simor6

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.... Nata dal ventre di mia madre, nata ascoltando il suono del mio pianto, sentendo l’aria che passava all’interno del mio naso, colorando le pareti interne del mio corpo facendomi crescere come un fiore sul prato, sola e abbandonata, ho visto la confusione, fuori e dentro casa mia, dentro quelle mura che si sporcavano di apparente buonumsimo,incoerenza,vigliaccheria, mentre giocavo con i miei giocattoli i miei occhi guardavano l’odio e le lacrime che rendevano il pavimento sporco e scivoloso. Crescevo nell'inganno, passando la mia infanzia combattendo i miei problemi, le mie emozioni negative che scrivevano con una matita affilata sopra il mio cuore, frasi disconnesse, che facevano male, facendo scorrere il mio sangue fuori dal mio corpo, si attaccava nel mio letto, faceva crescere alberi giganteschi che nascondevano il fuori, che non facevano trapelare un filo di luce, tremavo dal freddo di quel bosco maledetto, da quelle foglie che facevano rumore e mi davano fastidio, così chiudevo gli occhi, e per distrarmi viaggiavo da ferma, coloravo a piacimento tutto quello che era grigio, perchè tutto era grigio nè mai bianco nè mai nero, grigio un colore che ho cominciato a detestare. Ma quando aprivo gli occhi, quel bosco era ancora lì, mi sentivo come un piccolo uccellino che cercava di volare e andarsene da quel posto che sentivo di non appartenere. Ho cercato di camminare sui rami, stando attentA a non cadere, ma le mie ali erano troppo pesanti, piene di odio, erano come petrolio su di me, rendendomi incapace di spiccare il volo. Ma più gli anni passavano e più imparavo ad aprirle, e così fu, mi buttai da quel ramo al mio diciottesimo compleanno, così come mi è sempre stato inculcato di rispettare le regole, io da buona bambina ribelle ma comunque  psicologicamente sottomessa per cercare comunque e inutilmente di essere all'altezza delle aspettative rigorosamente da figlia unica e abbastanza agevolata, così ho fatto, maggiorenne. Andai sempre più in alto, ho perso molto sangue dalla mia anima, altri uccelli hanno cercato di fermare il mio volo, ma sono andata avanti, ho perso amici, persone, ho stretto mani di anime che amavo, ho baciato labbra avvelenate, ho dato amore a chi mi ha poi dato odio, ho distrutto muri, porte di vetro massiccio che mi hanno causato ferite e lacerazioni. Il mio volo continua, il mio cuore batte così forte che riusco a volare fuori da questo pianeta grigio. Davanti a me l’infinito, la mia passione spinge il mio corpo come un propulsore nucleare, che brucia qualsiasi simbiosi di ostacolo, cercando disperatamente di incenerire il passato e mi spinge verso il futuro, attraverso tutto il presente, tento ogni giorno di recuperare affannosamente ciò che ho perso in quegli anni frenetici.Sono consapevole di andare verso quel muro che tanti sognano la notte, il muro dell’universo, toccherò la sua parete ma la mia felicità sarà così forte che colorerà tutto di azzurro come il cielo, a questo punto posso anche  chiudere i miei occhi e morire in pace, perché finalmente quello sarà il giorno più bello della mia vita, il giorno in cui ho toccato l’infinito!...simor6...
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