SILVA MALA

Pubblicità con canzone di Rino Gaetano


Che orrore mi ha fatto sentire un “pezzo” di canzone del grande Rino Gaetano “manipolato” così malamente per fini esclusivamente commerciali .Non c’è offesa più grande che si possa fare alla sua memoria e alla sua poesia  : operare un taglia e incolla della sua canzone “ E Berta filava”, per prendersi solo il “pezzo buono “,buttando via tutto il resto e associarlo alle prestazioni di un oggetto così materiale , quale è di fatto un automobile .E’ come prendere una tela di Leonardo a forbiciate per ritagliarsi solo il particolare desiderato , arredare il salotto di casa e poi buttare via nel cestino quello che avanza.E Berta filava è una delle più belle canzoni di Rino .Lo vorrei gridareee.Ogni volta che la ascolto scopro delle energie e dei messaggi sempre nuovi. Rime secche ,dirette ,che ti entrano subito nell’anima .E’ ovvio che la Berta che filava la lana d’amianto non può interessare i Signori pubblicitari .Interessa quella che fila dritto ,quella che fila dritto nella mente della gente ,quella che fila dritto fino all’ossessione per vendere più auto ,sempre di più auto ,auto tutte uguali e che filano dritto nella mente della gente !A proposito di auto e Fiat ,ecco la canzone di Rino che dedico ai creativi Signori pubblicitari :L’operaio della Fiat (la 1100) Hai finito il tuo lavoro hai tolto trucioli dalla scocca è il tuo lavoro di catena che curva a poco a poco la tua schiena neanche un minuto per ogni auto la catena è assai veloce e il lavoro ti ha condotto a odiare la 128 Ma alla fine settimana il riposo ci fa bene noi andremo senza pensieri dagli amici a Moncalieri . . . la millecento,la millecento . . . Hai lasciato la catena un bicchiere di vino buono ti ridà tutto il calore trovi la tua donna e fai l'amore sei già pronto per partire spegni tutte le luci di casa metti il tuo abito migliore e pulito lasci al gatto la carne per tre giorni e insieme a una Torino abbandonata trovi la tua macchina bruciata . . . la millecento,la millecento,la millecento . . .