la bradipessa

CALIFORNIA HONEYMOON, 2


Dunque, i post saranno così organizzati: questo è uno generale con descritti i posti che abbiamo visitato (e sono parecchi, perciò mettevi comodi: nn so se c'è qualcuno che riuscirà ad arrivare in fondo a questo post... nel caso fatemelo sapere!); seguiranno una serie di post per le escursioni più lunghe.Chiedo scusa se parlo in miglia, ma lì era un'equivalenza continua tra piedi, pollici, once e galloni e così mi riesce più semplice. Cmq 1 miglio corrisponde a 1,6km.DETTAGLI DI VIAGGIOCome arrivare: abbiamo volato su S. Francisco con British Airlines e uno scalo a londra; cmq molte altre compagnie europee effettuano la trattaQuando andare: Secondo me abbiamo scelto il momento migliore: giornate ancora sufficientemente lunghe e caldo nn eccessivo. Siamo stati fortunati col tempo: su 3 settimane, abbiamo avuto solo 2gg di nuvole. Per il resto sole splendente e un cielo di un azzurro indescrivibile.Bibliografia e cartografia: Ho utilizzato la Rough Guide della California e dello Yosemite. Cartografia reperibile in loco.Spostarsi: abbiamo preso un'auto a noleggio: Chevrolet Impala all'Avis; la benzina è economica (sui 3$/gallone), le strade sono larghe (spesso a 2 o 4 corsie, anche quelle a doppio senso di marcia sono sempre comode: ci si incrociano comodamente 2 pullman)I giorno: il viaggioPartiti da Linate alle 8, alle 14.30 eravamo a S. Francisco. Formalità doganali velocissime, contrariamente a quanto mi era stato detto. Ritiro dell'auto e via verso Modesto: è una città che nn ha nulla di particolare se nn il fatto di trovarsi sulla nostra strada. Per dormire abbiamo scelto lo Springhill Suites: camera spaziosa con anche microonde, standard di puliza molto buoni, il letto più grande che avessi mai visto, ottima e abbondante la colazione. Per cena invece ci siamo fatti un'insalata greca in camera: eravamo troppo stanchi per andare a cercare qualcosa, anche se in realtà fare la spesa al supermercato è molto più dispendioso che andare a mangiar fuori.II giorno, Sequoia ParkGiornata da turisti: visita al Moro Rock (punto panoramico raggiungibile con una scalinata intagliata nel granito), al Generale Sherman (l'albero più grande del mondo, raggiungibile con sentiero lastricato, circa 700m di sviluppo), al sentiero degli alberi giganti (sentiero asfaltato pianeggiante con pannelli esplicativi sull'ecologia delle sequoie) e breve escursione al Crescent Meadow (ardura con sentiero asfaltato pianeggiante che la circonda; possibilità di spingersi nella foresta su sentieri). Ci è dispiaciuto nn visitare la cristal cave ma i biglietti nn si ritirano all'ingresso e noi ce n'eravamo dimenticati...Per dormire abbiamo prenotato in campeggio (i campeggi vanno prenotati con circa 6 mesi di anticipo; obbligatorio stoccare il cibo negli appositi contenitori a prova di orso): piazzole molto ampie, bagni con standard di pulizia discreti; un po' complicato fare la doccia: sono accessibili solo dalle 9 alle 17.30; clima un po' freddo: ci siamo svegliati con il ghiaccio sulla tenda! Cena fai da te (Il general store del campeggio ha pochissima scelta, meglio arrivare con la spesa già fatta)III giorno, Sequoia Park, scursione all'Alta PeakSegue postIV giorno, trasferimento a YosemiteSiamo passati dallo Hume Lake e dal King Canyon facendo una breve escursione intorno allo Zumwalt meadow (1,5miglia, pianeggiante).Pernottamento ancora in campeggio (fortunatamente tengono libera la piazzola anche quando il ranger se ne va: causa traffico siamo arrivati che era già buio!): facilities sovrapponibili alle precedenti, clima più caldo.V e VI giorno: wilderness lungo il north RimSegue postPer dormire, dal momento che i campeggi 4 mesi fa erano già tutti completi, abbiamo optato per l'Housekeeping che in pratica era l'unico ad avere prezzi accessibili. NN ci è piaciuto per niente: si dorme in una specie di tenda che una volta doveva essere bianca, su un materasso rattoppato con il nastro adesivo; no coperte nè armadi; l'unica cosa buona è stata la possibilità di fare una doccia calda di cui avevo disperatamente bisogno. Per cena, essendo troppo stanchi per cucinare, avevamo pensato a una pizza ma dopo un'ora di coda ci siamo sentiti dire che ce ne voleva un'altra di attesa; abbiamo ripiegato su del chilli