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« GIORNATA MONDIALE DELL'...PASTASCIUTTA AL CAMINO! »

I CASCHI DELLA POLIZIA E IL NUOVO ORDINE MONDIALE

Post n°151 pubblicato il 11 Dicembre 2013 da Silvio.Perroni
 

Non è questione di impressione, ma di fatti. Il gesto dei poliziotti è un fatto. Nessuno più di loro sa cosa vuol dire un simile gesto. C'è in ballo la tenuta delle istituzioni. E ripeto la distinzione importante che molti invece non fanno quando dicono che lo Stato, le istituzioni, ci stanno distruggendo e devono essere cambiati: lo Stato, le istituzioni sono una cosa, i nostri governanti che le abitano un'altra. Le istituzioni siamo noi, è la nostra società, la nostra comunità, sono le nostre fondamenta; se le distruggiamo, distruggiamo questa comunità. Non sono le istituzioni il nostro obiettivo, ma chi le abita. Sono i nostri governanti che creano il male in cui ci ritroviamo. E sono i nostri governanti che stanno distruggndo le istituzioni stesse, lo Stato. Se le forze dell'ordine non garantiscono più la tenuta delle istituzioni, specie in contesti, come ora, di fragile legalità e rappresentanza dei governanti, a partire dal presidente della repubblica, chiunque si può arrogare il diritto di intervenire fuori dalle regole democratiche. Che è quello che vogliono. Quel gesto è un messaggio a quei poteri. Per questo si sta facendo tanta cagnara su quel gesto, che altrimenti non sarebbe così importante. Si dovrebbe inoltre considerare che nella rivoluzione "ideale" la disponibilità delle forze dell'ordine non dovrebbe essere considerata, si dovrebbe contare solo sulla forza del popolo, ed anzi, è comunque auspicabile che le forze dell'ordine restino imperterrite a fare il loro dovere, limitato alla esecuzione degli ordini lì dove corrispondenti alla legge. Questo garantirebbe la difesa delle istituzioni, dlela legalità, e infine della stessa comunità, in una fase di cambiamento sostanziale. In caso contrario non ci si potrebbe più fidare, perchè le forze dell'ordine si arrogherebbero il diritto di decidere con chi stare, e questo obbliga chi prende il potere a sostituirli in blocco. Attenzione comunque, non tutti i poliziotti l'hanno fatto, così come non tutti i sindacati dei poliziotti hanno dichiarato apertamente che era un gesto di condivisione. Anche tra la polizia, come dapertutto, non sono "uniformi". C'è quindi speranza. Un altro fatto è che Grillo ha apertamente invitato le forze dell'ordine a non garantire più la loro affidabilità nel proteggere le istituzioni. E' un fatto, c'è poco da dire. Consapevole o meno, Grillo diventa così "certamente" pericoloso, mentre prima le contraddizioni della mancanza di un processo decisionale esplicito, dei legami economici e di uno dei fondatori del M5S con i poteri forti, e alcuni punti del programma M5S, potevano essere solo degli indizi. Grillo quindi NON E' L'UNICA SPERANZA CHE ABBIAMO, MA LA CERTEZZA ORMAI CHE FA PARTE DEL GIOCO. Da Celentano a Grillo, dai network alle principali figure politiche trasversali a tutti i partiti, ci stanno tutti "invitando", in un modo o in un altro, ad accettare la "venuta" di questo "nuovo ordine mondiale". Il fatto che viene da tutti questi nominato in questo modo particolare, o simili, che viene auspicato come qualcosa di nuovo e positivo, fa capire chiaramente che è parte di un progetto già stabilito in precedenza, da molto, e ormai diffuso capillarmente in tutti i contesti. Ora anche l'ENEL, nelle sue pubblicià, parla dei cittadini come di "guerrieri". Proprio in questi giorni è uscita questa sua nuova pubblicità. Ci hai fatto caso?  Forse sembro paranoico, ma che le masse sono condizionate dalla pubblicità è un fatto, e che la pubblicità è uno dei principali veicoli degli stereotipi della collettività immaginaria di riferimento dei popoli è anch'esso un fatto. Ciò che percepisco, chiaramente ormai, senza più ombra di dubbio, è che la classe dominante ha deciso di cambiare, ed in modo drastico, distruggendo la storia dei popoli e delle costituzioni, per sostituire tutto con un nuovo modello. Ma ho anche chiaro che per farlo hanno bisogno dei popoli, che ci sia una accettazione, così come finora era stato da noi accettato il patto di schiavitù che è stato valido finora: noi abbiamo accettato di concedere il potere e la responsabilità della consapevolezza a pochi, che in cambio ci hanno garantito un certo benessere. Quel patto non può più essere garantito, perchè un simile patto non può durare a lungo, in quanto non giusto, nelle armonie della vita, non esplicito, ma ottenuto con l'inganno. E come tutti gli inganni, anche questo ha le gambe corte, perchè la coscienza di ognuno lavora in continuazione nel ricordarci i nostri doveri di vita, e prima o poi ci riesce. Per questo il potere investe in modo sconsiderato, fuori d aogni canone di economicità, proprio contro le tanto decantate regole di mercato, negli strumenti di condizionamento, distrazione, illusione. Questo patto non espresso è stato rotto dalla classe dirigente, o se vogliamo dalle regole della vita. Se non se ne forma un altro, altrettanto inespresso, così da viziare le nostre coscienze, la classe dirigente perderà il suo potere. Devono quindi agire in fretta. E facendolo, sono obbligati a scoprirsi, come sta infatti accadendo, almeno agli occhi di chi sa, pur nei loro tentativi mistificatori. Che questo nuovo ordine mondiale sia deleterio per i popoli è certo, perchè ce l'hanno tenuto nascosto finora, e perchè si vuole ottenere distruggendo il passato, dove nel "passato" ci sono i valori fondamentali della vita, bagaglio culturale comunque acquisito, ma fortemente corroso, e mai come oggi, proprio da quei poteri. Grillo non è una speranza, ma una certezza ormai di appartenenza a questo progetto. Non lasciamoci vincere dalla tentazione. Dobbiamo resistere. Anche a Grillo. L'unica vera speranza siamo noi stessi.

 
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