la bradipessa

L'altro giorno stavo parlando con un amico che sta attraversando un periodo un po' complicato e mi sono tornate in mente le parole che mio padre mi disse diversi anni fa durante l'adolescenza. Le lascio qui perchè nemmeno io sono in un momento facile e spero così di ricordarmele più facilmente: troppo spesso me le dimentico.

"Crisi deriva dal greco krazomai che significa rompere. Si rompe qualcosa per ricominciare sotto un altro aspetto. Come la farfalla che prima di diventare tale è bruco e poi deve rompere il bozzolo. Operazione lenta e penosa per chi la vede. Ma se la si aiuta, nn volerà mai: è il passaggio attraverso lo stretto foro a spingere la linfa nelle venature delle ali colorate. Questo nn significa che tu sia sola nella vita..."

Spero di star diventando farfalla. E di volare presto in un cielo sgombro da nubi.

Come preannunciato, we di studio. Il corso è stato abbastanza interessante e per una volta nn mi sono sentita un'ignorante totale, anche se per certi aspetti siamo molto più indietro del resto d'Europa. Sab sera poi, nonostante le 7 ore di aggiornamento e il raffreddore incipiente, mi sono messa a fare la marmellata di castagne con quelle raccolte il we precedente. E' stato un lavoraccio, ma ne valeva la pena! Mi è piaciuta molto anche la serata, io Fausto e il Leo intorno al tavolo a chiacchierare, invece di buttarci nella mischia del sabato sera. 
Ecco la ricetta.

Ingredienti: 1kg di castagne pelate e lessate, 500g di zucchero, 1 stecca di vaniglia

Preparazione: Scottate le castagne in acqua bollente per alcuni minuti, poi pelatele levando per quanto possibile anche la pellicina interna. Lessatele per altri 15 minuti, poi passatele al setaccio. A questo punto pesatele. Sciogliete lo zucchero in un bicchiere d'acqua, unitelo alle castagne e alla vaniglia e rimettete sul fuoco. Cuocete a fuoco dolce per 20 minuti, mescolando spesso. Invasate a caldo. Quando i vasetti saranno raffreddati procedete alla sterilizzazione.

P.S. Sapendo che è un'amante delle marmellate fatte in casa, dedico questo post a Rospo72.

E siamo arrivati a venerdì. le previsioni del we sono strepitose, peccato che io abbia un corso di aggiornamento di endocrinologia. Ciò vuol dire che mentre voi sarete in giro a raccogliere castagne, cercare funghi, a spasso per negozi.... io sarò chiusa in una sala semibuia con altre 200 persone fesse come me a sentir parlare di ipotiroidismo e morbo di Cushing nel cane. Una prospettiva molto allettante...
Va be', vi lascio questa.

Ingredienti: 4 fette di spada da 150g l'una, 3 cucchiai di capperi sottosale preferibilmente di Pantelleria, 1/2 bicchiere di vini bianco, il succo di 1 limone, olio, pepe, prezzemolo tritato, farina.

Preparazione: Infarinate le fette di spada, poi fatele rosolare nell'olio caldo 2 minuti per parte. Bagnate col vino bianco e fate cuocere per 5 minuti. Unite i capperi sciacquati e asciugati e il succo del limone e lasciate restringere per un paio di minuti. Profumate col pepe e il prezzemolo, spegnete e servite le fette di pesce irrorandole col sughetto.

Mia mamma è nata in campagna, nell'Oltrepo e mi racconta che, quando d'estate andava dalla nonna, spesso facevano la zuppa pavese con le uova raccolte nel pollaio. Io sono nata in città, le uova le compro al supermercato, ma questa credo che sia una variante, profumata d'esotico, di quella ricetta storica.

Ingredienti: 200g di riso, 150g di petto di pollo, 4 uova, 1 carota, 1 porro, 100g di germogli di soia, 2l di brodo, olio, sale, salsa di soia

Preparazione: Far bollire il brodo, buttarvi il riso e far cuocere per 10 minuti. Unire il petto di pollo tagliato a cubetti e far cuocere per altri 15 minuti. Nel frattempo scottare in acqua bollente salata la carota a julienne, il porro a rondelle sottili e i germogli di soia. Sgusciare nei piatti le uova, condirle con un filo d'olio e la salsa di soia. Suddividere le verdure nelle fondine e completare con un paio di mestoli di minestra di riso e pollo.

Ormai la stagione del basilico è finita (lo si semina in marzo/aprile e le foglie vengono raccolte per tutta l'estate), ma perchè rinunciare a un buon piatto di pasta al pesto? basta usare la salvia che viene raccolta anche in autunno! Inoltre una volta si diceva che chi ha la salvia nell'orto ha la salute nel corpo...

Ingredienti: 350g pasta corta tipo fusilli, 20g noci, aglio, olio, 2 cucchiai di pecorino grattugiato, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, salvia, latte

Preparazione: Lessare la pasta in acqua bollente salata. Nel frattempo frullare la salvia con l'aglio e le noci. Unire i formaggi e 3 cucchiai d'olio. Aggiungere un po' di latte a filo, quanto basta per ottenere un composto cremoso. Scolare la pasta e condirla con la salsa preparata.

