Creato da: magohmet il 10/03/2006
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evoluzione tecnologia e strategie di mercato?

Post n°4 pubblicato il 10 Marzo 2006 da magohmet
 
Foto di magohmet

Come evolve velocemente la tecnologia! Sembra un mercato che non si arresta mai: oggi sgraniamo gli occhi davanti all'ultimissimo e potente personal computer, ma domani ce c'è già un altro che surclassa il precedente. Insomma, una marcia inarrestabile. Ma quanto ci condiziona la tecnologia? E' giusto spendere così tanto per adeguarsi agli articoli appena usciti? La nostra qualità di vita migliora se ci aggiorniamo rapidamente quanto il mercato? Ma dove andrà a finire questo incalzare di novità tecnologiche? Beh, su questi quesiti incerti, possiamo fare alcune riflessioni, partendo da molto molto lontano: lo scopo primario della vita di un uomo. Non vi saranno problemi a riconoscere che lo scopo di ogni uomo è di ricercare la felicità (e ciascuno cerca di farlo a modo suo, raggiungendo o meno l'obiettivo; c'è chi vuole diventare ricco, chi fa volontariato, chi trova la gioia nei figli, chi nel lavoro, chi nello sport, chi nelle passioni, chi nella fede, chi nella politica, chi nella droga o nell'alcol, chi nel sesso). La radice comune di tutte le attività umane è la ricerca della soddisfazione personale. Nel corso della storia l'uomo ha trovato vari strumenti per facilitare il suo intento (costruire case, città, luoghi di ritrovo culturali-religiosi-ludici, erigere strade, ponti, monumenti, mezzi di trasporto, tecniche di lavorazione, lingue, linguaggi, mezzi di comunicazione). La tecnologia, in particolare mi riferisco a tutti i dispositivi elettrici ed elettronici rivolti ai consumatori (computer, tv, cellulari, foto e videocamere, elettrodomestici), è uno di questi strumenti che si è sviluppato in maniera esponenziale perché è universalmente riconosciuta: chi rinuncerebbe ad una tv o ad un frigo al giorno d'oggi? No, penso sarebbe da pazzi rinunciarvi! Però qualcosa va detto, perché non è proprio tutto rose e fiori. La tecnologia entra nella nostra vita per migliorarla, tuttavia non si limita a mogliorarla, ma ne induce delle modifiche, delle distorsioni: la gente esce meno di casa perché guarda la tv, la conversazione con un amico viene interrotta da una chiamata sul cellulare, ci preoccupiamo per un attentato che avviene dall'altra parte del mondo e magari non sappiamo che il nostro vicino picchia i figli, stiamo attenti a come ci comportiamo perché siamo sotto gli occhi di una telecamera, ci alziamo prima al mattino per fare la lavatrice e sfruttare la tariffa bioraria, interrompiamo la nostra attività per metterci in posa per una foto. Ora poniamoci una domanda: si stava meglio nella vita di prima senza tecnologia (o con meno tecnologia) o nella vita di ora con la tecnologia (e i cambiamenti da essa introdotti)? Quanto è migliorata la nostra esistenza dal punto di vista della comodità? Beh, sicuramente molto, perché facciamo meno fatica e riceviamo informazioni molto velocemente. Ma in termini di libertà? Forse è peggiorato, perché siamo schiavi dei tempi scanditi dalla tecnologia. E poi siamo obbligati ad allinearci al resto del mondo: cosa succede se non abbiamo un telefonino al passo con i tempi? E se non possediamo un pc per ricevere le e-mail dal nostro amico che vive a Londra? E' utile anche fare un'ulteriore riflessione: siamo noi a possedere la tecnologia o è la tecnologia a possedere noi? I dispositivi elettronici sono una scatola chiusa o aperta? Beh, qui mi sbilancerei per prima opzione, perché tutti i produttori di prodotti tecnologici (e programmi proprietari) fanno di tutto per evitare che l'utente finale possa mettere mano all'apparecchio: avete mai provato ad aprire un asciugacapelli di ultima generazione? Perché non utilizzano le classiche viti a croce in modo che qualsiasi comune mortale riesca ad aprirlo con un cacciavite? E quante volte vi si è rotto il cellulare, che avete portato in negozio, il quale lo ha spedito al centro assistenza per poi sentirvi dire (dopo 1 mese di disagio) che non si può riparare ma bisogna prenderne uno nuovo? Qual è l'aspettativa di vita dei dispositivi elettronici di ultima generazione? Sembrano fatti apposta per rompersi dopo poco tempo, così da costringervi a sostituirli! Insomma, noi utenti finali siamo e rimaniamo tali, pendiamo dalle labbra dei produttori che utilizzano il nostro bisogno di tecnologia per fare i loro affari. Ed infine poniamoci questa domanda: l'oggetto che ci vendono come di ultimissima generazione è veramente il meglio di ciò che ci possono offrire o è solamente quello che a loro rende economicamente di più in quel determinato momento? O forse i produttori sono già avanti di decenni però ci aggiornano un passino alla volta per non bruciare le tappe (e quindi i guadagni)? Ormai si sa che la tecnologia di cui abbiamo parlato sopra tende a convogliarsi in un unico dispositivo che accompagnerà la persona (già, fra una decina d'anni o poco più ogni persona avrà un oggetto portatile, che racchiude le funzioni di pc, televisore, cellulare, radio). Già qualcosa si sta muovendo in questo senso (vedi il videofonino, oppure il windows media center, o il voip). Però si ha come l'impressione che ci stiano prendendo in giro: è possibile che nel 2006, dopo che l'uomo ha spedito un robot su marte, non sia ancora in commercio un aggeggio elettronico che racchiuda le funzioni suddette? Si tratta solamente di integrare tecnologie già esistenti, nessuna nuova invenzione! E poi, perché esistono tanti standard fra loro incompatibili? Perché si tratta di standard proprietari e ognuno vorrebbe imporre il proprio a scapito degli altri, ma l'agguerrita concorrenza non permette che ciò avvenga (o almeno non in modo veloce). Cosa possiamo fare per alzare la voce e dire che ciò che sta avvenendo sulle nostre spalle non ci và? Sù con il morale, il bello di tutto ciò è che anche noi abbiamo i nostri strumenti, solo che non sappiamo utilizzarli molto bene. A mio avviso l'arma per combattere questo mercato tecnologico orientato al business a scapito del consumatore è la conoscenza e l'informazione. Insomma, leggiamo, informiamoci, studiamo, facciamo scelte più consapevoli. Così prima di acquistare un elettrodomestico, diamo un'occhiata alla classe di consumo energetico: scartiamo quelli con rendimento più basso. Prima di acquistare un pc, informiamoci chi è veramente il produttore e quali sono le sue strategie di mercato o il suo missing, prima di installare un sistema operativo chiediamoci se non è il caso di migrare ad un sistema open source (pinguino), prima di comperare una stampante chiediamo se le cartucce sono reperibili, prima di acquistare un compact disc, chiediamoci chi è quel cantante (o che cosa dicono i suoi testi se si tratta di gruppi stranieri), tanto per fare qualche esempio. In sintesi voglio sottolineare l'importanza che tutti gli uomini hanno la possibilità di dire la propria e possono farlo attraverso la conoscenza, un bene che è di tutti e che nessuno ci può togliere. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità. Ciao.

 
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