LUDWIG

Oggi


La domenica e' talvolta fatta di riti, non che mi piaccia poi molto la monotonia ma tant'e'. Un appuntamento fisso e' la messa alla tv, io non la guardo, le volte che sono entrato in chiesa e' stato per un matrimonio altrui o per un funerale. Vado in chiesa di mia spontanea volonta' quando sento dentro di me il bisogno di parlare con Lui. Parliamo poco a dire il vero, talvolta ci scontriamo. Comunque passata la messa mi sono soffermato ad ascoltare le parole del Santo Padre. Ritengo che possa essere l'uomo giusto al momento giusto ma questo non centra. Mi ha colpito una frase che ho voluto scrivere su carta perche' non si perdesse nel tram tram del quotidiano: la vita bisogna metterla in gioco per i grandi ideali. Gli ideali... dove sono finiti gli ideali grandi o piccoli che siano? Siamo ancora capaci di inseguire un ideale? O forse ci abbassiamo troppo spesso a inseguire un materialismo trasformato in esigenza dalla maggioranza, dalla normalita' presunta. Tutto e' merce di scambio? Tanto tempo fa, da qualcuno ammantato di buoni sentimenti (attenzione riempirsi di belle parole e' semplice), fui tacciato di essere un idealista e che avrei fatto meglio a scendere a compromessi, si anche nei sentimenti. Insomma piuttosto menti ma non rimanere senza... Risposi che idealista o meno, preferivo non ingannare nessuno. Che mai avrei ceduto alla materia. Gli idealisti, sono "pericolosi", risposi, perche' sono disposti a morire per l'idea che inseguono ma sono quelli che non si vendono. Dunque perche' piegarsi a qualcosa che non da il gusto cercato, snaturandosi, turandosi il naso se vogliamo qualcosa che ci renda la felicita' vera piena e che non sia un surrogato, anche se significa aspettare (attivamente).Non mi nascondo che nella vita ci vogliano dei compromessi, nelle relazioni di ogni tipo, ordine e grado. Ma i compromessi sono accettabili sui dettagli, sugli angoli da smussare. Ma sul nucleo no, su valori che sentiamo nostri, no. Non saremmo noi stessi, saremmo qualcuno in cui non ci riconosceremmo. Non saremmo noi, e cosa c'e' di peggio che vivere come qualcuno che non si e'? Allora e' bene inseguire il proprio ideale anche se la strada impervia, perche' saremo pienamente noi stessi. Dunque oggi traccio una riga e riparto.Ps: non sono un filosofo che si arroga il potere di elargire il "verbo" con un blog, ma una testa pensante e Dio sa bene quanto ce ne sia bisogno di teste pensanti. Libera mente in libero spazio.