la bradipessa

APOCALISSE


Questo racconto partecipa al gioco letterario indetto da Ellyi C'era una Svolta... Potrete obiettare che nn è proprio una favola. In effetti io nn sono capace di scrivere le favole: ci ho provato due volte, con risultati diastrosi. Questo racconto girava nella tastiera da un po', c'è l'evento improvviso e anche la svolta per cui mi è sembrato sufficientemente a tema.Pioveva a dirotto. Pioveva da giorni. Non quella pioggerellina fine fine  tipica delle giornate autunnali. Era un acquazzone vero e proprio, come quelli estivi in cui l’acqua scende dal cielo a secchiate. Il problema era che non accennava a diminuire e ora la maggior parte delle strade della grande metropoli erano allagate. In alcune erano stati messi i panettoni uno vicino all’altro per permettere alla gente di attraversare. Altre erano state semplicemente chiuse. I ritmi erano diminuiti: erano chiusi i negozi e le banche e poca gente usciva di casa. La maggior parte si recava in chiesa come accadeva nel Medioevo e pregavano perché quel diluvio cessasse. Poi si fermavano a fare due parole frettolose, guardavano il cielo plumbeo e si rifugiavano in casa sotto ombrelli troppo piccoli per contenere le cascate d’acqua.Edoardo guardava dalla finestra le gocce di pioggia che scivolavano sul vetro, poi il suo sguardo si spostava sulle sue mani. Tutto era cominciato l’estate precedente quando si era reso conto che la sua pelle si stava facendo più bianca e sottile, quasi trasparente ed erano comparse delle piccole scaglie argentee.  Poi al mare aveva scoperto di riuscire a tenere il fiato più di tutti i suoi coetanei. Aveva capito subito che non erano i normali cambiamenti che si devono affrontare nell’età dell’adolescenza, ma era orgoglioso delle sue prove di apnea e della nuova velocità che con quella strana pelle acquisiva nel nuoto. Così aveva taciuto e sua madre aveva pensato che l’andare in spiaggia con la maglietta fosse uno dei capricci da adolescente. NN aveva insisto, non aveva fatto domande.Quella mattina aveva fatto una nuova scoperta: le dita erano unite da una membrana pallida e morbida e il richiamo dell’acqua era forte, quasi un urlo dentro di lui. Si chiese quando sarebbe stato pronto, sapeva che non mancava molto.