la bradipessa

CORSICA 2008 IN 3 ATTI


Eccomi di ritorno.Vacanza strana quest'anno. Da ricordare le spiagge abbacinanti del deserto dove l'acqua è diventata preziosissima ma spesso incapace a dissetare. E la grandezza della natura al confronto con la piccolezza umana nelle montagne del centro. Le notti sotto le stelle e le birre. I pomeriggi a poltrire sulla sabbia e una traversata in kayak.E un casino da cui nn so bene come uscire. Ma questa è un'altra storia e verrà raccontata un'altra volta (forse). Come arrivare: l'isola è ben collegata all'italia con traghetti da genova, Savona e LivornoCome spostarsi: In Corsica esiste un servizio di bus che collega le maggiori località dell'isola, ma nn sono sempre comodissimi per i turisti (in genere prevedono una corsa al mattino e una al pomeriggio presto). Il servizio migliora durante il periodo di alta stagione (dal 1 luglio al 15 settembre). I taxi nn sono molto e sono abbastanza salati. Possibile noleggiare auto, bici e motorini. Noi quest'anno ci siamo portati dietro ben 2 auto!!!Primo giorno: il viaggioChissà perchè sono sempre di corsa, anche in vacanza. Finito di lavorare alle 19, si parte alla volta di Savona dove ci imbarchiamo alle 23.N.B. I traghetti partono da Savona Vado!!!Mangiare e dormire: Cena volante ad Albissola: ottima la farinata d'asporto de "La nicchia", in pieno centro storico.Notte in traghetto, alle 7 sbarchiamo a Bastia, pronti a partire all'avventura!ATTO PRIMO: la traversata del deserto des AgriatesPrimo giorno: L'Ostriconi - GhignuLocalità di partenza: da Bastia abbiamo imboccato la D81 per raggiungere St Florent dove abbiamo lasciato la prima auto vicino al camping Acqua Dolce. Quindi abbiamo attraversato il deserto e siamo arrivati a L'Ostriconi dove abbiamo parcheggiato a bordo strada nei pressi del sentiero che conduce alla bella spiaggia di sabbiaTempo di percorrenza 4h40Difficoltà EDislivello itinerario con numerosi saliscendi per un totale di 380mPeriodo consigliato: l'itinerario è percorribile tutto l'anno, ma date le elevate temperature che la zona raggiunge e la quasi totale assenza d'ombra è sconsigliabile intraprenderlo nei mesi più caldi.Cartografia: una buona cartina la trovate qui, altrimenti IGC acquistabile a St Florent.Acqua lungo il percorso: no (fatene una buona scorta alla pertenza, almeno 2l a persona)Itinerario: Scesi alla spiaggia, la si percorre interamente in direzione est. Si costeggia quindi l'ansa di Vana per poi allontanarsi per un po' dalla costa e risalire a un colle (86m; 1h). Si scende quindialla bella baia dell'Acciolu (30') e si prosegue lungo la costa frastagliata fino a punta di Solche (1h). Il tracciato è ora un'ampia pista che compie un'ampia curva nei pressi della punta Tagliacarne per poi raggiungere l'ansa di Malfalcu. Ignorata la sterrata a destra, ci si allontana nuovamente dal mare per raggiungere finalmente Ghignu.Mangiare e dormire: a Ghignu si trovano degli ovili restaurati dove è possibile pernottare. Sono strutture molto basic, con letti in cemento (necessario materassino e sacco a pelo), ma bagni decorosi. Tuttavia noi nn siamo riusciti a prenotare (contattare l'ufficio del turismo di St Florent: +33 (0)4.95.37.06.04) per cui ci siamo portati le tende. E' vietato il campeggio selvaggio, ma è possibile e gratuito nei pressi delle costruzioni. E' vietato l'accensione di fuochi, ma fossibile l'uso di fornelletto a gas. All'estremità est della spiaggia di Ghignu, dietro a una duna, si trova una sorgente d'acqua dolce. Munitevi di Autan o similari: le zanzare sono tremende e tantissime!Secondo giorno: Ghignu - SalecciaTempo di percorrenza 2hDifficoltà TDislivello trascurabileAcqua lungo il percorso:sorgente a GhignuItinerario: Ci si incammina lungo la spiaggia di Ghignu per poi salire su una duna sabbiosa e