che in effetti nn era male.VII giorno: trasferimento in Sierra NevadaSiamo passati da Tolumn Meadow (un posto bellissimo, si sarebbe meritato un'esplorazione più accurata) e dal Mono Lake: suggestive le colonne di tufo che si formano per la deposizione di carbonato di calcio nell'acqua molto alcalina; nn ci è stato possibile noleggiare i kayak perchè i tour organizzati vengono fatti solo fino al 6 settembre; possibilità di pagaiare intorno ai tufa se si ha il proprio kayak ma per ovvii motivi noi nn ce lo siamo potuti portar dietro; abbiamo quindi fatto una breve passeggiata pianeggiante che dal parcheggio principale porta al lago e poi costeggiando la sponda alla spiaggia. Quindi bagno nelle Keought Hot Spring: pozze di acqua calda (40°C) raggiungibili dopo poche centiania di metri di una sterrata che si imbocca poco prima dello stabilimento sulla destra.Pernottamento al glacier Lodge, casette molto graziose completamente arredate.Cena fai da te (il general store nn vende generi alimentari: arrivare con la spesa fatta)VIII giorno, escursione si laghiSegue postIX giorno: Death ValleyBreve escursione al Mosaic Canyon: circa 4 miglia A/R, 200m di dislivello; suggestivi i tratti dove si restringe, divertenti le cascate asciutte da superare, incredibile la conformazione delle rocce che ricorda davvero un mosaico.Pernottamento a Stovepipe: camera abbastanza spaziosa, ma condizionatore un po' rumoroso, fantastica la piscina, anche se un po' piccola per nuotare davvero. Avremmo anche dovuto cenare lì, ma  un incendio aveva reso inagibile la cucina per cui siamo andati a vedere il tramonto allo Zabrinsky Point (in FOTO; MIA) e a cena al Furnace Creek Ranch.X giorno: Las VegasTappa a Rhyolite, città fantasma che ha avuto un periodo di celebrità durante la corsa all'oro arrivando a contare oltre 10.000 abitanti. Oggi resta una casa costruite con delle bottiglie e lo scalo ferroviaro, del resto solo qualche muro; suggestivo.Di Las Vegas ho parlato nel post precedente per cui nn mi ripeto.Pernottamento al Desert Rose: suites immensa con cucina completa, ma nn avevamo molto voglia di cucinare per cui siamo andati a cena in un casinò: in quasi tutti c'è un buffet a prezzo fisso (20-30$).Xi, XII e XIII giorno: Gran Canyon River running1300$ a testa per 3 gg: decisamente dispendioso ma sono stati soldi ben spesi, fino all'ultimo centesimo perchè a mio avviso è il modo migliore di visitare il gran Canyon: ne abbiamo percorso circa 90 miglia, mentre a piedi al max saremmo potuti scendere solo fino al fiume.Il I giorno sono venuti a prenderci alle 11 in hotel (che era stato scelto anche per questo motivo) poi con volo privato siamo andati al 10 Ranch, sperduto nel deserto. Pranzo e nel pome giro breve a cavallo. Inizio a pensare che sono io che mi aspetto chissà cosa pur nn essendo capace; un po' come se uno che nn ha mai arrampicato pretendesse di andare sul Cervino e nn in falesia. Cena, tiro al piattello e spettacolo country.Il giorno seguente volo in elicottero che ci ha portato sulla riva del fiume che abbiamo iniziato a scendere con due grossi gommoni da rafting. La prima cosa che si nota è che il Colorado è marrone per la grande quantità di detriti che trasporta. Poi le pareti, altissime e imponenti, che ricordano castelli, cattedrali e templi. Quindi le sponde, a volte sabbiose, a volte con rocce lavorate dall'acqua e dal vento in forme particolari. Infine i canyon laterali: un vero labirinto. In pausa pranzo ci hanno dato la possibilità di esplorarne uno e... sono dovuti venire a riprenderci! Diteci di camminare e noi andiamo! Cena e pernottamento sotto le stelle su brandine fornite da loro. L'unica cosa negativa è che nn c'era acqua per lavarsi (quindi tanto vale ridurre il bagaglio al minimo!) e che era pieno di zanzare. La cosa strana è che le punture nn si vedevano subito, ma 24 ore dopo ero così sfigurata che sono voluta andare dal medico. portatevi l'Off.L'ultimo giorno abbiamo fatto ancora un pezzo con il gommone, poi doccia a Travertine sotto una cascata e boulder sulla spiaggia prima di venir trasferiti su una barca più veloce che ha coperto in poco tempo le ultime miglia. Pullman fino in hotel.Cena all'Hofenbrau di Las Vegas: copia di quello di Monaco da cui importa anche la birra. Quello che mi fa più