la bradipessa

ENTROTERRA DI FINALE LIGURE, SECONDO ITINERARIO: L'ANELLO DI FINALE


Località di partenza: ponte verziDislivello: circa 900mPunti di appoggio: nei vari borghi attraversatidifficoltà: E (notevole sviluppo, circa 15km)periodo: l'itinerario è percorribile tutto l'anno, ma è sconsigliabile farlo nei mesi più caldi. io l'ho percorso sabato 7-1-06tempo di percorrenza: 5 oretipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri ben segnati, ma non sempre il percorso è intuitivocartografia cartoguide del finalese ed vivalda torinoItinerario: Da ponte verzi (segnavia pallino rosso pieno) si sale tra i terrazzamenti tipici della liguria fino a Verzi, si attraversa il paese e si segue la strada asfaltata fino all'inizio della via Julia Augusta, antica strada consolare romana di cui rimangono alcuni ponti. Quello meglio conservato è quello delle fate, ma seguendo l'ampio tracciato, in alcuni tratti ancora lastricato, si toccano successivamente i resti del ponte Sordo, ponte delle Voze (o muto), dell'acqua e di Magnone fino a giungere alla Colla di Magnone (1 ora e 30'). Quindi si imbocca subito un sentiero attrezzato per non vedenti (segnavia una losanga vuota rossa) che si segue fino a una piccola santella dove lo si lascia per scendere a destra fino a incontrare l'asfalto. si cammina lungo la rotabile fino a boragni (2 ore e 30'), antico nucleo contadino dalle case strette l'una all'altra come una fortezza. Qui si imbocca nuovamente il sentiero (segnavia triangolo e 2 rettangoli rossi) che, tra pareti strapiombanti di roccia chiara, porta a Orco (3 ore e 30') (NOTA: nella zona c'è la bella grotta Strapatente, ma nn è segnalata e nn abbiamo fatto in tempo a cercarla: lo ammetto, avevamo perso un po' di tempo nel tepore dei nostri letti al mattino, così eravamo partiti tardi e ci siamo ritrovati con troppe poche ore di luce). Si segue ancora la strada asfaltata fino alla palestra di roccia del Monte Cucco e mantenendo la destra imboccare un sentiero senza segnavia che fa un ampio semicerchio nel bosco fin nei pressi del Ciappo dei ceci (4 ore) che si raggiunge in breve svoltando a sinistra una volta raggiunto nuovamente il sentiero con segnavia: un ampia roccia coppellata quasi pianeggiante. un luogo suggestivo, tutt'intorno la folta chioma dei boschi. nn ci vuole una grande fantasia a capire perchè gli uomini primitivi abbiano scelto quel luogo come sacro. Si torna sui propri passi per poche decine di metri e inizia la discesa. ci sono diverse possibilità, noi abbiamo deciso di seguire la losanga piena rossa che attraverso la valle del vacchè ricca di testimonianze di antica tradizione pastorale conduce infine a lacremà (notevoli le casazze, grandi abitazioni abbandonate di cui nn si conosce l'età) e poi a calvisio, immerso negli ulivi. da qui, seguendo la rotabile, si torna all'auto (5 ore)