scendere alla successiva insenatura di Trave (bella spiaggia; 40'). Si continua quindi lungo la costa frastagliata raggiungendo infine la lunga spiaggia di Saleccia.Mangiare e dormire: A Saleccia c'è un campeggio (camping U Paradisu: +33(0)4 95 37 82 51) che dispone anche di 6 bungalow; tuttavia è praticamente impossibile affittarli per una notte sola e quindi anche questa volta abbiamo dormito in tenda. Buona la cena presso il ristorante del camping. Anche qui zanzare fameliche.Terzo giorno: Saleccia - St FlorentTempo di percorrenza 3h30Difficoltà EDislivello trascurabileAcqua lungo il percorso: noItinerario: Uscire dal campeggio nei pressi di una costruzione in pietra, quindi incamminarsi lungo una sterrata che in breve conduce alla spiaggia di Loto (30'; possibilità di prendere una barca per St Florent). Da qui si prosegue lungo la costa a superare Punta cavallata e successivamente, tenendo il sentiero di destra (quello di sinistra presenta alcuni tratti esposti), Punta Mortella dove si trova una torre genovese. Si raggiunge quindi Fiume Santu dove occorre guadare un torrente.Successivamente si tocca una spiaggia con molo e alcune ville nascoste nella vegetazione a breve distanza dall'ansa di Fornali. Qui ci si allontana dalla costa: si supera un corso d'acqua su una passerella di legno e si prosegue su sterrata a superare un dosso nei pressi una lussuosa villa. Si scende nuovamente verso il mare e si prosegue entrando in alcuni giardini (pare che l'accesso al mare sia pubblico, quindi nn fatevi scrupoli) per giungere infine alla spiaggia di Roya.Mangiare e dormire: Recuperate le 2 auto ci siamo spostati a Corte, nel centro dell'isola dove abbiamo pernottato e cenato a L'Albadu. Per 40$ offrono camere spaziose con bagno al piano e una buona cena con i prodotti della fattoria.
ATTO SECONDO: un assaggio di GR20Primo giorno: Grottelle - Refuge de ManganuLocalità di partenza: da Corte abbiamo risalito la valle della restonica fino a grottelle (1370m); parcheggio a pagamentoTempo di percorrenza 4h10Difficoltà EE (alcuni passaggi richiedono l'aiuto delle mani)Dislivello 860mPeriodo consigliato: siamo nel tratto più alto del GR20 dove la neve rimane fino a stagione inoltrata. Lìitinerario è pertanto percorribile da metà giugno a fine ottobreCartografia: IGC4251 acquistabile a Grottelle (N.B. Gran parte dell'itinerario nn è riportato).Acqua lungo il percorso: sìTipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri nn sempre ben segnatiItinerario: Da Grottelle incamminarsi lungo l'ampio sentiero che conduce al Lac melo. Ci sono 2 possibilità: una è tenersi sulla destra idrografica del vallone, mentre un'altra traccia risale al centro con un breve tratto attrezzato. In entrambi i casi si raggiunge il lago (1711m; sorgente) in circa 50'. Seguirne la sponda e proseguire verso il Lac de Capitellu che si raggiunge dopo aver superato un erto scalino roccioso (1930m; 45'; sorgente). Qui abbiamo perso la strada: avremmo dovuto risalire un canalone che portava alla bocchetta di Goria e ridiscendere al lago omonimo, ma in assenza di segnalazioni e considerato il meteo nn buono, abbiamo continuato a seguire i bolli gialli sulla sinistra. Abbiamo risalito un canalino per confluire sul GR20 a un passo a quota 2000m. L'abbiamo imboccato quindi verso destra a superare un breve passaggio di I grado e poi compiere un lungo traverso alti sui laghi che terminava nei pressi della Breche de Capitellu (2276m; 1h). da qui si scende sull'altro versante, dapprima su pietraia poi tra gli ontani fino a un altopiano. Lo si attraversa e un ultimo, ripido tratto ci porta al refuge de manganu. (1600m; 1h30)Mangiare e dormire: dimenticatevi i rifugi alpini. I refuge sono poco più che bivacchi. Per 10$, offrono alcuni posti letto (decisamente insufficienti per il