LUDWIG

... continua da prima... insomma dal post di sotto


La prima cosa che ho fatto è stato reperire quanto più materiale possibile liberamente fruendo dalla rete. Sono documentato su quasi tutto: dalla postura al bending, dal famigerato barré ai power chords (si legge cords!!!) alle tab. Pronto, allora parto: il primo giorno è stato vagamente disillusorio; avambraccio indolenzito, polso ligneo e mano sinistra pietrificata. Oh non pensavo certo di diventare The Edge in un'ora... però speravo di svegliare un talento innato (scherzo, sono autoironico; siate autoironici nella vita altrimenti si diventa tragicamente e seriosamente comici... ugualmente). Ho però fatto una scoperta sbalorditiva: ho una mano sinistra. Direte, questo è fuori, non se ne era accorto prima? Allora faccio una domanda, se siete destri quante volte fate affidamento sulla sinistra? Quando aziono l'indicatore di direzione in auto... Quanto è precisa la sinistra? Ecco in questo senso si scopre di avere una mano sinistra. E' fondamentale perchè è quella che preme sulle corde; e i suoi ditini (licenza poetica) vanno a spasso sul manico e nasce tutto da lì. Tutto un mondo di armonie e di emozioni. Deve essere precisa, forte, e il più possibile articolata e fluida. Non sono cose facili che si realizzano dall'oggi al domani, per questo è importante la passione; altrimenti il primo pensiero sarebbe: chi me lo fa fare??? A maggior ragione considerando che le prime corde (nda: di tante cose o vi documentate oppure leggete e basta... e zitti), quelle più sottili dopo un pò sembrano penetrare nei polpastrelli. E vi bruceranno, oh si se vi bruceranno. A me ormai non fanno quasi più nulla, grazie al dio minore dei chitarristi, all'ispessimento cutaneo. E alla costanza. La strada è lunga molto lunga ma intanto il do maggiore mi riesce quasi pulito, comincio a suonare "Come as you are" dei Nirvana e questo mi gratifica. Col tempo verrà tutto il resto, non ho fretta. Intanto son contento. E non è poco. Perchè faccio qualcosa che ho sempre desiderato; perchè non mi lascio influenzare dalle difficoltà, dai disfattisti e da quelli che pensano che la vita sia riassumibile soltanto in soldi, mangiare, sesso. E che raggiunto ciò, abbiano tutto. Ma ci sono anche altre cose: i sogni, per quanto piccoli per quanto realizzabili in piccolo, non dimenticateli anzi muovetevi ed inseguiteli. Io non sarò mai come Jimi, forse non scrivo neanche bene (non questi post ma i pezzi di racconto disseminati in passato) e forse tu che leggi non dipingerai mai "come quelli famosi solo dopo morti" ma in fondo neanche Picasso metteva gli occhi al posto giusto. L'importante è partire e godersi il viaggio.Simon è così. Creativo, appassionato, a volte sopra le righe, forse persino antipatico nel suo gusto del dissacratorio (ma esiste questa parola?). Ma è se stesso. Altrimenti se muore Simon e muore anche A.