la bradipessa

RESOCONTO DI UN WE DIVERSO DAL SOLITO


Il we comincia venerdì. Per tutti, anche per me che sabato ho lavorato. Si comincia quindi con la blog-cena con la Pink, Luna, Havet, Amberle, Liu-Jo, Apple, Musetto, MammaMony e MammaMatta intorno a un tavolo di una pizzeria dei Navigli. Peccato che io stessi così male da nn godermi affatto la serata. La maledetta forma respiratoria presa in Marocco nn mi dà ancora tregua e venerdì credo proprio che sia stato il giorno peggiore con una tosse che mi spaccava il petto e la testa, raffreddore e febbre. Sono andata perchè ci tenevo troppo, ero curiosa di conoscere dal vivo persone che leggo piacevolmente tutti i giorni, anche ora che sono migrate in altri lidi (potrei farlo anch'io, ma nn mi va di abbandonare questo spazio che ha seguito tutti i miei progressi alpinistici). Temo tuttavia di nn essere stata una grande compagnia: il locale era troppo rumoroso per la mia testa e la mia voce troppo bassa. Spero anche di nn aver contagiato nessuno: mi sentivo molto radioattiva. Cmq la poca conversazione fatta è stata spigliata e piacevole, come se davvero ci conoscessimo già. Spero che ci sarà presto un'altra occasione per riprendere il discorso lasciato a metà: appena finita la mia pizza (che poteva avere qualunque sapore, visto che ero totalmente priva del gusto), sono scappata a letto a imbottirmi di Vicks-medi-night.Sab ho ceduto alle lusinghe dell'antibiotico prima di andare a lavorare: vediamo se riesco a liberarmi di questa tortura.Il programma di domenica prevedeva ovviamente uscita di scialp. La meta proposta, in Valsesia, nn mi convinceva: troppo bosco e una relazione di gulliver di una settimana prima nn incoraggiante parlava di neve brutta e di cima nn raggiungibile per fratture del manto nevoso. Mentre cenavo sab sera vedo un servizio al tg sul carnevale di Venezia. S. mi dice che I ci sarebbe andato l'indomani. In breve faccio il cambio di programma, incoraggiata anche dalle mie condizioni di salute ancora abbastanza disastrose. Diamo un'occhiata ai treni giusto per scoprire che andare in auto costa meno e così domenica mattina alle 7.11 si parte. Arriviamo a Mestre alle 10, giusto in tempo per trovarci con I e stiparci su un treno che ci porta a venezia S. Lucia. Da lì in poi è un continuo vagare per le calli, su e giù per i ponticelli, curiosando dentro vetrine traboccanti di maschere cololratissime. Resisto poco: avevo addosso un paio di pantaloni di Cavalli molto vistosi, con su uccellini e fiori e farfalle; mi sono comprata una maschera a forma di farfalla e ho fatto finta di essere mascherata anch'io da Madre Natura o qualcosa di simile. E' stata una bellissima giornata, a incontrare  maschere eleganti e fantasiose, a farci trasportare dalla folla che nn era poi così eccessiva (sinceramente pensavo peggio, solo Piazza S. Marco era abbastanza improponibile), a scattare fotografie a raffica ai gondolieri e ai gabbiani. Venezia è già una città magica, ci torno volentieri provando ogni volta emozioni nuove e facendo sempre nuove scoperte. Un panino seduti su dei gradini, il cambio delle scarpe (dopo 4h ho abbandonato le mie vanità e sono scesa dalle zeppe), il tramonto in coda per prendere il vaporetto e poi il viaggio lungo il canal Grande che si accendeva delle luci della sera. Davvero una giornata divertente, diversa dal solito ma come al solito in ottima compagnia. Era tanto che volevo vedere il Carnevale di venezia, la sua atmosfera allegra e festosa ma nn c'era mai stata l'occasione. Ecco, credo di dover ringraziare almeno un po' la mia malattia per avermi permesso di realizzare questo piccolo desiderio. Come sempre, bisogna saper trovare il lato positivo delle cose.In FOTO (MIA): il sole e la luna, una delle maschere che mi è piaciuta di più anche se nn era una delle più elaborate. Dicevo sempre che per il carnevale di Venezia mi sarei confezionata un abito per impersonare la NOTTE, ma avendo deciso così all'ultimo ovviamente nn c'è stato tempo. Sarà da tornarci...