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A colmare la mia sera
Correva il mio destino
nelle spire degli affanni,
giostravano i pensieri
in lidi assai lontani,
e le orme tormentate
incidevano il mio suolo;
giungevi dal mistero
a colmare la mia sera,
ritrovavo nei mattini
il sorriso delle albe
e gioivano i miei baci
nell'azzurro del tuo sguardo.
Ti specchiavi nei tramonti
celestini del creato,
negli anfratti della sera,
fiorivan Ie passioni
e gli amori puberali
ritrovavo nell'incanto.
Rinasceva il mio ardire
brillando in nuovi giorni
e, con limpida purezza,
i miei palpiti felici,
univo già al tuo cuore.
Silvano Astraldi
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UNA CRITICA
Questo autore conserva nel suo cantare temi mistico-esoterici e psicologici che ricordano fortemente la poetica montaliana; la Liguria fa da sfondo ideale per parlare di emozioni profonde attraverso simboli (ad esempio le immagini espressionistiche di Nuovi mondi: falci illuminate, fiorivan steli gialli, azzurri cieli alti e l’evocazione del passato correvamo in vie serene e del futuro incombenti e inesplorati / attendevan nuovi mondi / e su future rive umane). Anche le immagini angeliche e la descrizione di esperienze estatiche s’avvicinano molto a Montale (vedi in Angeliche premure i passi: dalle angeliche premure estasiati eravamo e felici volavamo su abissi celestiali, o sostavamo in mondi chiari. La Liguria, e in particolare il mare, rappresentano simbolicamente per il mistico Silvano la legge del Padre, legge che compare poi esplicitamente nel tema celestiale esoterico cristiano di Entro l’animo serbava.
(Laura Caviola)