LUDWIG

Oltre (di Simon Joyce) - 12a parte


Doveva esservi qualcosa di realmente importante se lo aveva fatto convocare con la massima urgenza. Così si era espresso il solerte Meschner e non vi era motivo di dubitarne. Lasciò ad un sottotenente la consegna di completare gli ordini di pattuglia per quella giornata e con passo affrettato si avviò per raggiungere l'ufficio del maggiore.I corridoi del comando, illuminati da grandi finestroni, erano pieni della frenetica compostezza dei suoi occupanti, mentre i quadri alle pareti ed i busti i marmo ne testimoniavano un'altra vita. Lontana come quella dei suoi vecchi padroni. Guardava spesso il giardino circostante, pieno di colori, come il suo lasciato in Baviera. Poteva sentirsi un po' a casa.Quando fu da Weidmann, la stanza era piena di fumo già a quell'ora, tanto da apparire meno illuminata di quanto una mattina serena e solare potesse fare.Lo vide che era in piedi, concentrato a studiare una cartina topografica della città, tenuta ferma ai lati da un fermacarte a forma d'aquila ed un posacenere colmo in cui spense un'altra sigaretta. Senza dilungarsi in convenevoli gerarchici, invitò il capitano a prestargli la massima attenzione. Cominciò ad illustrargli come Granischka fosse una cittadina non troppo estesa e divisa in due dal passaggio di un fiume. Il Lech. A tenere insieme le due porzioni urbane vi erano tre ponti in muratura, non particolarmente pregevoli ma funzionali al passaggio di mezzi corazzati. Wailar lo seguiva, sebbene non sentisse nulla di cui non conoscesse già.- Come sa, molti degli edifici per noi importanti sono qui, ad ovest. E questa, per noi è una fortuna.- Cosa intende fare?La volontà di Hans era quella di spostare, quanto importante. Sapeva di chiedere uno sforzo non indifferente ai suoi. Ma aveva buone ragioni che non ammettevano repliche contrarie.Per quanto fiducioso Wailar chiese il motivo di quella progettata fatica. Il maggiore parve sorprendersi, tanto sembrava chiaro ai suoi occhi, il suo intento. Accese ancora una sigaretta e con un ghigno tronfio di soddisfazione:- Mineremo i ponti. Tutti.Sebbene interdetto, al capitano fu finalmente chiaro, il disegno. Le forze andavano concentrate nella parte meno esposta ad una direttrice d'attacco. Ridotto il perimetro da difendere, la resistenza sarebbe stata più efficace. Senza i ponti ogni aggressore avrebbe dovuto trovare un'altra via per entrare in città.- Il fiume non presenta guadi attraversabili da carri. Per questo, ho mandato Brawm a fare un giretto. Niente per un centinaio di chilometri a nord ne a sud. Non si poteva sperare di meglio. Wailar dovette ammettere la bontà dei ragionamenti del maggiore ma...- E se dovessimo contrattaccare?Parve guardarlo paternamente:- Mio caro Wailar, si renda conto che siamo destinati a cadere. Possiamo ritardarne il giorno. E lo faremo con ogni mezzo e sforzo. Ma non evitarla. Contrattaccare? E come? A parolacce?Si sedette sotto il peso di quella consapevole realtà. Il fumo saliva lontano come ogni illusione.- Siamo destinati alla sconfitta, allora.- Possiamo scegliere il modo di perdere, però. Ricorda Ettore a Troia? Vuole un bicchiere di vino?Bevvero insieme del buon rosso, eredità di Bauermann.- Li facciamo saltare subito?- No, quando sarà il momento, tuttavia facciamoci trovare pronti. Una volta minati, saranno sorvegliati e nessuno, ripeto nessuno potrà attraversarli o avvicinarcisi senza essere perquisito preventivamente. Organizzi quanto necessario.A quel punto il capitano aveva i suoi ordini ed il suo bel da fare. E quando fu sul punto di lasciare l'ufficio del maggiore:- Ah Wailar, un'ultima cosa. Ai trasgressori dovrà essere sparato a morte. E' necessario.- Capisco.- Maggiore, se ci martellano con l'artiglieria?Hans lo guardò sconsolato, mandando giù l'ultimo sorso:- Non si può avere tutto dalla vita, non crede? Alla nostra salute- Ha ragione, lo avevo dimenticato. Alla sua, her major.Quando dall'altra parte della porta udì la voce del sergente chiederle il permesso di entrare, ebbe timore del dissolversi di quella gioia. La guardò sollevato che l'abito fosse di suo gradimento e provò compiacimento per la sua scelta.- Signorina, quando sarà pronta; l'accompagnerò per delle commissioni. L'aspetto di sotto insieme con l'autista. L'abito lo lasci qui, nessuno glielo toccherà.Era turro vero. Come aveva detto Hans. Rispose di essere pronta per andare. Stolz attendeva vicino all'auto come un bravo chauffeur.- E' mai stata a bordo di una Mercedes, signorina?Le arrossirono le guance.- No, mai.- La vita riserva sorprese. Prego l'aiuto a salire.