LUDWIG

Una lettera (di SJ)


Russia, 11 Gennaio 1813Amor mio,Solo adesso posso scriverti questa mia, tutto intorno a me è fermo e posso riposare su di un tronco gelato. Per grazia dell'Iddio posso usare ancora le mani. Ti scrivo per avere l'illusione di averti accanto. Perché pensandoti possa tornare sulle mie ghiacciate labbra quel sorriso che tu sola sapresti donarmi.Ti scrivo per rinnovare una volta di più la promessa che mi lega a te anche in questa cattiva sorte. Sono giorni ormai che ci trasciniamo a fatica, in piccoli gruppi, sconosciuti gli uni altri altri, sulla strada che ci ricondurrà alla nostra amata Francia. Il nostro solo scopo è sopravvivere, al freddo, ai russi, all'indifferenza. Questo è quello che ci rimane del nostro orgoglio e delle mille bandiere, gloriose e superbe che partirono la primavera scorsa. Questo sconfinato e bianco deserto ci avvolge in un abbraccio mortale; il vento ci sferza continuamente con l'intento di piegare le nostre ginocchia stanche. Null'altro desideriamo che ritornare alle persone che ci amano. Così l'unico calore che ancora mi tiene su è il pensiero di quando passeggiavamo lungo il fiume, raccontandoci i nostri sogni di una vita da trascorrere insieme. Ci tenevamo per mano, felici e sorridenti sotto il sole di primavera. Come sei bella nei miei sogni, perché altro di te i miei occhi non possono vedere. Eppure ogni giorno sei di fronte a me, che mi chiami muta di parole. Sei la col tuo vestito di fiori e l'ombrellino da passeggio. Io tornerò da te, dovessi lottare contro Dio in persona, ho ancora abbastanza polvere e colpi per il mio fucile. Ti amo.Per sempre tuo