impressione di quella città sono i cieli disegnati.XIV giorno: Mojave2 giri brevi:1) Teutonia peak: circa 4 miglia A/R, 200m di dislivello tra i joshua tree, i cactus e delle rocce arrotondate che danno al paesaggio un che di misterioso e ancestrale; dall'alto bel panorama, anche se la vetta vera e propria nn l'abbiamo raggiunta perchè nn avevamo la corda (passaggi di III)2) Kelso Dune: 3 miglia circa A/R sulla sabbia, 300m dislivello; molto suggestivo e divertente la discesa facendole risuonare, fenomeno che sembra piuttosto raro.Pernottamento a Baker al Confort Inn: camera enorme con anche l'idromassaggio! Cena al ... : un po' difficile da trovare ma ne valeva la pena! Cena ottima, prezzi contenuti, ambiente suggestivo.XV giorno: trasferimento a VenturaAl mattino abbiamo fatto un po' di fuoristrada al Rainbow Basin, una zona appena a nord della città dove le rocce assumono colori vividi sul verde e sul rosso. Pausa nelle desert tartoise area, nei pressi di Boron, ma siamo arrivati nell'ora sbagliata (circa mezzogiorno) e le tartarughe erano tutte rintanate nei loro buchi al fresco.Pernottamento all'Inn on the beach: un hotel vecchio stile con una strepitosa vista sull'oceano; standard di pulizia discreti, colazione un po' misera. Cena ad un pub irlandese nella downtown.XVI giorno: Sta Cruz islandSegue postXVII giorno: costa 1Un giro per le colline vinicole dietro S. Barbara e degustazione, poi visita alla Mission Purisima: nella mia guida era segnata come un must e in effetti è ben ricostruita e dà un'idea della vita in quei posti ma nn l'ho trovata così entusiasmante. Quindi tardo pomeriggio a pagaiare nella Morro Bay: bellissimo tra i pellicani e i gabbiani.Pernottamento al ... e cena a ...XIX giorno: costa 2Ancora verso nord lungo la 1 che regala dei begli scorci panoramici.2 escursioni brevi:1) le cascate del Big Sur State Park tra i redwood, gli alberi più alti del mondo: 3 miglia circa A/R, 200m di dislivello; una volta si poteva fare un giro ad anello, oggi nn è più possibile per una frana. Le cascate nn sono molto spettacolari, ma vale cmq la pena.2) Le spiagge di Carmel: si parte dalla Carmel river che si raggiunge comodamente dalla strada; seguire la costa superando alcuni facili tratti rocciosi fino alla Misson Beach.; portarsi sulla strada, attraversarla e visiare il vicino convento delle suore (nn so se è permesso, ma è davvero un oasi di pace); per il ritorno utilizzare la strada di servizio che passa appena dietro le spiagge e passa per una collina sormontata da una grossa croce di legno; 3 miglia A/R, dislivello trascurabile.A sera abbiamo restituito l'auto e abbiamo raggiunto l'hotel Queen Ann con un servizio di navetta (30$, 1h) dove abbiamo pernottato: l'hotel è arredato con mobili vittoriani e stucchi risultando un po' pesante ma di certo di carattere; discreta la colazione; nn ha la televisione in camera! Cena da Tommy, una via di mezzo tra una gastronomia e un pub; una specie di istituzione di S. Francisco.XX giorno: S. Franciscola prima cosa che colpisce di S. Francisco è che è piccola. In realtà nn ho trovato niente di così grande in America. Cmq il centro è carino e lo si gira comodamente a piedi e coi mezzi. Noi abbiamo fatto l'abbonamento giornaliero: un po' caro (13$) ma ci ha permesso di scorrazzare avanti e indietro a nostro piacimento. La nostra visita è iniziata dal MoMa: il museo in sè nn è granchè ma merita uno sgardo la struttura. Da lì Union Square, il cuore della città, nn è distante. In breve a China Town che è distribuita su 2 vie: una per i turisti e una più vera; tra le due, in una stradina più stretta nn riportata sulle cartine, si trova il tempio taosta più vecchio della città. Coi mezzi si raggiunge agevolemnte il porto dove merita una visita il museo navale: si sale a bordo di 4 navi significative per la storia della città: un veliero dell'800, una nave trasporto passeggeri inizi 900 che ospita anche una collezione di auto storiche e altre 2. Pranzo a base di cheviche di granchio, la specialità della città. Quindi una corsa in cable car, un'occhiata alla mission (che però chiude molto presto) e una al quartiere giapponese prima di andare a cena in un ristornte indieno classificato tra i 10 posti più romantici di S. francisco.XXI giorno: Golden gate in tandemsegue post