la bradipessa

VITTORIA SUI DIOSCURI! ALLA CONQUISTA DEL POLLUCE


Dopo il Castore l'anno scorso, quest'anno è toccato al Polluce.Ormai io, S, e LS siamo una cordata ben affiatata e quindi la nostra impresa del we nn poteva che concludersi ottimamente. Uscita iniziata con qualche dubbio per la gamba di S ancora dolorante, si è rivelata emozionante e di grande soddisfazione nonostante il dislivello modesto: arrampicare a 4000m è indescrivibile. I GIORNO, SALITA AL RIFUGIORegione: Valle d'Aosta, Val d'AyasLocalità di partenza: A5 uscita verres. Risalire la Val D'ayas fino a St Jacques dove termina la strada. Da qui un servizio di jeep (costo: 50€ per 1-4 persone) ci accompagna fino ai Piani di Verra superiori (2384m) permettendo di risparmiare circa 700m di dislivello. Le jeep sarebbero anche prenotabili telefonicamente, ma nn sempre la cosa dà buoni risultati (v. note in fondo) Meta: Rifugio Guide d'Ayas (3425m): di proprietà privata, dispone di 80 posti letto ed è aperto con servizio di alberghetto in aprile maggio e da metà giugno a metà settembre. Standard di pulizia buoni, 45€/pax la mezza pensione, gestore simpatico e disponibile; 0125-308083Dislivello: 1041mPunti di appoggio: Rifugio Mezzalama (3031m): di proprietà del CAI torino, dispone di 36 posti letto ed è aperto con servizio di alberghetto nei mesi di luglio e agosto; 0125/307226Periodo:l'itinerario è percorribile da fine giugno a inizio ottobre; io l'ho fatto sabato 31-7-10tempo di percorrenza: 2h40 solo salitacartografia Kompass Tipo di percorso: traversata d'alta montagna con attraversamento di un tratto di ghiacciaio (picozza e ramponi talvolta utili) e breve tratto attrezzatoDifficoltà: EE Presenza di acqua lungo il percorso: noItinerario: dai Piani di Verra Superiori si imbocca il sentiero 7 che risale un costone erboso portandosi sul filo della morena del grande ghiacciaio di Verra. la si segue lungamente fino al rifugio mezzalama (1h40). Si supera quindi una fascia di rocce montonate e si accede al bacino del ghiacciaio di Verra che si attraversa quasi in piano. Si affronta ora l'ultima erta salita su sfasciumi e un breve tratto attrezzato con corde fisse e passerelle in legno che conduce al rifugio Guide d'Ayas.II GIORNO: LA VETTALocalità di partenza: rifugio Guide d'Ayas (3425m)Meta: Polluce (4091m)Dislivello: 666mPunti di appoggio: nessunoPeriodo:l'itinerario è percorribile da fine giugno a settembre; io l'ho fatto domenica 1-8-10: ghiacciaio in buone condizioni, crepacci per lo più chiusi ma ponti di neve ben portanti, ottima traccia. la parete ovest invece nn è più percorribiletempo di percorrenza: 2h30 solo salita Equipaggiamento: normale da ghiacciaio (corda, imbrago, picozza, ramponi)Tipo di percorso: A/R per la stessa via su ghiacciaioDifficoltà: PD + (cresta, crepacci, rocce fino III ma attrezzate con canaponi che permettono il funambolismo) Itinerario: si calzano i ramponi sulle rocce retrostanti il rifugio e si pone subito piede sul ghiacciaio. Si compie un ampio semicerchio verso dersta, passando sotto una grossa seraccata e facendo attenzione ai crepacci. Giunti in vista del colle di Verra si gira decisamente a sinistra ad affrontare un pendio più ripido che conduce alla base della cresta rocciosa. Si tolgono i ramponi e si prosegue su terreno detritico e facili passaggi di roccia (max II) fino a giungere ad un tratto attrezzato con grossi canaponi: un traverso a cui segue un camino e una placca (max III) che termina nei pressi di una statua della madonna (4003m). Si calzano nuovamente i ramponi e si affronta la cresta terminale.Discesa per la via di salita.Note: per prenotare la jeep in discesa ci era stato detto di telefonare una volta tornati al Rifugio mezzalama e così facciamo. Sono le 14.15. Ci viene detto che c'è un altro gruppo che aveva prenotato per le 15.30: se fossimo stati ai piani di Verra per quell'ora avremmo potuto scendere con loro. Ci scapicolliamo giù per il sentiero, S ci precede e arriva al luogo di ritrovo alle 14.55, io e LS siamo lì alle 15.15. Della jeep nessuna traccia. E nemmeno dell'altro gruppo. Ritelefoniamo e ci viene detto che avevano anticipato la discesa alle 14.30 (ed era abbastanza impossibile che noi coprissimo 700m di dislivello in 15 minuti!) e che la corsa dopo sarebbe stata alle 16.30. Siamo scesi a piedi. Oggi ho le gambe a pezzi e se mi muovo sembro una vecchia novantenne, ma la soddisfazione è tanta e sogno già una nuova avventura.In FOTO (MIA): la Madonnina a quota 4003m e dietro la cresta finale