneti e cipressi. Oasi di pace, noi avevamo un piccolissimo monolocale (80$ a notte), ma di cucinare proprio nn avevo voglia. Abbiamo quindi cenato in fattoria, nel fienile. Discreta la cena: per 19,50$ a persona mi aspettavo qualcosa di più. Abbondante invece la colazione che ci permetteva di nn mangiare a pranzo. www.voltrona.itII GIORNO: IN AUTO PER IL CHIANTII tappa: Colle Val d'Elsa Situata sulla strada per Siena, costruita su uno sperone di tufo, mantiene l'impianto medievale di città cinta da mura. Nel centro storico sono degne di nota piazza del Duomo con la basilica e il palazzo comunale, l'oscura via delle Volte, l'antica chiesa di S. Maria in Canonica, il panorama che si gode dal baluardo. Per chi ama lo shopping, Colle Val d'Elsa è la città del cristallo.II tappa: Monteriggioni Appena 8km più in là, ecco comparire in cima a un colle Monteriggioni, protetta da 14 torri quadrangolari che hanno ispirato a Dante la similitudine dei giganti. L'interno è un piccolo gioiello turistico: ristoranti, botteghe, una piccola e semplice chiesa romanica immersa negli ulivi. III tappa: SienaParcheggiando nei pressi di Piazza Amendola, si entra in città dalla contrada dell'istrice e ci permette di percorrere un lungo tratto di zona pedonale lontano dal caos del centro, ammirando così l'uniformità della città. Si arriva quindi in Piazza del Campo, dove si corre il famossissimo palio. Questa costituiva il cuore laico della città, è di forma irregolare ed è chiusa da pregevoli palazzi medievali. Tra tutti spicca il comune vero e proprio, dominato dalla Torre del Mangia, alta 102m e seconda solo al Torrazzo di Cremona. Poco distante ecco il cuore religioso della città con il battistero e il duomo di stampo gotico. L'interno è pregevolissimo per la decorazione dei pavimenti, il pulpito di Nicola Pisano e la libreria Piccolomini affrescata dal Pinturicchio. Bella la salita al Facciatone. IV tappa: VolterraSebbene di origine etrusca, oggi Volterra appare una città di stampo medievale interamente racchiusa all'interno delle mura ducentesche. All'interno della fortezza medicea oggi è il carcere. L'intrico di viuzze fa capo alla piazza dove sorge la chiesa di S. Maria, dove gli stili si sovrappongono con all'interno una deposizione in legno policromo.Da visitare Palazzo Viti, residenza nobiliare dove si trovano 2 monumentali candelabri in alabastro. Per gli amanti dello shopping, questo è il posto giusto per acquisatre ninnoli in alabastro.III GIORNO: A PIEDI NEL PAESAGGIO TOSCANORegione: Toscana, provincia di SienaLocalità di partenza: VoltronaMeta: Castelvecchio (antico insediamento immerso nel bosco)Dislivello: saliscendiPunti di appoggio: nessunoPeriodo:l'itinerario è in genere percorribile tutto l'anno; io l'ho fatta lunedì 9-4-07: sembrava di camminare in un giardino.tempo di percorrenza: 4ore per l'intero giroTipo di percorso: itinerario parzialmente ad anello su sentieri e carraeccecartografia IGCdifficoltà: T/EPresenza di acqua lungo il percorso: noItinerario: dall'agriturismo ci si dirige verso est raggiungendo il casale successivo. Si piega quindi a sinistra seguendo le indicazioni per Montauto e S. Gimignano. Si raggiunge quindi una strada bianca che si segue verso destra e in breve si raggiunge Montauto (30'), poche case stratte intorno a una chiesa. Quindi sempre lungo una bella sterrata si scende e poi si risale lungo un viale ombreggiato dai cipressi. Si continua lungo il crinale incontrando diversi casali fino a raggiungere la strada asfaltata che si imbocca verso destra (1h). Si prende quindi una sterrata a sinistra seguendo le indicazioni per il Gaggio. Raggiunto il casale, si prende a sinstra, in discesa. Si attraversa un piccolo ruscello e si risale il versante opposto. Si svolta quindi a sinistra e in breve si raggiunge l'insediamento di Castelvecchio (1h45). Tra l'abbondante vegetazione sono da scoprire l'imponente torre, i resti delle abitazioni e del mulino, la chiesa che conserva ancora tracce di affreschi. Si torna quindi indietro fino alla strada asfaltata nei pressi di S. Donato. Si prosegue lungo la strada bianca che in breve riconduce all'agriturismo.IV GIORNO: CASTELLO DI BARDILasciamo quindi il Chianti, ma interrompiamo il viaggio di ritorno per visitare il castello di Bardi (PR), rocca millenaria costruita su uno sperone di diaspro rosso alla confluenza di 2 fiumi. L'ingresso è a pagamento, ma purtroppo le visite guidate sono solo nei festivi. Inoltre il giorno precedente c'era stata una festa e il percorso visita era un po' in disordine. Sono comunque interessanti il museo di civiltà valligiana allestito nei locali dei soldati dove sono illustrati i vecchi mestieri; e la collezione di abiti d'epoca in mostra nelle stanze del piano nobile. Una curiosa serie di pannelli mostra delle foto scattate ad un fantasma che potrebbe essere identificato con uno dei Farnesi in base alla rassomiglianza con un ritratto conservato al Louvre.