Uffa, volevo scrivere questo post ieri sera dal prontosoccorso dove faccio la notte ma mi hanno tolto internet! E ho pure avuto a che fare con un pazzo. Ma questa è un'altra storia e verrà raccontata un'altra volta (forse).
Riguardo alla mia domenica in montagna invece, bellissimo giro sul lago di Como. Le nubi alte ci hanno permesso di godere del fantastico panorama. E la compagnia era ottima: era parecchio che nn mi divertivo così.

Regione: Lombardia, provincia di Como

Località di partenza: Monti di breglia, raggiungibili da menaggio seguendo per Plesio

Meta: Monte Grona (1728m)

Dislivello: 732m + 289m se si vuole salire anche sul Bregagnino (1905m) da dove la vista si spinge anche in Valtellina

Punti di appoggio: rifugio Menaggio (1408m); appartenente al CAI di Menaggio, dispone di 24 posti letto ed è aperto con servizio di alberghetto tutti i we dell'anno e continuativamente da giugno a fine settembre; 0344-37282; gestore: 333-7115501; www.rifugiomenaggio.com 

periodo:l'itinerario è in genere percorribile tutto l'anno, ma è sconsigliabile dopo forti nevicate la salita al Grona per i tratti esposti; io l'ho fatta domenica 22-10-06 e ho raccolto parecchie castagne.

tempo di percorrenza: 3h + 1h se si sale sul Bregagnino

Tipo di percorso: itinerario ad anello su sentieri ben segnati

cartografia Kompass

difficoltà: T fino al rifugio, poi E/EE (tratti esposti e ultimo pezzo attrezzato)

Presenza di acqua lungo il percorso: no

Itinerario: Parcheggiata l'auto poco sopra i Monti di Breglia alla fine dell'asfalto, ci si incammina lungo la sterrata per prendere ben presto una mulattiera sulla destra indicata come "percorso alto panoramico". Si sale nel bosco di latifoglie e si affronta poi un tratto in falsopiano con bellissimi scorci sul lago. Arrivati al rifugio (40'), si continua in salita seguendo le indicazioni per la "Direttissima". Per ripidi prati si giunge ad un colletto e si prosegue verso destra per sentiero esposto e facili roccette fino ad arrivare poco sotto la vetta rocciosa che si raggiunge con l'aiuto di una corda fissa (1h30). Dopo la meritata pausa, si inzia la discesa tenendo la sinistra e, lungo il filo dell'ampia cresta erbosa, si arriva alla Forcoletta e successivamente alla cappelletta di S. Amate (1616m; 2h). Da qui, per chi ne avesse voglia, si può risalire lo spallone del Bregagnino (1905m; 2h30). Ritornati alla cappelletta, si scende seguendo il sentiero con vecchio segnavia giallo/rosso che si dirige verso destra confluendo successivamente sull'itinerario di salita.

Ieri bellissima giornata in montagna con un'ottima compagnia. Era da tanto che nn mi divertivo così. Invece stamattina cacciar fuori i piedi dal letto per andare a lavorare è stata molto dura! Ma prima di raccontarvi le mie imprese vi lascio questa, golosa variante del solito risotto.

Ingredienti: 280g di orzo perlato, 1 cuore di sedano, 1 carota, 1 cipolla, 50g di grana grattugiato, 100g di prosciutto cotto affumicato, cumino, olio, sale, brodo

Preparazione: Affettate sottilmente la cipolla e tritate grossolanamente la carota e il sedano. fate appassire le verdure in un po' d'olio con un pizzico di cumino. Unite l'orzo, lasciate insaporire e bagnate con il brodo bollente, un mestolo alla volta. Quando sarà cotto (occorreranno circa 20 minuti), unite il parmigiano e il prosciutto a cubetti piccolissimi. Mescolate e servite.

Ancora un piatto per gustare tutti i sapori dell'autunno.

Ingredienti: 350g di pasta tipo linguine, 200g di funghi tipo pioppini, 500g di castagne, 1 bicchiere di panna, prezzemolo tritato, sale, pepe, burro, aglio

Preparazione: Scottare le castagne in acqua bollente per 10 minuti, pelarle e portarle a cottura. Far spumeggiare il burro con l'aglio, unirvi i funghi ben puliti e far rosolare 10 minuti. Passare le castagne al passino, unire le purea ai funghi e versare la panna. Far sobbollire per 5 minuti, regolare di sale e pepe e completare col prezzemolo tritato. Lessare la pasta in acqua bollente salata, scolarla e condirla con la salsa.

Note: i piopparelli (pholiota aegerita) sono dei funghi che crescono spontanei dalla primavera all'inizio dell'inverno sui tronchi dei pioppi o di altre latifoglie. Oggi coltivati, presentano cappello tenero e gambo più fibroso, motivo per cui devono venir consumati giovani. Dal sapore che ricorda la nocciola, risultano più digeribili dei chiodini con cui possono venir sostituiti.

Un risotto facile facile ma originale...

Ingredienti: 300g di riso, 80g di provola affumicata, 1 cucchiaio di pistacchi tritati, 1 cucchiaio di noci tritate, 1/2 cipolla, olio, brodo, vino bianco.

Preparazione: Fate appassire la cipolla tritata con l'olio. Unite il riso e fate tostare. Sfumate con il vino bianco, poi bagnate con il brodo bollente, un mestolo alla volta. Appena prima di spegnere, unite la provola a pezzetti piccolissimi. Servite spolverizzando con i pistacchi e le noci.