la bradipessa

PARLIAMO UN PO' DI ME...


Rispondo così a un commento di jetli1977 che mi ha dato una bellissima idea per questo post: perchè la montagna? da quando?Allora... diciamo che la passione me l'ha tramandata mio papà (lui sì che è un alpinista serio - ha fatto 2 volte il Bianco dal versante italiano - nn come la sottoscritta che nn sa nemmeno fare un nodo a una corda!). Fin da piccola mi ha portato in montagna, dapprima in Trentino e poi in Val d'Aosta dove abbiamo la casa. Nn è sempre stato tutto facile, ricordo una volta (avrò avuto 4 anni) che ho fatto un capriccio perchè volevo andare in una gelleria. Così lui mi ha legata come un salame e mi ha tirato dietro. peccato che la galleria finisse in un canalone e la cosa mi ha fatto molta impressione. Oppure (ne avrò avuti 7) il giro del Mont Fortin che era lunghissimo: dopo il Col de la Seigne, quello de Chavanne e il mont Fortin ero a pezzi; e lui ha sbagliato strada!!! Però ho tenuto duro. Mi piacciono i silenzi, la natura che sa sempre come sbalordirti (il volo dell'aquila, la corsa dei camosci, il luccichio di una cascata, la voce del ghiaccio...) e la solitudine. I pensieri di tutti i giorni sono troppo pesanti, nn riescono a seguirmi fin lassù. Però quello che mi ha fatto capire che veramente nn potevo farne a meno è stato il mio ex: a lui nn piaceva, mi impediva di andare. E la cosa mi mancava moltissimo. Quando ci siamo lasciati ho avuto un periodo di depressione, facevo fatica a tirar giù i piedi dal letto al mattino, inorridivo all'idea di vedere altre persone. Dopo un po' però ho deciso di darmi una mossa e di riprendere la mia vita e tutte le cose che amavo e che con lui nn potevo fare. Così mi sono iscritta a un gruppo che organizzava gite in montagna. E' stato come se mi avessero acceso una lampadina... la vita è tornata a sorridermi. Ormai sono passati più di 3 anni e da allora nn ho più smesso. Nn mi scoraggiano le levatacce, anche se spesso nel we la sveglia suona molto prima che durante la settimana e a volte aspetto il pullman per andare a sciare e vedo la gente appena uscita dalla discoteca... fa un po' impressione. Ma è impagabile il piacere di sentire il proprio corpo che lavora come una macchina perfetta. Scorgere nel camminare la metafora della vita: le cose più belle nn si ottengono facilmente ma danno una grande soddisfazione; ci sono persone che camminano per un po' al nostro fianco, poi le strade si separano; la meta è lassù, bisogna avere costanza e determinazione, imparare a sopportare la fame, il freddo, la sete... E alla fine si ha il mondo ai propri piedi, basta allungare la mano e accarezzare le nuvole. E' bellissimo.