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Post N° 28


La teoria del superuomo       1Quando per la prima volta venni dagli uomini commisi la sciocchezza degli eremiti, la grande sciocchezza: mi misi sul mercato.E quando parlai a tutti, non parlai a nessuno. A sera, però, erano miei compagni funamboli e cadaveri; e io stesso ero quasi 1 cadavere.Ma il mattino seguente giunse a me una nuova verità: gu allora che imparai a dire: < Che mi importano il mercato e la plebe e il rumoredellaplebe e gli orecchi della plebe! >.Voi, uomini superiori, imparate questo da me: sul mercato nessuno crede a uomini superiori. E, se volete parlare lì, sia pure! Ma la plebe dirà ammiccando: < Noi siamo tutti eguali! >.< Voi uomini superiori, - così ammicca la plebe - non vi sono uomini superiori, noi siamo tutti eguali, l'uomo è uomo; davanti a Dio - siamo tutti eguali!>.Davanti a Dio! - Ma questo Dio è morto. Davanti alla plebe, però, noi non vogliamo essere eguali. Uomini superiori, uggite il mercato!2Davanti a Dio! - Ma questo Dio è morto! Uomini superiori, questo Dio era il vostro più grave pericolo.Da quando egli giace in tomba, voi siete veramente risorti. Solo ora verrà il grande meriggio, solo ora l'uomo superiore diverrà - padrone!Avete capito queste parole, fratelli? Voi siete spaventati: il vostro cuore ha le vertigini? Vi si spalanca, qui, l'abisso? Ringhia, qui, contro di voi il cane dell' inferno? Ebbene! Coraggio! Uomini superiori! Solo ora il monte partorirà il futuro degli uomini.Dio è morto: ora noi vogliamo, - che viva il superuomo.3I più preoccupati si chiedono oggi:< come può sopravvivere l'uomo?>. Zarathustra invece chiede, primo e unico:< come essere superato l'uomo?>.Il superuomo mi sta a cuore, egli è la prima e unica cosa, - e non l'uomo: non il prossimo, non il miserrimo, non il più sofferente, non il migliore.Fratelli miei, ciò che io posso amare nell' uomo è che egli sia un trapasso e un tramonto. E anche in voi è molto che mi fa amare e sperare.Che voi disprezziate, ecco, uomini superiori, ciò che mi fa sperare. Gli uomini del grande disprezzo sono, infatti, quelli della grande venerazione.Che voi abbiate disperato, in ciò è molto da onorare. Perchè voi non imparaste a rassegnarvi, non imparaste le piccole assennatezze.Oggi, infatti, la piccola gente è diventata padrona: costoro predicano, tutti, assegnazione e modestia e senno e diligenza e riguardo e il lungo eccetera delle piccole virtù.Ciò che è femmineo, ciò che discende da servi e in particolare tutto l'intruglio plebeo: ciò vuole oggi dominare su tutto il destino dell'uomo - oh, schifo! schifo! schifo!Ciò chiede e chiede e di chiedere non si stanca: < come conservare l'uomo nel modo migliore, per tempo più lungo, con il massimo del piacere?>. Con ciò, essi sono il pericolo maggiore per il superuomo!Superate, ve ne prego, uomini superiori, le piccole virtù le piccole assennatezze, i riguardi minuscoli, il brulichio delle formiche, il benessere miserabile, la "felicità del maggior numero"!E piuttosto di rassegnarvi, disperate. E, in verità, io vi amo, uomini superiori, perchè oggi non sapete vivere!Così, infatti, voi vivete - nel modo migliore!4Avete coraggio, fratelli? Avete cuore? Non coraggio davanti a testimoni, bensì il coraggio dei soitari e delle aquile, cui non fa spettatore nemmeno più un dio?Le anime fredde, le besti da soma, i ciechi, gli ebbri io non li chiamo coraggiosi. Ha cuore, chi conosce la paura, ma soggioga la paura, chi guarda nel baratro, ma con orgoglio.Chi guarda nel baratro, ma con gli occhi d'aquila, chi con gli artigli d'aquila aggranfia il baratro: questi ha coraggio. F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra.