la bradipessa

CREPI IL LUPO!


Ancora sull'inizio dell'anno, un breve racconto che partecipa al gioco letterario indetto da Ellywriter. MMIX sedeva davanti al camino accarezzandosi la lunga barba. Fuori imperversava un vento gelido che faceva turbinare nell’aria candidi fiocchi di neve. Su una mensola ticchettava un antico orologio di ottone. Ancora pochi minuti e sarebbe svanito, per poi rinascere un secondo dopo, esserino imberbe e fragile. Ma dopo le prime cure, amorevoli e necessarie, della paziente Befana sarebbe cresciuto in fretta. 2 mesi dopo sarebbe stato un ragazzino pestifero, pronto a tirare palle di neve ai passanti e a imparare a sciare. “In realtà sono stanco di imparare a sciare…- pensò distrattamente - Voglio che questo sia un anno avventuroso… Ma in effetti forse tra 2 mesi sarà un po’ troppo presto per l’eliski, finerebbe come quella volta che a marzo ho provato a fare il bunjee-jumping: nn solo me l'hanno impedito, ma sono finito prima in orfanatrofio e poi dallo psicologo... Meglio aspettare 8 mesi, quando sarò un uomo maturo. Allora potrei andare tra la folla delle spiagge della California e imparare a fare surf… Sono stanco di arrostirmi al sole tra bambini che giocano a palla…” Ripensò a tutte le esperienze che aveva provato nel corso dei secoli. Una volta aveva anche ucciso un uomo. In fondo aveva davanti a sé l’eternità. Un’eternità ciclica che non riusciva più a dargli emozioni. Cercò di ripensare a quando era un giovane mago e a come era stato ingannato da quello stregone druidico. Allora si era lasciato incantare dalla leggenda dell’Araba Fenice, non aveva capito che era stato solo un complotto degli Umani per superare l’incertezza che si accompagna sempre alla fine dell’anno. Per garantirsi che il Tempo non venisse interrotto, l’avevano condannato a questa vita che cresceva e si spegneva nell’arco di 12 mesi. Per un po’ aveva cercato un contro-incantesimo, ma poi aveva incrociato lo sguardo di un bambino, pieno di speranze per il suo futuro e si era sentito sulle spalle il peso dell’umanità. Non aveva avuto il coraggio di far terminare il Tempo. Non ancora, almeno.Chiuse gli occhi e udì il primo rintocco dell’orologio. Sentì le mani rugose della Befana cingerlo mentre il suo corpo diventava inconsistente come fumo. A stento si accorse che lei, come ogni anno, gli stava sussurrando: “In bocca al lupo!” Troppo tardi perché lui potesse risponderle, come sempre: “Crepi il lupo!”Al termine dei 12 rintocchi, un vagito ruppe il silenzio della notte.