gran numero di escursionisti; dal momento che nn è possibile prenotare, se nn si vuole vivere con l'ansia di nn trovare posto, è consigliabile aver dietro una tenda) e dei bagni spesso indecenti, tanto che noi abbiamo preferito lavarci nel fiume lì vicino. NN ci sono coperte nè cuscini: meglio il sacco a pelo del sacco-lenzuolo. Il guardiano può prepare dei piatti caldi, ma nn sempre: meglio aver dietro dei liofilizzati, possibilità di utilizzare la cucina a gas. Secondo giorno: Refuge de Manganu - Refuge de Pietra PianaTempo di percorrenza 4h30 (N.B. I tempi ufficiali parlano di 6h)Difficoltà EE (alcuni passaggi richiedono l'aiuto delle mani)Dislivello 870mAcqua lungo il percorso: noItinerario: Tornare sui propri passi fino alla breche de Capitellu (2266m; 1h45) e la successiva bocchetta a quota 2000m. Proseguire sempre nella medesima direzione su ampio crinale panoramico finoa a Bocca a Soglia (2052m; 50'). Ora il sentiero piega a sinistra a compiere un lungo traverso alto sul lac de Melo, a tratti faticoso per l'attraversamento di pietraie costituite da grossi blocchi di roccia. Un tratto breve ma ripido conduce alla Bocca di Rinosa e al lago omonimo (2150m). Poco oltre si è a Bocca Muzzella (2206m; 1h15) da cui in breve si scende al Refuge de Pietra Piana (1842m; 40').Mangiare e dormire: ancora una notte in refuge. Tra l'altro abbiamo beccato il girono in cui il guardiano nn aveva voglia di cunare. Per fortuna c'è la possibilità di comprare qualcosa e quindi nn siamo morti di fame.Terzo giorno: Refuge de Pietra Piana (- Monte Rotondo) - GrottelleTempo di percorrenza 4h30 (+ 1h30 se si vuol salire sul Monte Rotondo, la seconda cima dell'isola)Difficoltà EE (alcuni passaggi richiedono l'aiuto delle mani; l'intera discesa si svolge su terreno disagevole senza sentiero, occorre un buon senso dell'orientamento e una buona capacità nel leggere le cartine)Dislivello 1000mAcqua lungo il percorso: sìItinerario: Ci si incammina dietro la casa del guardiano a guadare un corso d'acqua per poi inizare a salire ripidamente fino a una bocchetta. Si attraversa la comba retrostante fino al Lac de bellebone (2321m; 1h15). Se si vuole salire sul Monte Rotondo, occorre costeggiarne la sponda Sud Est e risalire su terreno detritico fino al Col du Fer de Lnace. Quindi a sinistra per l'ampia e agevole cresta rocciosa fino in vetta (2622m; 1h). Tornati al lago, se ne costeggia la sponda sud Ovest per un breve tratto per risalire il primo canalone (rari ometti; attenzione al terreno instabile) che conduce al Plateau sommitale di A Maniccia. Volgere a destra fino a un colle ben visibile (40') attraverso il quale si scende nel vallone esposto a nord. La traccia si abbassa rapidamente fino al Lac de scapuccioli (2338m), poi per rocce montonate si raggiunge il Lac de Cavaccioli (2015m). Si attraversa una zona umida (sorgenti) fino a una gola a quota 1900m da superare con un passaggio un po' esposto. La discesa prosegue sempre su terreno disagevole fino a confluire sull'asfalto poco a valle di Grottelle.
ATTO TERZO: le spiagge del sudDopo tante fatiche ci meritavamo un po' di riposo, per cui ci siamo spostati nella zona sud dell'isola per un po' di solce far niente. Abbiamo pernottato all'hotel Villa Conti: 9km a sud di Porto Vecchio, immerso nel verde, offre a prezzi ragionevoli camere e appartamenti silenziosi. Poi abbiamo trascorso una giornata a Rondinara, mezzaluna di sabbia che regala un mare calmissimo. Mentre l'altra siamo andati nella zona di Bonifacio: mattinata a la plage de lo Sperone dove abbiamo noleggiato un kayak (12$/h) per raggiungere la disabitata ma suggestiva isola Piana; pomeriggio a la plage di St Antonio, raggiungibile a piedi con una breve discesa tra la macchia mediterranea dal faro di capo pertusato; cena davvero abbondantissima