la bradipessa

CASTAGNATA (SENZA CASTAGNE) ALLA CAPANNA GESERO


L'idea era di arrivare a Carena, raccogliere le castagne (in fondo su diversi siti internet si parlava di estesi castagneti) e poi salire alla capanna. In realtà intorno a Carena di castagni nn ce n'è nemmeno l'ombra. Per fortuna che l'Uomo Sector aveva deciso di salire in auto per portare le cose ingombranti e si è fermato al supermercato salvando la nostra castagnata! A parte questo, eravamo un bel gruppo (14 partecipanti, tutti simpatici) e i boschi vestiti d'autunno erano davvero splendidi.I giorno: salita al rifugioRegione: Svizzera, canton TicinoLocalità di partenza: autostrada uscita Bellinzona, quindi risalire la val Morobbia fino a carena (957m)Meta: CAPANNA GESERO (1770m): raggiungibile anche per strada carrozzabile, dispone di 32 posti letto. E' ben attrezzata con cucina a legna e a gas e coperte. NN c'è acqua in inverno, ma poco distante c'è un torrente. In teoria dovrebbe essere gestita da giugno a metà ottobre, ma il guardiano ha detto che "sarebbe salito a controllare" salvo poi rivelarsi maleducato, invadente e ubriaco.Dislivello: itinerario con alcuni saliscendi per un totale di 1000m circaPunti di appoggio: CAPANNA GENZIANELLA (1400m): posta sul poggio panoramico e suggestivo di Pian Dolce, dispone di cucina, riscaldamento e doccia a legna, stufe a gas di riserva; luce ad energia solare, 22 posti letto. E' incustodita ed è sempre aperta dal 30 aprile al 15 ottobre, al di fuori di questo periodo informarsi persso Felice Terribilini +41(0)91 857 55 25 periodo: l'itinerario è in genere percorribile da maggio a novembre; io l'ho fatta sabato 24-10-09tempo di percorrenza: 4h15Tipo di percorso: traversata su sentieri ben segnaticartografia scaricabile da www.ti-sentieri.ch zoomando sulla zona di interessedifficoltà: E  Presenza di acqua lungo il percorso: sìItinerario: parcheggiata l'auto in paese, lo si attraversa per imboccare subito l'evidente mulattiera che sale con buona pendenza nel bosco di latifoglie. Si passano alcune fontane e si raggiunge l'alpe di Croveggia (acqua; 1547m; 1h45). Tralasciare il sentiero principale a destra, ma attraversare l'alpe e proseguire a mezzacosta nel bosco fino all'Alpe Urno (1403m). Ancora a mezzacosta fino al Pian Dolce (acqua, 1357m; 30') dove si gira a destra con una breve salita che conduce a Sopra Arbrinetto. Qui prendere il sentiero di destra che sttraverso terreno aperto raggiunge in breve Laghetti della Costa e Alpe della costa dove si confluisce in una strada in parte asfaltata e in parte sterrata. Questa, pianeggiante, ci porta all'Alpe Gesero nei pressi della quale sorge il rifugio.II giorno: il Monte MarmontanaLocalità di partenza: capanna Gesero (1770m)Meta: Monte Marmontana (2316m)Dislivello: 550mPunti di appoggio: RIFUGIO SAN IORIO: gestito dai volontari dell'operazione Mato Grosso, dispone di 25 posti letto, cucina, riscaldamento, acqua calda. E' aperto con servizio di alberghetto continuativamente da metà giugno a metà settembre, a ottobre nei weperiodo: l'itinerario è in genere percorribile da maggio a novembre; io l'ho fatta domenica 25-10-09: prima neve )pochi cm) oltre i 2000mtempo di percorrenza: 5h30Tipo di percorso: traversata su sentieri ben segnatidifficoltà: EPresenza di acqua lungo il percorso: sìItinerario: proseguire lungo la strada volgendo a destra. Questa diventa ben presto sterrata e sale all'alpe Biscia (1995m; 40'). Salire a monte del caseggiato, passare nei pressi di un ripetitore e volgere a sinistra raggiungendo in breve un passo. Passare quindi sull'altro versante a percorrere un lungo tratto in falso piano tra i mughi fino al passo San Iorio (2012m; 1h; acqua al vicino rifugio). Qui prendere a sinistra una traccia nn molto evidente che risale una costola erbosa fino alla caserma della guardia di finanza che costituisce il rifugio Cima di Cugn (chiuso). Volgere quindi a destra passando sotto la vetta con un tratto in piano e proseguire lungo l'agevole cresta fino alla cima del Marmontana (40').Per la discesa tornare al passo San Iorio e scendere dritto nella valle che pare tuffarsi verso Bellinzona. Si scende lungo il versante destro orografico, dapprima per prati e poi nel bosco. Alla località Giggione, ignorare il bivio a sinistra per l'Alpe Giumello ma proseguire nella medesima direzione fino alla graziosa cascina di Giggio (1678m). Qui il bosco si fa più fitto, alle conifere si succedono le latifoglie e la discesa continua. Raggiunto un corso d'acqua, la pendenza diminuisce fino a raggiungere Monti Ruscada (2h20) dove si incontra la strada che si segue fino a tornare a Carena.