la bradipessa

UN ANGOLO APPARTATO DI GRIGNA: LA PUNTA GIULIA


Ancora una domenica decisa all'ultimo. Il piano A prevedeva di andare ad arrampicare con Max in Liguria, ma ci mancava il quarto e fare le cordate da 3 proprio nn mi piace (a parte il fatto che nn abbiamo neanche le mezze; da segnare tra le cose da comprare...), per cui abbiamo rimandato e spero che lui nn ci sia rimasto troppo male. S. in realtà voleva andare a camminare per cui ho sfogliato un po' di gite: Monte delle Figne, Bronzone, Capio... Tutte cime a cui faccio il filo da un po' ma per le quali nn c'è mai stata l'occasione. La voglia di toccare la roccia però era prepotente, tra l'altro se davvero quest'estate vogliamo fare il Badile bisognerà allenarsi, per cui alla fine sono riuscita a convincerlo. Il problema era dove andare... La funivia ai Piani di Bobbio è chiusa, a Ponte Brolla ci vogliono 2 corde da 60 per le calate (ok, compro le mezze il prima possibile), sul Pizzo di Trona rischiamo di trovare neve. Tra l'altro nn mettevo le scarpette da ottobre, ci voleva qualcosa di difficoltà contenute. L'ideale era la Grigna. Il fatto è che io odio arrampicare su vie affollate perchè mi agito e dopo l'esperienza dell'ultima volta ero abbastanza prevenuta. Però guardando le relazioni troviamo la Punta Giulia che pare fare al caso nostro: guglia elegante (in FOTO; MIA), sul IV grado, breve (3 tiri) e in una zona poco frequentata. Perciò domenica mattina si va. Bello anche l'avvicinamento, lungo il canalone del Diavolo dove le rocce bianche creavano un bel contrasto con l'azzurro del lago e il verde dei pascoli sottostanti. L'arrampicata è divertente, siamo anche diventati un po' più veloci. La giornata è perfetta, sole e cielo azzurro. Le emozioni nn mancano: la paura che mi accompagna sempre quando arrampico, la soddisfiazione nel vincere il passaggio più difficile leggermente strapiombante, la meraviglia di arrivare in cima. Un grazie alla scuola del SEM che ha aspettato con pazienza che liberassimo la via e all'alpinista che ci ha prestato la sua doppia per scendere velocizzando le cose.Alle 12.30 siamo di nuovo all'attacco. Mangiamo e poi il piano B prevedeva la salita alla vicina Torre Costanza, di poco più difficile (IV+). S però nn ha più voglia, per cui decidiamo di scendere. Il problema ora è come impiegare il resto del pomeriggio. Decidiamo di fare un giro a Introbio, ma con gli occhi ancora pieni dei pinnacolo calcarei della Grigna che creano sempre panorami di grande suggestione, troviamo il muro della falesia terribilmente triste, con quelle vie tutte allineate che nn portano da nessuna parte. Così risaliamo in auto, percorriamo la valsassina e la val Varrone (un posto dimenticato da Dio, a 2 passi dall'affollato lungolago) e saliamo ai Roccoli. A piedi percorriamo i 40min di strada sterrata che portano alla vetta del legnoncino e lì, sdraiati sull'erba, ci godiamo l'ultimo sole e il panormama sul legnone e le altre montagne circostanti, ancora incappucciate di neve. L'ultima tappa è ad un ristorante a Fiumelatte, dove mangiamo pesce di lago mentre il cielo si tinge di rosa al tramonto e il lago si veste di luce. Una giornata perfetta, nn ci sono altre parole.Per chi fosse interessato, una relazione utile della via normale alla punta giulia si trova qui.