la bradipessa

ORATA MARINATA ALLE VERDURE


Oggi post sondaggio con lungo cappello, perciò sedetevi comodi.Ricordo ancora l'emozione degli ultimi giorni di scuola. Già due settimane prima facevo una specie di specchietto con annotate tutte le ore che mancavano e le spuntavo con certosina pazienza. Attendevo l'ultimo giorno con ansia. Poi la libertà. I miei erano insegnanti e quindi mi attendevano 3 mesi di vacanze. Tre mesi che volavano e nn mi sembravano mai troppo lunghi. Prima c'erano 2 settimane in Trentino Alto Adige con i gesuiti, senza i genitori. Una specie di campo scuola per adolescenti, dove si cercava di farci conoscere e accettare noi stessi e gli altri in un'età che allora ci appariva ingrata. Il tutto nella splendida cornice delle Dolomite, alternando momenti di riflessione con camminate e giochi. Era il tempo dei primi batticuore e l'atmosfera faceva sì che amore e amicizia spesso si confondessero.Poi si andava al mare per altre 2 settimane. Quello era forse il periodo che amaavo meno, almeno finchè i miei genitori nn hanno scoperto i villaggi vacanza. Stare ferma in spiaggia nn faceva per me neanche allora, preferivo fare canoa, tiro con l'arco, acquagym a cui seguivano le serate sulla spiaggia, magari intorno al fuoco, la birra bevuta di nascosto. E ancora i batticuori, magari per un biondissimo ragazzino tedesco con il quale si comunicava in un misto di latino e inglese che solo noi potevamo capire. Infine un mese e mezzo in montagna. Fin da piccola il paese era considerato un luogo sicuro per cui venivo lasciata libera di andare e venire a mio piacimento. E quindi dapprima erano lunghi pomeriggi nascosta nell'erba alta dei prati dietro casa a leggere o a scrivere, oppure le scorribande per il paese in compagnia di un husky e l'arrampicarsi sui sassi, sotto il Monte Bianco che si stagliava contro il cielo tanto azzurro da sembrare disegnato (n FOTO; MIA: il panorama che si ha dalla finestra della mia casa di montagna). Poi ci sono state le amicizie, la pizza insieme in paese, il giocare a nascondino anche se si era troppo grandi, il ping pong e il calcio balilla e la grigliata in Val Veny, le serate all'Universo, il provare la crema al whiskey e le patatine dopo cena. Era la libertà assoluta, tanto che quando era il momento di fare le valigie e tornare a casa avevo sempre il  magone: al ritorno a scuola mancavano solo 2 settimane da trascorrere a casa della nonna. C'erano ancora 2 settimane di vizi, di tv illimitata, di giocare nell'orto con il fango e di fare le torte insieme, ma quegli spot ossessivi su zaini e diari e astucci mi riempivano di tristezza. L'estate era finita.Tutto questo per dire che quando una mia collega mi ha detto che lei nn vedeva l'ora che ricominciasse la scuola per rivedere i suoi compagni, quasi nn ci credevo.Ed ecco ora il sondaggio: voi sentivate la nostalgia della routine scolastica o come me avreste voluto vivere sempre in vacanza?In attesa delle risposte vi lascio questa, light ma gustosa.Ingredienti (per 2 persone):1 orata da 500g, 1 peperone, 1 porro, zenzero, salsa di soia, olio, pepePreparazione: pulite e squamate l'orata, poi mettetela in una teglia. Ricpritela con le verdure tagliate a listarelle e condite con zenzero, salsa di soia, olio e pepe e lasciate riposare per 30 minuti a temperatura ambiente. Quindi rivestite il cestello per la cottura a vapore con le fogli verdi del porro, disponetevi sopra il vecse e le verdure e fate cuocere a vpore per 20 minuti. Servite subito, condito con un filo di olio crudo.