LUDWIG

OLTRE - 8a parte (di SIMONJOYCE)


Quando venne l'alba le lasciò sul cuscino un biglietto e con inusuale delicatezza le tirò su le lenzuola che durante il sonno erano scivolate fino a lasciarle scoperto il seno. Chiuse silenziosamente la porta e scese di sotto. Qui ad attenderlo con un sorriso di plastica vi era la domestica, che portava con se il vassoio pronto per la colazione. Come chi è troppo sicuro di aver capito chi ha di fronte, la solerte signora accennò:- Buongiorno, spero per lei che abbia passato una soddisfacente nottata, her major.Quell'aggettivo, soddisfacente, non era stato scelto a caso e non gli piacque. Vi era qualcosa di evidentemente torbido; qualcosa fuori luogo per una semplice speranza. Hans rispose seccamente augarando a sua volta la buona giornata, prese solo una tazza di caffè. Di qui tempi era un privilegio non da poco; lo assaporò con l'attenzione e la calma che meritano le cose buone e preziose. Soddisfatto della bevanda, si rivolse alla vecchia:- Signora, lei è tedesca?Negli occhi della domestica, s'accese l'orgoglio di avere origini pomeraniche. Se li avesse avuti, avrebbe sbattuto i tacchi come il più fiero dei nazisti. Una fierezza che non era certo un punto di merito agli occhi del Maggiore. Ma lei non lo sapeva. - Signora, il fatto che sia tedesca, non le concede talune libertà. Ne la rende immune da... spiacevolezze. Faccia bene il suo lavoro e non si occupi di altro. Ha inteso?Il sorridere stretto e fintamente cordiale di Weidmann cancellò, in un attimo, ogni proposito confidenziale della donna, che rimase immobile con il vassoio retto a fatica dalle mani percorse da tremiti.Prima di incamminarsi verso l'uscita, il maggiore raccomandò che la ragazza che dormiva di sopra venisse trattata al meglio; come fosse sua ospite. Era così che lui la intendeva. Per il maggiore, varcata la soglia, ad attenderlo vi erano Stolz e la sua auto."Quando sarai sveglia, voglio che ti senta mia ospite. Darò disposizioni che nessuno ti faccia dei torti. Mi spiace solo che tu non possa uscire. Non per il momento almeno. Finchè ci sarò io non dovrai temere nulla. Buona giornata."Ripose la testa sul cuscino e la luce che filtrava dalle tende le sembrò un pò più chiara e luminosa.Al comando, trovò Wailar e dopo i saluti di rito si chiusero insieme nell'ufficio del Maggiore. Aveva letto bene il rapporto ed era pienamente consapevole del significato delle scarne cifre che descrivevano la situazione. Lo stesso valeva per il capitano.- Cosa facciamo?Hans accese la sua prima sigaretta della giornata; tirò una boccata profonda e pensierosa:- Il necessario ed anche di più. Il primo problema da risolvere sarà trovare i ricambi per i carri, specie i motori. Non credo che al comando supremo siano così sciocchi da pensare che possiamo combattere con le fionde.- Non ci giurerei....Wiedmann si lasciò andare ad una breve e sarcastica risata:- Si, in effetti potrebbero pensarlo.- Devo inoltrare formale richiesta?- Le carte bollate, mio caro Wailar, sono troppo lente. No, userò un canale diverso; poco ortodosso certo; ma quasi certamente più efficace.- E' il quasi che mi preoccupa.- Lasci a me questo compito. Nel frattempo tiri fuori da questo posto fino all'ultima goccia di carburante. A questi bifolchi non serve, serve a me.- Si, her major, fino all'ultima goccia