L'uomo che aspettava

Quello che la cronaca italiana non dice


La cronaca italiana. Quanto mi fa pena. Riassumendo il numero delle volte in cui sui giornali appaiono le notizie di gay uccisi, picchiati, scacciati, ho compreso il vero essere della cronaca italiana. Una cronaca falsa, ipocrita perchè preferisce sparlare su fatti drammatici come questi più che affrontare temi più seri, tipo come risolverli. Non ho mai visto qualche associazione gay invocare ai cittadini "normali" (questa è una parola che non mi piace ma ci tengo a dire che è stata utilizzata in un quotidiano di cui non voglio fare il nome) di combattere questa violenza evitando l'indifferenza. Sì, perchè quando c'è lì per terra un poveretto colpito a forti bastonate alla pancia, che chiede aiuto ancora curvo, sofferente, nessuno si ferma. Purtroppo quella gente che passava lo conosceva quel povero cristo, sapeva la sua "diversità" e, al posto di comportarsi civilmente, chiamare i carabinieri, l'ambulanza, lo guardava sprezzante, indifferente. Qualcuno, disgustato (altra parole che non mi piace ma che ho trovato), esprimeva ad alta voce <<Hanno fatto bene, lo dovevano ammzzare quel frocio di merda!>>.
Quel ragazzo, poi morto dopo due settimane di agonizzazione, si chiamava Roberto Carini ed era molto giovane. Ad ucciderlo era stato probabilmente uno che lo conosceva bene e che non sopportava il fatto di avere un simile essere immondo tra il suo "mondo perbenista e puritano".L'immagine di quest'uomo, così come quella del gay ammazzato a colpi di spranghe, saranno la mia bandiera, il mio logo, il mio simbolo. La prova vivente della mia battaglia contro questo.